Lo vedo sedersi sullo sgabello, con un'espressione pensierosa e infastidita allo stesso tempo. Prende il bicchiere posato sopra il tavolo e ne ingoia il restante contenuto in una volta.
Mi guardo intorno e vedo i suoi uomini rimettere la pistola sotto la giacca e le cameriere cominciare a sistemare il disordine tipico di ogni fine serata.
Sembro l'unica ad essere rimasta scioccata per quello che è appena successo.
Ritorno a guardarlo e rimango sorpresa nel trovarlo già ad aspettarmi. I suoi occhi sono completamente spenti e privi di ogni emozione, eppure ci vedo un qualcosa dentro che non mi piace per niente. Lo vedo sospirare, per poi farmi un piccolo cenno di seguirlo. Rimango immobile, ma, quando un ragazzo dietro di me mi spinge verso le scale, comincio a camminare molto lentamente. Saliamo la rampa nel silenzio più assoluto ed un brutto presentimento comincia a pesarmi sul petto.
Fa cenno al suo uomo di aspettare fuori dal suo ufficio e poi chiude la porta, girandosi verso di me.
-Siediti pure.-
Mi guardo intorno ed il mio sguardo ricade sul divano, dove solo poche ore prima mi sono lasciata andare in quel modo con lui. Sento le guance andare a fuoco e, quando incontro il suo sguardo, un sorriso furbo gli arriccia le labbra.
Abbasso immediatamente gli occhi, ma non posso dire di essermi pentita di quello che abbia fatto con lui. Mi ha trattato male dopo, ed io mi sono sentita usata, ma a me è piaciuto da impazzire avere le sue mani sul mio corpo.
Ci conosciamo da poco più di una settimana, è vero, ma sento di potermi fidare di lui. Non so come spiegarlo, ma quando lo guardo negli occhi sento di poter far tutto con Gabriel.
Sento i suoi passi avvicinarsi a me e poi due dita appoggiarsi sotto al mio mento per alzarmi il viso nella sua direzione.
-Devo parlarti.-
Lo dice con un tono abbastanza neutro, ma lo sento che ci sia qualcosa che lo turba. Non so spiegarne il motivo, ma è come se riuscissi a leggere nel suo sguardo qualcosa che lui non vuole far trasparire.
-Cosa è successo?- chiedo, cominciando ad agitarmi nel momento in cui un piccolo sospiro esce dalle sue labbra e si allontana di nuovo da me.
-Dovrai fare una cosa per me.-
-Co-cosa?-
-Domani sera vengo a prenderti e ti porto in un posto. Fatti trovare pronta.-
-Come? Che stai dicendo?-
Sono estremamente confusa e lui non sta facendo niente per tranquillizzarmi.
-Dovrai fare una cosa per me, Cristy.- ripete, più rigido questa volta.
-Sii più chiaro, per favore.-
-Ti spiegherò tutto domani sera.-
-Devo preoccuparmi?-
E, per la prima volta da quando ci siamo incontrati, lo vedo distogliere lo sguardo dal mio...come se, come se provasse...vergogna?
-No.- sussurra. -Vai a casa, ora.-
-Gabriel..-
-Vai via!- quasi urla ed io mi sento come se mi avesse appena tirato una sberla in faccia. Indietreggio appena verso la porta, ma, quando appoggio la mano sulla maniglia, lui mi richiama.
Mi giro verso di lui e lo trovo appoggiato con le mani alla scrivania dandomi le spalle.
-Ti sei pentita di quello che è successo prima?- chiede, girando il viso verso il divano.
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Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)
Любовные романыCristy ha diciotto anni quando si ritrova costretta a lavorare nel night club di Gabriel Ivokiv per pagare le cure alla sorella, malata di fibrosi cistica. Lei è una ragazza dolce e timida ed è per questo che attirerà subito l'attenzione del boss ma...