3) GABRIEL

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Faccio l'ultimo tiro di sigaretta prima di buttarla a terra e schiacciarla col piede. Vedo la ragazza con cui ho appena finito di scopare coprirsi il corpo con il lenzuolo, per poi uscire dalla camera tremante.

Gonfio le guance e le sgonfio ripensando alla notte passata. Il trafficante sembra sparito nel nulla ed i miei clienti iniziano a lamentarsi. In questi giorni è mio ospite il capo mafioso tedesco, un uomo sulla quarantina che è venuto qui in Russia per accordarci sui nuovi prezzi della droga. Ho detto ad Andrew di tenerlo impegnato offrendogli una delle ragazze, mentre io pensavo a cosa fare. Mi avvicino all'enorme vetrata che dà su Mosca e mi soffermo a fissare le macchine ferme nel traffico. Amo Mosca, non è solo la città in cui sia nato e cresciuto, ma è anche il centro del mio impero. Tutto qui subisce la mia influenza. Perfino la polizia è corrotta. I miei pensieri vengono interrotti dalla vibrazione persistente del mio telefono. Con malavoglia lo estraggo dalla tasca dei pantaloni e lo porto all'orecchio.

-Gabriel, sono Andrew. Abbiamo un problema.-

Sbuffo nuovamente e riporto l'attenzione alla vetrata.

-Perché ci sono sempre e solo problemi, eh? Perché non mi dai mai buone notizie, Andrew?-

-Riguarda il mafioso tedesco.-

-Cazzo. Ha combinato qualcosa?- irrigidisco la mascella.

-Non lui, ma la puttana che gli ho affidato ieri sera.-

-Cosa ha fatto?-

-Gli ha tirato un calcio nelle palle ed è scappata.-

Rimango sorpreso dalle sue parole. Non è mai successa una cosa simile al Lux. Le ragazze sanno a cosa vadano incontro e non si sono mai tirate indietro.

-Cosa?! Porca puttana, scusati con il tedesco ed offrigli qualsiasi cosa voglia in cambio. Cerca di non far uscire la cosa da quelle quattro mura, perché non ho bisogno di altri problemi al momento.- ringhio.

-E con lei?-

Un sorriso perfido compare sulle mie labbra. -Fanne quello che vuoi.- rispondo, per poi attaccare e lanciare il cellulare sul letto. Certe volte sa essere perfino più cattivo di me ed io non ho tempo da perdere dietro a queste sciocchezze.

Dopo una doccia calda, metto uno dei miei soliti abiti eleganti ed indosso una cravatta grigio scuro. Butto la camicia ancora sporca di alcol nel secchio dei panni sporchi e mi ritorna in mente la nuova ragazzina del Lux.

Mi infastidisce non poco il fatto che sembri non aver paura di me come le altre. Mi guarda negli occhi ed ha addirittura osato chiamarmi per nome. Però ha un qualcosa di diverso da tutti gli altri: è timida e pura, tutto il contrario rispetto alle persone che frequentano i miei locali.

Esco dalla stanza e decido di andare a fare colazione in uno dei bar all'angolo della strada. Oggi ho molti impegni, tra cui una cena d'affari col padre di Estreya. Non sopporto quella ragazza: è manipolatrice, stronza e senza riguardi, ma, se voglio prendere il potere della mafia turca, devo sposarmela. Suo padre è un uomo molto potente e spietato, non concede pietà a nessuno e tratta la figlia come fosse un gioiello prezioso. Qualche mese fa ha fatto uccidere un ragazzo solo perché abbia osato guardarla negli occhi senza prima chinare la nuca. Un po' esagerato, lo ammetto, ma se lei dovrà essere la futura erede, deve essere rispettata da tutti.

Un forte rumore di tacchi che sbatte sulle piastrelle mi fa alzare gli occhi al cielo. Non ho neanche bisogno di girarmi per capire da chi provenga.

-Buongiorno, amore mio.- sussurra al mio orecchio, posando la mano decorata da unghie rosse laccate sul mio petto. Mi giro verso di lei e mi trattengo dallo scoppiare a riderle in faccia.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora