46) CRISTY

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La vita...la vita è una forza attiva propria degli esseri animali e vegetali in virtù della quale essi siano in grado di muoversi, reagire agli stimoli, conservare e reintegrare la loro forma e costituzione e riprodurla in nuovi organismi simili a sé.
Questa è la definizione di vita.
Poi però c'è la Vita con V maiuscola. Quell'esplosione di emozioni, sentimenti, felicità, gioie, tristezze, dolori, incomprensioni, affetti e amore...quella cosa in grado di tenerti sveglio, di farti sognare, di farti sbagliare, di farti desiderare e quell'orgoglio finale che ti fa dire: :Ce l'ho fatta.".

Quel filo invisibile che ti tiene legato a qualcuno, che ti fa ringraziare ogni giorno per averlo incontrato, che ti fa sentire la persona più fortunata del mondo sapendo di averlo accanto.
Quel qualcuno che ti fa battere il cuore, quel qualcuno che desideravi tanto incontrare da piccola e che vedevi come il famoso principe azzurro, quella persona così tanto diversa da te, ma così simile infondo, quella persona in grado di capirti, supportarti e sopportarti nei momenti di sconforto. Perché si, nella vita c'è anche quello.
Quella persona a cui non dovrai mai chiedere di restare, quella persona che smuoverebbe cielo e terra per farti stare bene.

Quella persona che tu assoceresti alla Vita.

E cazzo, quando la trovi, è difficile lasciarla andare. Fa talmente tanto male il pensiero di dover sopravvivere senza di lei che ti rifiuti anche solo di prenderlo in considerazione.
Perché quella persona è arrivata ed ha cambiato tutto. Non ha chiesto né il permesso né se noi fossimo d'accordo, è semplicemente comparsa stravolgendo tutto.
E tu puoi decidere se accoglierla a braccia aperte, accettando l'amore e prendendolo come un miracolo, oppure puoi decidere di respingerla, cercando di auto convincerti del fatto che sia tutta un'illusione, che non sia vero niente. Perché poi, quando tutto finisce, la paura di soffrire è maggiore del bisogno di stare bene.

Potrebbero chiamarmi ingenua, è vero, ma quello che provo in questo momento nell'essere stretta dalle braccia di Gabriel, è talmente bello dal riempirmi il cuore che ormai non sperava neanche più di poter ricominciare a battere per qualcosa di positivo.
Perché quando soffri tanto, forse anche troppo, lui comincia a battere sempre meno, sempre più lentamente in modo da poter attutire i colpi che si scagliano senza pietà su di esso.
Perché è proprio lì che si concentra l'amore, e quando te lo vogliono portare via, lui lo stringe forte a sé, cercando di proteggerlo. Quando però vede che non ci riesce, che anche se si impegna al massimo non funziona, comincia ad arrendersi.
Inizia a costruirsi attorno una corazza impenetrabile, capace di tenere lontani i pericoli, perché non c'è più nessuno che lo fa al posto suo.

Ma non è finita qua...perché poi c'è la parte peggiore: quella in cui senti di meritarti tutto questo. Quella vocina fastidiosa e persistente che ti dice di stare zitta e subire, perché è questo quello che ti meriti.
Cominci a chiederti, allora, il motivo di tutto ciò: perché proprio a me?
E il mio cervello, nemico di me stessa, si è costruito tutta una fitta ragnatela di pensieri negativi e nocivi per rispondere a questa domanda:
Se quella sera non fossi andata a quella stupida festa, a quest'ora i miei genitori sarebbero stati vivi. Se quella sera non avessi fatto la ragazzina immatura in macchina, mio padre non si sarebbe distratto dalla guida e non ci sarebbe stato l'incidente. Se quella sera avessi promesso meglio a mia mamma di proteggere mia sorella, forse lei non si sarebbe ammalata e se avessi lavorato di più, probabilmente avrei potuto curarla meglio.
Questi pensieri, col passare del tempo, sono come gocce di veleno che vengono rilasciate nel sangue, affluendo poi in tutto il corpo e uccidendoti piano piano.

Un dolore che cresce con te, aggrappandosi alla tua ninfa vitale, cominciando a succhiarla e ridurla sempre più. Perché ti accorgi di essere sola, di non avere nessuno al tuo fianco e, egoisticamente, ti ritrovi a pensare che rimarrai da sola.
E questo pensiero mi fa rabbrividire, stringendo ancora più forte il ragazzo a cui sono seduta in braccio.
Gabriel sta dormendo, siamo seduti nella sedia della sala d'attesa e la sua testa è appoggiata al muro alle nostre spalle.
Lo guardo, cercando di capire cosa leghi questo ragazzo a me e perché sia con me in questo momento così delicato.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora