Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)

41) GABRIEL (Parte 3)

"Credo di essermi innamorata di te." queste parole mi invadono la mente da esattamente quattro giorni. Dal momento in cui sono letteralmente scappato da quella stanza e mi sono completamente concentrato sul piano contro la famiglia Stvar.
Sto impazzendo, la mia mente sta impazzendo.
Sarà la terza volta che provo a leggere questo documento, ma la mia testa è completamente altrove ed io non assimilo niente di quello che leggo.
Sbuffo sonoramente e lancio sulla scrivania il foglio.
Non sono più tornato in ospedale da quel giorno: ho paura della reazione di Cristy e inoltre ho pure paura della felicità che ho provato all'udire quella maledetta frase.

Cazzo. Lei si è innamorata di me ed io sono scappato via come un codardo in preda al terrore. Quando quella frase ha abbandonato le sue labbra, sono rimasto completamente paralizzato davanti a lei. Il mio cuore ha cominciato a battere veloce ed un cazzo di sorriso premeva per incurvarmi le labbra.
Poi, però, il significato di quelle parole, mi ha colpito in faccia come un pugno ed il terrore ha preso possesso del mio corpo. Ho ingoiato un groppo talmente pesante che pensavo mi avesse bloccato la gola.
Sono rimasto come un coglione a fissarla e, successivamente, sono uscito dalla stanza a passo veloce, coprendomi le orecchie alle sue urla disperate che mi chiedevano di tornare indietro.

Ho passeggiato tanto quel pomeriggio, ho cercato di liberarmi la mente, ma, ogni passo lontano da lei, era una stilettata al cuore.
Cristy è una ragazza talmente dolce e timida che, con questa bravata, potrei averla distrutta.
Il mio cervello non vuole ragionare e nel mio corpo si sta scatenando una lotta furiosa tra lui ed il mio cuore.
Quest'ultimo mi dice di andare da lei, prenderla tra le braccia e stringerla, mentre la mia testa mi urla di essere completamente impazzito, di scappare e interrompere tutto quello che potrebbe portarmi a soffrire talmente tanto da rimanerne ucciso.
La fobia di rivivere la stessa storia che hanno vissuto i miei genitori mi sta portando ad impazzire ed io non so più cosa fare

Sono seduto sulla sedia, davanti ad un piano che sembra praticamente perfetto, ma con il cervello altrove.
Dovrei controllarlo e ricontrollarlo per accertarmi che sia tutto pronto, ma cazzo, non riesco a capire nulla.
Domani l'altro è il grande giorno ed io sono imbambolato come un coglione a fissare il vuoto.

Il bussare alla porta mi distrae dai miei pensieri e do il permesso di entrare a chiunque ci sia dietro.
-Gabriel...-
Andrew entra nella stanza con un sorriso e si siede sulla sedia di fronte a me.
-Ciao, Andrew....sto cercando di sistemare le ultime cose del piano...-
-Capisco. È tutto ok?-
-Sembra di sì. È tutto perfetto e Hassan Stvar è pronto a colpire.-
Sorride e si alza per venire più vicino a me.
-Sono contento, fratello.- mi da una pacca sulla spalla ed io incurvo le labbra.
-Dopo tanti anni avremmo finalmente la nostra vedetta. Lo dobbiamo a mamma e papà.-
-Hai ragione.- prende due bicchieri di whisky e me ne porge uno.
-A noi.-
-A noi.- brindiamo e sorseggiamo l'alcolico.

-Come va con Cristy?-
Il mio sorriso muore e lui se ne accorge, assumendo un'espressione confusa.
-Che è successo?-
-Mi ha detto di essersi innamorata di me.- sussurro, abbassano il capo come se mi vergognassi.
-Porca puttana..- alza la testa verso il cielo, come se avesse già capito tutto. -E tu te ne sei andato, come un coglione, vero?-
Resto in silenzio e lui ingoia in un colpo solo la restante parte di whisky.

-Devo dirtelo io che sei un coglione o ci arrivi da solo?-
Non dico una parola.
-Cazzo, Gabriel, sei proprio un coglione. Hai avuto la fortuna di incontrare una ragazza stupenda come Cristy ed hai avuto pure il privilegio che si innamorasse di te. Ma che cazzo hai nella testa?-
Lo guardo male. -Ma che cazzo ti prende? All'inizio la odiavi e la hai pure ricattata in un modo spregevole. Cosa cazzo è successo? Ti sei innamorato di lei?- e lo dico con un ghigno, per prenderlo per il culo, ma il suo successivo silenzio mi fa andare fuori di testa. -Perché non mi rispondi?- lo urlo, quasi.