Egoisticamente, ho sempre messo il mio bene davanti a quello degli altri: non me ne fregava niente se le decisioni che prendevo io, ferissero in qualche modo una persona e me ne fregava ancora meno delle ripercussioni che poi si scagliavano sulla vita di essa.
L'unica persona di cui avevo cura era Andrew e, difatti, tutte le scelte che ho preso dalla morte dei miei genitori, sono state accompagnate e consigliate proprio dal mio migliore amico.
Fino a qualche mese fa eravamo due ragazzi scatenati e senza limiti, pronti a tutto per raggiungere i propri obbiettivi. Eravamo due anime perse con in mano un potere enorme, che lasciavano devastazione e desolazione al loro passaggio.Quello che però non sapevo, è che avrei trovato la mia luce nel tunnel. Che mi avrebbe preso per mano e che mi avrebbe mostrato la bellezza del mondo. Che mi avrebbe insegnato ad amare e ad amarmi. Impedendomi di cadere nel burrone che piano piano si avvicinava.
Cristy per me è tutto questo e ancora di più.
Cristy è il mio tutto.E vedere la persona che ami andare a pezzi davanti ai tuoi occhi, è devastante come quasi provare il suo stesso dolore. Odio non poter fare niente per lei, odio vederla completamente distrutta, completamente sconnessa dalla vita reale e leggere il grido straziante racchiuso all'interno delle sue pupille vuote e spente.
Odio vedere il modo in cui si sia chiusa in sé stessa da quando, due giorni fa, è morta Emily. Sapevo che avrebbe reagito in questo modo, ma speravo che non decidesse di tagliarmi fuori come invece sta facendo.
Mi avvicino a lei con in mano una coperta e gliela appoggio sulle sue spalle tremolanti. In casa c'è molto caldo, eppure non accenna a smettere. La avvolgo col pile e l'abbraccio da dietro, fissando insieme a lei la città fuori dalle vetrate. Il clima è talmente gelido che il vetro si appanna con lo sbalzo di temperatura che c'è invece all'interno.
Le poso un bacio sulla pelle e sorrido vedendo che, la reazione del suo corpo al mio tocco, non sia cambiata per niente.
Cerco di tenerla stretta, provando a scaldarla, provando a farla sentire meno sola e cercando di comunicarle il fatto che io sia qui per lei. Comincio a tirarla verso il divano, per poi sedermi e farla accomodare tra le mie gambe, tornando ad avvolgerla con le mie braccia. Il suo corpo è rigido, freddo e vederla così mi uccide.Il suo sguardo è perso nel vuoto e dubito perfino del fatto che si sia accorta di essersi spostata.
Sospiro, portandole una mano sulla fronte e accompagnando la sua testa ad appoggiarsi al mio petto.
-Hey, bambolina...-
Non mi risponde, avvolgendosi ancora di più alla coperta e chiudendo gli occhi. Le poso un bacio sulla guancia, asciugando con le labbra una lacrima solitaria.
-Parlami, ti prego...- la mia voce trema, ma non voglio che si tenga tutto dentro.
Si gira piano verso di me e, quando affonda i suoi occhioni miei, il mio cuore inizia a battere forte.
Il suo labbro inferiore comincia a tremare sempre più forte e la stringo a me nel momento in cui capisco che sarebbe scoppiata a piangere pochi attimi dopo. Infatti, nel giro di pochi secondi, i suoi singhiozzi riecheggiano nella stanza e, insieme alle sue urla strazianti, anche il mio cuore va in frantumi con lei.La bambolina si è addormentata pochi minuti fa stremata dal pianto ed io sono rimasto come un coglione a fissarla dormire. Le sue guance sono bagnate dalle lacrime e i suoi occhietti sono gonfi. Porto un dito sul suo viso, liberandolo dai capelli spiaccicati sulla sua fronte, poi scendo per accarezzarla piano, senza svegliarla.
Mi piace tanto coccolarla dolcemente e amo vedere il suo nasino arricciarsi ogni qualvolta le sfiori le lentiggini.
Mi avvicino, lasciandole un bacio, ma poi sobbalzo al suono del campanello. Impreco mentalmente, accertandomi che Cristy non si sia svegliata e poi cerco di alzarmi per evitare che suonino nuovamente.La ricopro con la coperta e mi avvicino all'ingresso, guardando dallo spioncino per capire chi sia. Sgrano gli occhi non appena riconosco la persona e, un po' titubante, apro la porta. La zia di Cristy mi squadra dall'alto in basso, soffermandosi sulla mia maglietta nera per poi scendere alle braghe della tuta grigi.
"Che vuoi, vecchia? Sono in casa mia e tu ti sei presentata a sorpresa, è inutile che mi guardi così."
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Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)
RomanceCristy ha diciotto anni quando si ritrova costretta a lavorare nel night club di Gabriel Ivokiv per pagare le cure alla sorella, malata di fibrosi cistica. Lei è una ragazza dolce e timida ed è per questo che attirerà subito l'attenzione del boss ma...