Ragazzina del cazzo, è solo una ragazzina del cazzo.
Mi sto ripetendo questa frase in testa da circa cinque ore, dal momento in cui mi sono chiuso quella maledetta porta alle spalle e sono andato via. Non credevo sarebbe stato così difficile, ma adesso, ripensando ai suoi occhi pieni di lacrime e dalla fretta con cui si è coperta il corpo, mi verrebbe da prendermi a schiaffi. Non voglio che si penta di quello che ha fatto con me, è stato bellissimo e deve pensarla così pure lei. Punto.
Ma dal modo in cui mi ha guardato e dalle sue iridi marroni che mi pregavano di restare, non sono molto sicuro che i suoi pensieri fossero questi. Mi sono costretto ad andare via perché è vero, è stato divertente, ma deve rimanere questo: un semplice divertimento.
Eppure c'è qualcosa che non va. Perché? Perché mi sento così un bastardo?
-Che c'è, Gabriel?- mi volto verso Andrew che mi fissa con un cipiglio in fronte, mentre sorseggia un bicchierino di whisky.
-Niente. Versamene uno anche a me.- sono nervoso, troppo nervoso e questo non va per niente bene.
Si sarà pentita? Mi starà maledicendo?
Devo cancellarmi dalla testa i suoi gemiti, devo cancellarmi dalla testa l'immagine di lei nuda sotto di me, del suo corpo tremante e bagnato per merito mio. Io devo...
-Gabriel.-
-Che cazzo vuoi, Andrew? Ti ho detto che sto bene. Dove cazzo è il mio whisky?-
-Tieni.- prendo il bicchiere che mi sta porgendo e lo ingoio in un solo sorso.
Cammino avanti e indietro per il mio ufficio e sono quasi tentato di lanciare le chiavi dalla finestra per non cedere alla tentazione di prendere la macchina e correre da lei.
-Te la sei scopata.- sentenzia dopo avermi fissato per qualche minuto in silenzio.
-No.-
-Sì, invece. Ed hai pure fatto il cretino, potevi portartene a letto altre mille.- il suo tono è quasi di rimprovero e il mio nervosismo non fa altro che aumentare.
-Lei non è come altre mille.- e mi accorgo di averlo urlato nel momento in cui mi fissa sorpreso.
-Lei ti piace.-
Una risata isterica abbandona le mie labbra e lo congedo con un cenno della mano.
-Cazzo, lei ti piace!- si alza in piedi ed un sorriso ebete si stampa in quella sua faccia da cazzo.
-Ma non dire assurdità, è stato solo divertimento.-
-Immagino, ed infatti è per questo che stai andando avanti e indietro come un coglione da quando sei arrivato. Ci manca poco dal vederti iniziare a strapparti i capelli.-
-Non esagerare, eh.- lo minaccio con la voce, ma lui mi conosce troppo bene per intimorirsi.
-Ammettilo, puoi ammetterlo con me.- fa un sorriso da chi la sa lunga ed in questo momento vorrei solo strozzarlo.
-Smettila, te lo dico per l'ultima volta.-
-Va bene, la smetto. Però ora che ti sei divertito tu, posso divertirmi pure io, no?-
Mi si forma un groppo in gola e lo guardo malissimo. -Non ci provare.- indurisco il tono della voce e lo guardo in modo che capisca che non stia scherzando. -Pensa a tuo figlio, invece.- e lo so che è un colpo basso, ma deve capire che non può avvicinarsi a ciò che è mio.
No, cazzo. Lei non è mia.
Però non la devono toccare lo stesso.
Alza le mani in segno di resa. -Ormai è sera, pensa a quanti la staranno guardando in questo momento appena al piano di sotto.-
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Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)
RomanceCristy ha diciotto anni quando si ritrova costretta a lavorare nel night club di Gabriel Ivokiv per pagare le cure alla sorella, malata di fibrosi cistica. Lei è una ragazza dolce e timida ed è per questo che attirerà subito l'attenzione del boss ma...