37) GABRIEL

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-Cosa cazzo è successo?-
Continuo a correre verso la macchina, tenendo in braccio il piccolo corpo di Cristy che al momento è bianco e freddo.
Serena mi corre dietro con gli occhi rigati dalle lacrime, ma non risponde alla mia domanda.
-Serena!- la richiamo e lei comincia a confabulare parole senza senso.
Metto la bambolina nei sedili posteriori ed ordino all'altra ragazza di tenere premuto sulla ferita nel ventre che non smette un solo secondo di sanguinare. C'è sangue ovunque: nelle mie mani, noi nostri vestiti, nei sedili...dappertutto.
Sono sotto shock, la paura mi sta mangiando vivo, ma mi costringo a salire in macchina e sfrecciare alla velocista della luce verso l'ospedale.

-Ti prego calmati e dimmi cosa hai visto.- provo a mantenere la calma, ma mi è davvero difficile.
-Io...stavo uscendo per chiamarla siccome non rientrava più e la ho trovata a terra in mezzo ad una pozza di sangue.- la sua voce trema ed io ingoio un nodo in gola.

Parcheggio la macchina davanti al pronto soccorso e mi ci fiondo al suo interno con Cristy tra le braccia.
-Presto! Mi serve aiuto!- attiro l'attenzione di qualche medico che corre subito nella mia direzione con una barella. Adagio la bambolina sul lettino e comincio a correre dietro ai dottori che procedono verso un lungo corridoio.
-Bisogna operarla immediatamente!- urla uno di questi, rivolgendosi ai colleghi che annuiscono svoltando a destra.
-Mi dispiace, ma deve rimanere qui.- uno di loro mi blocca la strada e mi chiude la porta della sala operatoria in faccia.
Rimango come un cretino a fissare la soglia chiusa e mi siedo su una sedia ai lati del corridoio, portandomi la testa tra le mani.

Ho una paura fottuta, ho il terrore che muoia e non provavo una cosa simile da quando hanno rapito mia madre. I ricordi mi stanno mangiando vivo e la probabilità che possa non farcela, mi distrugge completamente.
La mia bambolina non può morire.

-Signor Ivokiv...- Serena mi raggiunge con sguardo afflitto e si siede al mio fianco.
-Lei non può lasciarci.- lo sussurro appena, ma lei annuisce.
-È una ragazza forte, ce la farà.-
-Lo so...- rispondo.

Mi alzo e comincio a camminare avanti e indietro, cercando di non impazzire completamente. Chiunque abbia osato fare una cosa del genere, pagherà nel peggiore dei modi. Nessuno deve osare toccare ciò che è mio, figuriamoci la mia bambolina.
Faccio dei respiri profondi, ed evito di prendere a pugni ogni medico che mi passa davanti senza darmi nessuna informazione sulle condizioni di Cristy.

Le ore passano e, più scorrono, più mi sento soffocare all'idea che mi arrivi qualche brutta notizia. Il mio cervello sta viaggiando alla velocità della luce, immaginandosi mille scenari diversi in cui lei non ne esce viva ed io che mi rompo sempre di più.
Sto realizzando quanto veramente quella ragazzina sia diventata importante per me e non me ne capacito nemmeno. È come se tutto, adesso, dipendesse da il risultato di questo intervento.

-Gabriel!-
Mi giro verso Andrew che mi sta correndo in contro, ha il fiatone e sembra sia appena uscito da una maratona.
-Cosa è successo?-
-Qualcuno ha provato ad ucciderla!- lo ringhio, stringendo i pugni e chiudendo gli occhi per non dare di matto.
-Come? Chi?-
-Non lo so, ma è messa male, Andrew.- il mio tono cala ad un sussurro e lui mi tira a sedermi in una sedia un po' più appartata rispetto alle altre.
-Starà bene, Gabriel.-
-Non lo puoi dire. Lo vedi cosa intendevo quando dicevo che dovevo allontanarmi da lei per proteggerla? Vedi perché non mi posso affezionare a nessuno?- la mia voce vacilla ed io abbasso la testa.
-Hey, Gabriel...-
-Perché tutti quelli che mi stanno accanto....muoiono... e lei, lei non può morire..- la mia voce ora trema e, per la prima volta dopo anni, mi ritrovo a trattenere una lacrima.

-Gabriel...- la voce di Andrew si ammorbidisce e si piega sulle ginocchia, come se stesse parlando ad un bambino.
-Non è colpa tua, potrebbe essere stato chiunque. Potrebbe trattarsi di un caso, di una tentata rapina o semplicemente la sfiga di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.-
-No, Andrew. Qualcuno ha voluto colpire me colpendo lei. Sono stato troppo indiscreto con lei e qualcuno se ne è accorto.-
-Ma cosa dici? Qualche volta ti è mancato poco dallo scoparti una delle ragazze sul bancone.-
-Scoparle, Andrew. Non baciarle e prendere a pugni chiunque le stesse addosso.-
Andrew sospira ed io vorrei prendermi a pugni da solo.
È che mi viene tutto così naturale con lei da essermi lasciato andare più del dovuto. Molto più del dovuto.
Cristy sta diventando troppo importante e questo non va bene.
La domanda è: sono ancora in tempo per tirarmi indietro?

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora