<<potete cominciare>> disse la professoressa una volta aver distribuito i fogli.
feci come aveva detto, cominciai con il test.
le domande sembravano semplici, sua teoria generale. il problema erano gli esercizi.
algebra era complicata, la capivo, ma non abbastanza.
guardai robin, sembrava cavarsela e questo mi fece sorridere.
tornai al mio foglio.erano passati quaranti minuti ed io non riuscivo più a concentrarmi, la testa mi faceva male e lo stomaco mi doleva per...per l'ansia?
ero in ansia? per cosa?
la verifica l'avevo davanti agli occhi, e quel giorno non avrei dovuto sostenere più niente di stressante...
cercai di soffocarla, come sempre.
ma quella volta sembrava essere più forte di me, e cominciò a salirmi la nausea...
<<prof! posso andare in bagno?>> chiesi velocemente, con la mano davanti alla bocca, senza senza nemmeno alzare il braccio.
<<vai, veloce>> disse la prof, vedendo che stavo male.
mi alzai e corsi fino a raggiungere la toilette. aprì la porta di un wc e mi misi davanti ad esso.
la testa cominciò a girarmi, così mi appoggiai al muro e mi sedetti sul pavimento. piangevo, non sapevo il motivo, ma le lacrime continuavano a scendere e non essere a conoscenza della causa non mi faceva sentire meglio.
<<oi, piccola, tutto bene?>> sentì dire dall'altra parte del muro che divideva me da lui.
da robin.
<<vai via>> dissi <<ti prego>>
senza esitare, entro in bagno e, appena vide le mie condizioni, si mise affianco a me e mi abbracciò.
<<ehi>> disse accarezzandomi il viso, tentando di asciugarmi le lacrime <<amore, che è successo?>> chiese calmo.
<<non lo so>> risposi respirando a fatica.
<<stai tranquilla, ci sono io. qualsiasi cosa sia, la risolviamo insieme>>
<<no. vai a fare il test>>
<<fanculo il test. sei la persona più importante della mia vita e voglio stare con te. non mi cambia se prendo un brutto voto, non se tu stai male. adesso piantala di pensare a quella stupida verifica e concentrati su di me. sono qui, amore. respira>>
cominciò ad accarezzarmi il braccio ed io mi strinsi piano a lui.
feci, o almeno, provai a fare come lui mi aveva detto. tentai di concentrarmi su robin e non su algebra.
<<sono qui>> continuava a ripetere lui <<tranquilla>>.
mi tirò su il volto e cominciò ad asciugarmi le lacrime che erano ricadute sul mio viso con le mani.
poi mi diede un lieve bacio vicino alla bocca.
<<amore, sei più calma adesso?>>
annuì, appoggiandomi di nuovo a lui <<scusa...>> sussurrai <<non so che cosa mi sia preso>>
<<non devi scusarti con me. non è colpa tua. magari è un periodo, ma passerá. ci sono io, c'è finney, c'è gwen. tranquilla, ok?>>
lo abbracciai <<ti voglio bene>>.
in quel momento, "ti voglio bene" mi sembrava più sincero di un "ti amo", infatti, fui sollevata quando lui rispose
<<ti voglio bene anche io, scarlett>>
<<non ti ringrazierò mai abbastanza>> insistetti
<<per cosa?>>
<<per rimanere con me>>
<<rimarrò sempre con te. ti amo, scarlett. non immagini quanto e non riuscirei nemmeno a dimostrartelo. non ti lascerò mai da sola, mai>>
cambiai argomento.
<<comunque non ti aspettavo così>>
<<"così", come, mi Amor?>>
<<romantico. dico, mi hai mandato dei bigliettini con scritto...>>
<<che sei bellissima quando sorridi, che hai dei bellissimi occhi e il testo di una canzone di una cantante che mi piace>> mi interruppe prima che lo potessi dire io.
<<si...e mi hai scritto "non è ora che capisci chi sono" o una roba del genere in penna rossa. il tuo colore preferito...sarei dovuta arrivarci. era così ovvio>>
<<non lo era>> mi corresse, vedendo che mi stavo di nuovo dando la colpa per qualcosa in cui non c'entravo nulla <<qualsiasi persona avrebbe potuto scrivere in penna rossa, semplicemente perchè era la prima che gli veniva in mano. io adoro il rosso, ma, fidati, non era così ovvio>>
suonò la campanella ed io mi alzai in piedi <<robin, la verifica!>>
si alzò con me, mettendomi spalle al muro e appoggiandoci una mano sopra, con il braccio teso.
poi mi baciò, la sua bocca cominciò a chiudersi ed aprisi sulla mia ed io lo lasciai fare, mi faceva stare bene.
dio, amavo robin.
<<tranquilla>> disse, ripetendolo un'altra volta, accarezzandomi il viso dolcemente <<non andare nel panico ancora. adesso andiamo in classe e vediamo che cosa fare, ma tu rimani calma. non mi piace quando piangi>>
risi leggermente, poi gli misi una mano sulla gancia e portai la sua bocca alla mia, per baciarlo di nuovo e, quando provava a staccare le labbra, glie lo impedivo.
dovevo essere sicura che non avrei più pianto per quel giorno, che non sarei più andata in ansia ed i suoi baci mi calmavano.
così colsi l'occasione.rientrammo in aula, scusandoci con la professoressa per aver saltato la lezione. lei ci rispose che le dispiaceva per quello che mi era capitato, ma che non avrebbe potuto fare nulla e che la verifica sarebbe stata valutata in ogni caso...
<<scusa robin>> continuavo a dire, convinta che a lui importasse davvero.
quando, in realtá, non era vero. infatti, ogni volta che quelle parole uscivano dalla mia bocca, rob rideva e mi ripeteva di stare tranquilla.
<<calma, piccola nerd, è solo una verifica. ne possiamo fare altre>>
<<scusa>>
andammo verso finney e gwen.
<<scarlett.>> mi rimproverò
<<lo so, è solo che mi...>> non feci in tempo a finire la frase, lui mi zittì con un bacio.
<<ti amo ed è questa l'unica di cui mi importa>>
<<dio, amico, controllati>> disse finn, un po' scioccato dal comportamento di robin.
<<col cazzo!>> ribattè rob <<sono stato tre fottutissimi anni ad aspettare di poter dire che scarlett hopper è la mia ragazza. adesso non la smetterò mai più!>> poggiò di nuovo le labbra sulle mie <<dio, quanto ti amo!>>
risi prima di abbracciarlo, mettendogli le braccia attorno al collo.
<<dai, sono così carini>> commentò gwen, guardandoci.
con la coda dell'occhio, riuscì a efere emily che ci osservava infastidita, ma non diedi molto peso alla cosa.<<hai saltato una verifica, quindi?>> domandò mia zia, in aria di rimprovero.
<<si...scusa, sono stata male. non l'ho proprio saltata, sono uscita dalla classe che ne avevo svolta metá...>> tentai di giustificarmi.
<<prega di aver preso un voto sopra la sufficienza>> disse soltanto.
cosa?
niente punizioni? niente strigliata?
sul serio?
<<oggi mi ha chiamato la scuola, hanno detto che sei stata male, che hai quasi vomitato e che ti girava la testa...e hanno accennato anche ad un attacco di panico e a robin che ti ha aiutata>> rispose, quando le chiesi se stesse bene
<<sará sufficiente di sicuro, zia>> dissi, prima di andare in camera mia a riposare un po'.
quando mi risvegliai, sentì qualcuno che giocherellava col cellulare.
era vance.
<<buongiorno, cugina>> disse <<volevo sapere se stavi bene, questo pomeriggio non esco, stiamo solo io e te, ti va?>>
lo abbracciai <<si>>
<<bene. riposa ancora un po' adesso. sono solo le quattro. abbiamo tempo>> mi ordinò calmo, mettendomi una mano sul collo e facendomi le carezze.
io continuai a dormire per un po' e, una volta sveglia, passammo tutto il pomeriggio insieme, ridendo, scherzando e guardando un film.
sfortunatamente, non era un horror...la mattina dopo, mi alzai sempre al solito orario, andai in cucina per fare colazione e mi diressi verso la scuola.
<<buongiorno, piccola>> disse robin, abbracciandomi e stampandomi un bacio sulla guancia <<oggi come ti senti?>>
<<ciao>> risposi ricambiando il bacio <<oggi va un po' meglio>>
<<hai ancora mal di testa?>>
<<si...ma meno di ieri>>
<<rimani calma oggi, ok? non c'è niente di stressante da fare>>
annuì, poi, insieme, entrammo in aula con il suo braccio avvolto attorno al mio collo, che si divise da me appena dovettimo sederci ai banchi.
poi, circa a metá lezione, rob mi passò con la mano un biglietto che lessi subito."ho sonno"
feci un sorriso leggero che si tramutò in una risata e gli risposi.
"allora dormi"
"vuoi che ti porto da qualche parte stasera?"
"stiamo da me"
"no, piuttosto da me"
"ok...adesso dormi, però"
"ti amo"
feci un respiro di sollievo.
"ti amo"
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📞Rᴏʙɪɴ×Sᴄᴀʀʟᴇᴛᴛ📞 ❤️🔥𝐸𝑛𝑒𝑚𝑖𝑒𝑠 𝑇𝑜 𝐿𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠❤️🔥
Fanficmi chiamo scarlett hopper e no, non sono la sorella del temutissimo vance hopper. siamo cugini. peccato che, il temutissimo vance, proprio nel mio primo giorno di scuola, finì in una rissa con l'ancora più temuto, robin arellano. dio, odio robin ar...