Le divarico leggermente le gambe e mi intrufolo con il corpo tra di esse. Sfrego le sue cosce con le mani e non distolgo mai i miei occhi dai suoi.
-Ti piace il panorama?-
Annuisce timidamente, per poi controllare le mie mani che sono salite pericolosamente verso il suo interno coscia. Non mi spiego il fatto per cui con la puttana abbia dovuto pensare a lei per venire, probabilmente ero solo stanco e l'incazzatura con il dottore, per via del fatto che non mi avesse ascoltato, non mi ha permesso di rilassarmi a pieno.
Intrufolo un dito dentro il bordo dei suoi leggings, per poi tirarlo e rilasciarlo schioccare contro la sua pelle. Sussulta e mi tira uno schiaffetto sul dorso della mano.
-Smettila.- mi fulmina con lo sguardo, ma la mia mano torna presto sulla sua coscia. Rilascia un sospiro, ma non la sposta. Ancora non ho capito cosa le frulli per la testa. Quando ha accettato il patto non sapevo nemmeno io cosa pensare, col passare dei giorni, però, ho capito che Cristy sia una ragazza molto dolce e sola e questo mi porta anche a pensare che sia facilmente manipolabile.
Quando una persona soffre molto, non si rende conto a pieno di quello che dice e di quello che fa. Quando mia madre è morta, mio padre è come impazzito: ha cominciato a tralasciare tutto e, purtroppo, quelli che lui riteneva amici, hanno iniziato ad approfittarne.
Ho dovuto prendere in mano il Paese quando ancora non ero pronto come avrei voluto esserlo, ma, d'altronde, questa è la vita. Se tutto andasse sempre come volessimo noi, sarebbe tutto monotono e noioso.
Una piccola mano si posa sulla mia guancia ed io trasalisco. Mi giro verso la ragazzina, che ora è rossa come un peperone.
-Ehm...scusa. Ti eri perso nei tuoi pensieri e, dallo sguardo che avevi, non sembravano per nulla belli.-
-Stavo solo pensando...- minimizzo, avvicinandomi ancora un po' di più a lei.
-A cosa?- lo sussurra come se avesse paura della mia reazione ed io incomincio a chiedermi cosa ci faccia lei qui. Cosa diavolo mi è passato per la mente? Avrei dovuto portarla a casa e poi magari passare al Lux per farmi una scopata eppure, averla qui, sul mio sgabello e nella mia cucina, non mi causa fastidio.
-Niente di che. Perché non dormi?-
-Io...io avevo sete...- si guarda intorno, ma poi riporta subito la sua attenzione alla mia mano che si è posata sul suo ventre.
-Ed hai bevuto?-
Annuisce chiudendo gli occhi nel memento in cui le mie dita si intrufolano sotto al tessuto della sua maglietta. La sua pelle è calda e liscia ed il profumo dei suoi capelli mi fa chiudere gli occhi. Questo suo sapere da lampone mi manda fuori di testa.
-Ga-Gabriel.- Spalanca gli occhi quando sorpasso anche l'orlo dei pantaloni e sfioro il bordo delle sue mutandine.
-Sì?-
-Non credo sia una buona idea.- Lo sussurra piano, lentamente, mentre le sue mani vanno ad appoggiarsi alle mie spalle e, forse involontariamente, allarga ancora di un po' le sue gambe.
-Dici?- Il mio dito raggiunge quella parte così preziosa di lei che solo io ho toccato. Mi lecco le labbra nel costatare che sia già bagnata per me. -Il tuo corpo non mi sembra molto d'accordo, c'è un lago qui sotto.-
Arrossisce all'istante e la cosa mi eccita ancora di più. -Fatti toccare, Cristy. Mi sembra già di averti mostrato quanto sia bello, no?-
Resta in silenzio, ma un piccolo gemito le scappa nel momento in cui sfioro le sue pieghe calde. Bagno il mio dito con i suoi umori e poi, lentamente, lo affondo nel suo corpo. Sgrana ancora una volta gli occhi e si aggrappa con le mani al mio braccio. Comincio a muoverlo lentamente dentro di lei e la cosa sembra piacerle dal suo respiro. Ma io, ovviamente, da stronzo come sono, voglio sentirlo da lei.
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Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)
RomanceCristy ha diciotto anni quando si ritrova costretta a lavorare nel night club di Gabriel Ivokiv per pagare le cure alla sorella, malata di fibrosi cistica. Lei è una ragazza dolce e timida ed è per questo che attirerà subito l'attenzione del boss ma...