cap. 15 al drive-in

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erano circa la nove di sera, i miei zii erano arrivati e insieme avevamo cenato. poi io e vance andammo in camera mia e lui mi aiutò a scegliere i vestiti.
misi le mie solite converse rosse, quelle erano inevitabili. sopra, come pantaloni, dei jeans e come maglietta, una della nike rossa. mi legai i capelli con un semplice elastico bianco e a tracolla misi una borsa bege
<<sei pazzesca!>> si complimentò vance
<<grazie! spero che la zia mi lasci uscire così>>
<<non penso, sai?>>
<<no, nemmeno io...>>
<<aggirala>>
<<come faccio?>>
<<ti aiuto io!>>
andò in sala e si mise a chiacchierare coi suoi genitori, poi iniziò a farfugliare parole in codice per dirmi di uscire di casa.
<<ciao zia, ciao zio, vado!>>
<<ciao cara>> fece mio zio
<<un attimo vance...>> disse sua madre venendo da me, ma vance la fermò e fortunatamente lei mi salutò dalla sala.
uscì di casa chiudendo la porta a chiave per poi metterle nella borsa, poi mi voltai e feci un piccolo saltello per lo spavento.
davanti a me, a pochi metri di distanza c'era robin che stava venendo verso di me.
<<mi stavi facendo venire un colpo>> dissi.
<<ho visto>> rispose lui mentra faceva una leggera risata, poi ci guardammo uno negli occhi dell'altra per qualche secondo.
<<dovresti vestirti più spesso come ti piace>> commentò guardandomi bene <<sei...dio, sei così bella>>
guardai in basso per non incrociare i suoi occhi di nuovo, ma caspita, quel complimento.
<<grazie...>>
<<ti ho imbrazzata?>>
<<un po'>> risposi facendo una risatina.
lui si avvicinò a me e mi sussurrò all'orecchio.
<<non devi, è la veritá. tu sei così bella scarlett>>
mentre diceva quelle parole, chiusi gli occhi e lasciai scorrere la sua voce nelle mie orecchie.
il momento, però, era finito e io non sapevo che cosa dire o fare.
<<anche tu sei bellissimo, robin>>
<<grazie, Mi Amor>>
Mi Amor...?
sorrise e in quel momento mi innamorai delle sue labbra.
<<andiamo?>> chiesi
<<si!>> rispose lui <<sei mai stata al drive prima, vero?>>
<<a dire la veritá, no, mai>>
sgranò gli occhi dallo stupore
<<allora è un bene che siamo amici>>
risi
<<ma sul serio non ci sei mai stata?>>
<<no, mai>>
<<e al cinema?>>
<<si, robin, al cinema si!>>
<<e perchè hai emarginato il drive-in? è bellissimo, cosa c'è di più bello di guardare un film dentro una macchina?>>
<<la tua lista di cose belle è un po' ridotta, mi sa...>> commentai <<mia zia non vuole che io ci vada...mi ha dato il permesso solo perchè le avevo detto che stavo andando al cinema con un amico>>
annuí, poi <<posso farti una domanda un po' scomoda?>>
<<niente di spinto eh>>
rise <<no, no. te lo assicuro...è...è un po' più grave di così>>
mise la parola "grave" tra virgolette con le dita.
<<dimmi, vai>>
<<come sono morti i tuoi genitori?>>
rimasi per un attimo in silenzio...
ok, forse un po' male faceva...
<<scusa, non volevo farti stare male con questa domanda>> si affrettò a dire robin mettendo una mano dietro la mia schiena <<se non ti va di rispondere, va bene>>
<<no, è tutto apposto...è solo che nessuno mi aveva mai fatto una domanda del genere e non avevo la risposta pronta, ma sto bene>> dissi io tentando di rassicurarlo <<sono morti in un incendio...nessuno sa chi lo ha appiccato, se una persona nel pallazzo che, magari, aveva lasciato un fornello acceso, o qualcuno al difuori>>
<<non ti piacerebbe scoprire il colpevole?>>
<<a che cosa servirebbe? il colpevo non li riporterá indietro>>
rimase in silenzio per qualche secondo.
<<mi dispiace>> mormorò
<<non ha importanza>>
<<se posso chiedertelo...tu dov'eri?>>
<<dai miei zii, ero piccola>>
mi abbracciò e io ricambiai nonostante pensassi che fosse una stretta inutile.
però era comunque un abbraccio e mi sentivo al sicuro lì, senza un motivo valido.
robin sembrava sconvolto, ma gli passò dopo poco tempo.
arrivammo ad drive-in.

<<non mi hai ancora detto che film hai scelto di guardare>> dissi sedendomi sul sedile.
<<dimmi che gli horror ti piacciono tanto tanto>>
<<si, li adoro, lo sai>>
<<fantastico...ho scelto il primo di 'the conjuring'. una volta mi hai detto che ti sarebbe piaciuto vederlo e ho pensato nemmeno vederlo con me ti sarebbe dispiaciuto>>
<<è fantastico! grazie mille>> dissi sorridendogli, emozionata di vederlo <<tu l'hai giá visto?>>
<<no, è la prima volta>>
parlammo ancora per un po' fino a che il film non cominciò.

ci fu un jumpscare ed io per sbagliò feci un piccolo saltello.
<<hai paura?>> chiese robin con un sorrisetto di sfida
<<nei tuoi sogni>> risposi
poi ce ne fu un altro, e fu lui a spaventarsi, durante la scena dell'armadio, mentre la protagonista e sua figlia giocavano al "gioco del battimani".
mi strinse la mano per un secondo, cosa strana perchè pensavo che sarei stata io a farlo, ma poi la rimosse immediatamente.
<<paura eh?>> lo presi in giro io, per ripicca.
<<ti piacerebbe, hopper>>
invece accadde per davvero, per tutta la durata del film si mise il più possibile vicino a me, anche se non dava a vederlo, aveva paura.
ad un certo punto quella sera salì un venticello leggermente fastidioso, ed io avevo un po' freddo.
robin lo notò.
<<hai freddo?>> sussurrò.
<<si, un po'...io stupida non ho portato una falpa>>
<<aspetta>> fece lui, togliendosi quella che aveva addosso e mettendola sulla mie spalle.
<<e tu?>>
<<starò bene, tranquilla>>
<<non esiste>> ribattei, restituendogliela.
<<allora facciamo che la dividiamo>>
non capivo.
<<aspetta>>
mi venne ancora più vicino, ed io feci lo stesso, stando attenta a non farmi male, eravamo comuqnue in una macchina e il cambio poteva infastidirci.
mi mise un braccio intorno al collo dopo aver posizionato la felpa sulle nostre spalle.
e rimanemmo così per il resto del film.
il braccio di robin attorno al mio collo si stringeva leggermente ogni volta che sullo schermo veniva proiettata una scena paurosa e io lo trovavo bellissimo.
anzi, confortante.
ogni tanto mi rivolgeva un'occhiata, probabilmente per vedere se fossi spaventata o se stessi dormendo.
avrei voluto che quella serata non finisse mai...eppure...

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