40) CRISTY

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Sento un dolore a dir poco lancinante alla testa. Una luce abbagliante mi è puntata in viso ed io sono costretta a strizzare ripetutamente gli occhi. Li apro leggermente, ma poi li richiudo per abituarmi ai raggi del sole che entrano dalla finestra. Provo a muovere leggermente il collo, ma una fitta acuta di dolore mi fa scappare un mugolio.
Qualcuno si muove di scatto vicino a me e solo ora mi accorgo di avere un possente corpo che mi dormiva a fianco.
-C-Cristy...- la voce di Gabriel trema ed io lo fisso spaesata.
-Ciao, bambolina.- mi guarda come se stesse sognando ed io gli sorrido dolcemente.
-Ciao...- lo sussurro appena e questa volta sono io ad assistere ad uno di quei suoi sorrisi in grado di stendermi.

-Come ti senti?- mi fissa con apprensione e sembra tenere d'occhio ogni singolo movimento che fa il mio corpo.
-Sono indolenzita e mi sta scoppiando la testa. Cosa è successo?- mi guardo intorno confusa e spalanco gli occhi non appena mi accorgo dei numerosi macchinari collegati tramite tubi al mio corpo.
-Non ricordi niente?- si mette a sedere e si passa una mano tra i capelli.
-Ho ricordi vaghi e confusi...- ammetto e lo guardo sperando sia in grado di dirmi cosa sia capitato.
-Estreya ti ha immobilizzato e pugnalato al ventre con un coltello.-
I ricordi di quella sera tornano vividi all'improvviso, come se qualcuno mi avesse dato una sberla in faccia.
-Oddio, ora ricordo. Lei...lei era con due ragazzi e mi hanno..loro hanno..- comincio ad agitarmi e il mio respiro aumenti in modo incontrollato.
-Hey...hey, calmati.- Gabriel mi circonda il viso con le mani e mi accarezza gli zigomi col pollice.
-È tutto ok, piccoletta. Nessuno ti farà più del male.- appoggia la sua fronte alla mia ed io mi calmo all'istante.

-Emy?-
Sorride. -Quella nanetta sta bene.-
Lo guardo divertita e confusa per come la ha chiamata e per come ha incurvato le labbra al suo nome.
-Come mai avete tutta questa confidenza?-
-Sei stata in coma quasi una settimana. In questo periodo abbiamo avuto modo di parlare molto e lei, appena poteva, saliva a trovarti. Ho distrutto mezzo ospedale per farti mettere nella sua stessa stanza, ma non è stato possibile a causa di..-
-Grazie.- blocco le sue parole con un dolce bacio a stampo.
-Per cosa?- attacca di nuovo le sue labbra alle mie.
-Per tutto.- sussurro, e la sua lingua scivola dentro alla mia bocca, andando ad incontrare la mia per poi iniziare la loro solita danza. Mi morde il labbro inferiore ed io sorrido sulla sua bocca.

-Mi sei mancata.- lo sussurra appena, ma il mio cuore salta un battito.
-Pensavo che ti avrei persa e questi giorni mi hanno fatto ragionare molto...-
-Cosa vuoi dire?-
Ora i battiti hanno raggiunto una velocità folle.
-Voglio te. Non so cosa significhi, ma quello che so è che rinuncerei a tutte per te. Non ho mai fatto niente del genere e non sono il tipo da relazioni, ma voglio provarci per te. Con te.-
I miei occhi brillano di una luce tutta nuova e lui sembra accorgersene e ridacchia.
-Frena i film mentali, ragazzina. Con questo non voglio dire che ora credo all'amore e a quelle cazzate lì, ma che voglio provare ad avere una specie di relazione con te.  Se lo vuoi, se mi vuoi.-
-Non devi neppure chiedermelo.- raduno le poche forze del mio corpo e mi getto su di lui per abbracciarlo.-Certo che ti voglio, come potrei non volerti?- sussurro entusiasta.
-Piano, Cristy.-
Mi stringe a sé e rimaniamo così per non so quanti minuti.

-Dovremmo chiamare il medico...-
Sono ancora appoggiata al suo petto quando lui pronuncia questa frase.
-Aspetta...- mi stringo di più al suo corpo e lui mi accarezza i capelli.
-Non possiamo. Avremmo già dovuto chiamarlo prima, hai preso una bella botta.-
Schiaccia il bottone sulla parete ed io metto il broncio nel momento in cui si alza.
-Signor Ivokiv?-
Un dottore sulla sessantina entra nella stanza e poi sorride immediatamente nel momento in cui mi vede sveglia.
-Bentornata, signorina Ivanov. Come si sente?- si avvicina a me e ausculta il mio petto.
-Sono un po' indolenzita, ma tutto sommato sto bene.-
Mi guarda accigliato. -Faremo una tac per verificare le sue condizioni, ma devo farle i miei complimenti: non sembra neanche lontanamente una ragazza che è stata aggredita e successivamente in coma per sette giorni.-
Sorrido al dottore e mi giro verso di Gabriel.
-Ho fame.-
Lui sorride. -Posso andarle a prendere qualcosa da mangiare?- chiede ed il dottore annuisce.
-Sì, ma non esageri, Cristy. Il suo corpo è ancora debole e non deve strafare.-
Annuisco e attendiamo che il medico finisca di visitarmi per poi uscire dalla stanza.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora