48) CRISTY

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Dicono che ciò che non ti uccide, ti fortifichi. Che il dolore ti aiuti a crescere e che superarlo possa lasciarti un insegnamento che poi ti aiuterà nella vita. Dicono anche che piangersi addosso non serva a niente e che tu debba rialzarti e lottare ad ogni ostacolo che la vita ti pone davanti.

Dicono che la vera forza dell'essere umano non stia nel non cadere, ma nella forza di rialzarsi in piedi e di dimostrare al mondo quanto tu possa essere coraggioso e forte.

Dicono tante cose...cose che teoricamente potrebbero anche essere giuste, ma dal punto di vista pratico sono estremamente difficili da eseguire.

Perché il dolore ti consuma, ti uccide piano e ti strappa la voglia di vivere. Il dolore ti fa chiudere in te stesso e ti fa dimenticare quanto in realtà sia bello sperare in un qualcosa che desideri con tutta l'ingenuità che hai. Ti fa percepire tutto nero e non ti permette di vedere le persone che ti sono accanto in questa lotta, chiudendole fuori dal muro che ti stai costruendo intorno.

Il dolore è la conseguenza negativa che segue ad un certo accadimento e, il vuoto che lascia una persona scomparsa, è talmente devastante da farti crollare più volte, facendoti credere che ormai non ci sia più nulla da ricostruire.

Poi, però, come una specie di miracolo, c'è una persona che riesce a farti uscire da questa tempesta, prendendoti per mano e conducendoti al riparo. Una persona che ti guarda con amore, facendoti capire che tu per lui sia importante e che sarà sempre pronto a condividere quel dolore straziante con te.

Questa persona per me è Gabriel, e ancora una volta mi ritrovo a ringraziare le mie stelle nel cielo per avermelo mandato.

Gabriel è tutto ciò che ho sempre desiderato: un ragazzo sveglio e intelligente che raggiunge sempre i propri obbiettivi, ma anche una specie di orsacchiotto con me quando ne ho bisogno.

È sempre pronto ad asciugare le mie lacrime o a stringermi in un abbraccio quando sento di starmi per rompere.

Gabriel è la persona migliore che potessi incontrare e qualche volta mi ritrovo a chiedermi cosa abbia fatto per meritarmi di conoscerlo.

Non è stato facile tra noi, è vero, ho sofferto tantissimo e più di una volta mi ha rotto il cuore, ma adesso, mentre lo vedo dormire al mio fianco, capisco che rifarei tutto da capo per poter essere stretta in questo modo a lui.

Ormai è quasi una settimana che non torno a casa: non ho il coraggio di varcare la porta di quella che è stata la dimora mia e di Emy negli ultimi tre anni. Inoltre non ho assolutamente voglia di rivedere zia Irina.

Stanno succedendo troppe cose in così poco tempo ed ho bisogno di un po' di tregua, perché sono in equilibro precario dal cadere e distruggermi completamente.

Ogni tanto il mio cervello mi ripete di non aver fatto abbastanza per mia sorella e a me vengono le lacrime agli occhi, perché so che abbia ragione: Emy ha passato l'ultimo anno chiusa in casa ed io avrei potuto passare più tempo con lei, giocando o semplicemente preparando insieme qualcosa da mangiare. Avrei potuto lavorare di più e farle fare il doppio delle visite che magari avrebbero potuto tenerla in vita ancora un paio di anni. Avrei potuto fare tante cose, che però non ho fatto perché credevo di avere ancora tempo...ma questo mi ha insegnato che il tempo sia l'unica cosa che non abbiamo e che quindi dobbiamo goderci al meglio ogni singolo istante che abbiamo con le persone che amiamo.

La mia vista su offusca ed io infilo le mani sotto alla maglietta di Gabriel, perché sento il bisogno di avere un contatto con lui. Sento il bisogno di toccare la sua pelle, di sentirlo vicino a me, perché tutti abbiamo bisogno di un appiglio nel quale aggrapparci nei momenti di sconforto.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora