26) CRISTY

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Spengo la sveglia che segna le otto del mattino, ma non ho chiuso occhio per tutta la notte. Sono preoccupata, e il terrore con cui convivo ogni singolo giorno della mia esistenza, mi sta consumando. È orribile vivere con la consapevolezza che ogni momento della vita di tua sorella possa essere l'ultimo e mi sento in colpa sapendo che passi la maggior parte delle sue giornate in questa casa da sola.

Potrei fare di più per lei, potrei impegnarmi di più nello studio così da avere più tempo da dedicare a lei, ma mi rendo conto anche di essere distrutta, sono stanca e sono anni che ormai non faccio una dormita come si deve. Ho sempre mille preoccupazioni in testa e, col tempo, ho imparato ad avere un sonno leggero, in modo da svegliarmi subito in caso Emy avesse bisogno.

Mi torna in mente, però, il giorno in cui mi sono addormentata nell'ufficio di Gabriel: quel pomeriggio ho dormito molto profondamente ed il fatto di essere stretta dalle sue braccia, è riuscito a togliermi quel senso di insicurezza di dosso.

Mi alzo e mi chiudo in bagno, dove mi prendo il lusso di fare una doccia calda e rilassante per avere la forza di affrontare questa giornata. Non so bene cosa aspettarmi, il medico non mi ha dato tante informazioni, ma non sono all'oscuro di quello che potrebbe succedere a mia sorella.

Mi lego l'accappatoio al corpo e scendo in cucina per preparare le nostre solite tazze di latte. Il mio corpo viene stretto da due braccine e, quando mi giro, un sorriso enorme illumina la mia giornata.

-Cosa è successo che sei così felice oggi, piccola?-

Batte le mani tra loro e si siede al tavolo. -Oggi il dottore mi guarirà.- e lo dice con una ingenuità ed una purezza così grandi da farmi tremare il pavimento sotto i piedi.

Mi stringo una fascetta intorno al cuore per farlo rimanere unito e provo a ricambiare quel sorriso così pieno di aspettative e speranze da essere in grado di farti credere in qualsiasi cosa. Anche quando sai che purtroppo, certe cose, non potranno mai succedere.

Mi giro verso il bancone per non farle vedere i miei occhi lucidi e le preparo qualche fetta biscottata con la marmellata.

***

-Emily Ivanov.- l'infermiera chiama il nome di mia sorella e così ci alziamo in piedi tutte e tre per seguirla all'interno dell'ambulatorio. L'ambiente è così asettico da farmi star male e l'odore da disinfettante è in grado di rivoltarmi lo stomaco. Resto in piedi, mentre mia zia e mia sorella si accomodano sulle sedie disposte davanti alla scrivania. Prendo un respiro profondo e sorrido a mia sorella nel momento in cui si gira per cercarmi.

-Ciao piccola Emily, come ti senti?- il dottore si rivolge dubito a mia sorella e solo successivamente fa un cenno con la testa in direzione mia e di mia zia, che non perde tempo a squadrare l'uomo da capo a piedi. Alzo gli occhi al cielo, ma evito di ribattere per non fare una scenata decisamente fuori luogo in un posto come questo.

Emy risponde a tutte le domande del medico e accetta quando le chiede di poterla visitare, la fa stendere sul lettino e le tasta la pancia per poi ascoltare cuore e polmoni con lo stetoscopio.

-Prendi un respiro profondo, per favore.- le chiede e lei gonfia il petto, ma, proprio in quel momento, una violenta crisi di tose la fa piegare su sé stessa. Il dottor Morozov le chiede di provare a calmarsi, ma sembra solo peggiorare fino a che vedo una delle scene che mai avrei voluto vedere: gli occhi di Emy rollano verso l'alto e lei cade all'indietro sul lettino.

Comincio ad urlare il suo nome, ma il medico mi ripete di stare indietro e schiaccia un bottone sulla parete che avvisa l'ospedale di un codice blu. Due infermieri si precipitano nella stanza e alzano le sponde al lato del letto per poi portare fuori il lettino ospedaliero e cominciare a correre lungo il corridoio. Succede tutto così velocemente che mi ritrovo rannicchiata contro al muro, tremante e col viso rigato dalle lacrime. Mia zia è sconvolta ed io non so cosa pensare. Il tempo sembra essersi fermato, non saprei dire per quanto tempo rimaniamo in questa stanza, ma ormai fuori comincia a diventare scuro.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora