35) GABRIEL

15.7K 404 46
                                    

Siamo tornati nella stessa situazione della settimana scorsa: silenzio. Non mi guarda, non mi saluta, non mi considera e soprattutto non indossa quella maledetta felpa.
Mi sta facendo impazzire questa ragazzina del cazzo.
Sono arrivato alla conclusione che dovrò ammazzare un bel po' di gente se non la smettono di mangiarla con gli occhi così spudoratamente.
Cazzo, contenetevi.

Sono quattro sere che lancio sguardi di fuoco a chiunque osi guardarla per più tempo del dovuto e sono quattro giorni che subisco le battutine e le prese per il culo da parte di Andrew.
Fanculo tutti.

-Tra poco ci sarà il colpo alla famiglia Stvar e tu, invece di concentrarti su questo, incendi tutte le persone che le passano accanto.- sghignazza.
-Stai zitto.- ringhio.
Prendo un respiro profondo e mi riconcentro sulla cartina dell'edificio in cui si terrà questa famosa cena.
-Guarda: qui c'è l'entrata principale, mentre dietro quella secondaria. C'è però un'altra uscita nell'ala est e sarà proprio quella che utilizzeremo noi.- mi indica una porta ed io annuisco.
-C'è un lungo corridoio che porta alle cucine e, appena dopo, c'è la sala in cui si raduneranno.- continua lui.

Presto ancora un po' di attenzione ad Andrew, ma poi cedo alla tentazione di alzare gli occhi e cercare la ragazzina.
Sta parlando con Serena, ma non sembra molto contenta del discorso che stanno facendo.
Cristy annuisce triste e lei le poggia una mano sulla spalla con fare consolatorio.
Mi ritrovo a pensare che vorrei essere io quello a consolarla, ma mi scaccio immediatamente dalla testa questa assurda idea.

-Va bene?- mi chiede Andrew.
-Cosa?- lo guardo confuso e lui alza gli occhi al cielo.
-L'orario, Gabriel. Va bene agire per le 20:30?-
-Mmmm, no. Preferirei entrare in azione più tardi, in modo che bevano tutti un bel po' e che quindi siano meno reattivi.-
Annuisce e lo scrive sul foglio.
-Altro?- chiedo, e lui mi para davanti agli occhi un documento.
-Cos'è?-
-Il certificato di nascita di mio figlio.-
Aggrotto le sopracciglia. -E allora?-
-Guarda dove è nato.-
Controllo e mi acciglio nel trovar scritto Verona.
-Italia? Come mai?-
-Non lo so. Lei dice che aveva parenti lì, ma non mi convince affatto.-
-Capisco...pensi non sia realmente tuo figlio?-
-Non lo so, Gabriel...mi assomiglia tantissimo.- punta lo sguardo nel vuoto ed io gli tiro una piccola pacca sul braccio.
-Che c'è? Non sei felice ci sia una probabilità che non sia davvero tuo?-
Sorrido, ma smetto all'istante nel vedere l'occhiata di fuoco che mi lancia.
Alzo le braccia in segno di resa e lui si stappa una bottiglia di birra.
-Qualche settimana fa ti avrei detto di sì, ma ora...non lo so, l'idea di avere una famiglia non mi dispiace.-

-Cazzo, che ci sta succedendo?-

Sarà la millesima volta che mi pongo questa domanda, ma ancora non ho trovato risposta.
Lui sorride e mi cinge le spalle con un braccio.
-Forse stiamo crescendo.-
-Nah...io rimango sempre il ragazzino che a tredici anni minacciava con una pistola i venditori di erba che spacciavano nelle zone di mio padre.-
Scoppia a ridere ed anche io sorrido.
-Sarà, ma forse, avere incontrato delle persone importanti per noi, ci hanno fatto cambiare.-
-Forse...-
-Wow, non lo hai negato.- ammicca da chi la sa lunga ed io mi trattengo dal tirargli un pugno.
-Smettila, lo sai che non è facile per me.-
-Tuo padre ha sempre desiderato che ti trovassi una persona da amare. Poi è arrivata Estreya, è vero, ma non sei mai stato veramente obbligato a sposare lei. I tuoi genitori erano stupendi insieme.-

-Lo so, loro due si amavano talmente tanto da essere morti l'uno per l'altra.-
Sospira, ma non risponde, d'altronde lo sa che io abbia ragione.
-Non per forza finirà come è finita per loro. Sono sicuro che l'unica cosa che vogliano per te sia vederti felice, e sono altrettanto sicuro che ti prenderebbero a schiaffi se rinunciassi a lei per paura. Ti ricordi cosa diceva sempre tuo padre?-
-Che la paura è il peggior nemico dell'uomo.- sussurro e lui annuisce.
-Tuo padre ha cresciuto entrambi. Avrei pagato oro per avere dei genitori come i tuoi e lo sai bene.-
Mi rattristisco a pensare all'orribile infanzia che ha avuto Andrew. Con suo padre ha chiuso completamente i rapporti e invece la madre l'abbiamo uccisa noi qualche anno fa per evitare che uccidesse il mio migliore amico.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora