14) CRISTY

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Se mai mi avessero chiesto cosa volessi dalla vita, probabilmente avrei risposto dicendo di volere una famiglia.

La famiglia, per me, rappresenta un lusso di cui ho potuto godere molto poco. I miei genitori mi sono stati portati via quando avevo appena quindici anni e, per quanto sia straziante ammetterlo, pure mia sorella se ne andrà a breve.

La mia paura più grande è sempre stata quella di rimanere sola ed adesso, questa paura, non sembra più così lontana.

Ricordo come se fosse stato ieri il rumore assordante dell'impatto, le urla di mia madre ed il sangue...tanto sangue, troppo.

Poi le sirene, i paramedici, le luci abbaglianti e la corsa verso l'ospedale, ospedale dal quale sarei uscita da sola la settimana dopo.

Le sue parole, però, le ricordo bene. Su quel lettino, mentre ancora mi teneva la mano, mia mamma mi aveva chiesto di farle una promessa: qualsiasi cosa sarebbe successa, non mi sarei mai dovuta separare da Emy.

Poi dovetti affrontare una delle cose peggiori che una persona possa reggere: dire a mia sorella di essere rimaste orfane. Dirle di non avere più dei genitori e nemmeno una casa nostra nel quale tornare la sera. Ricordo a stento i primi giorni...ricordo solo gli sguardi pieni di compassione con cui la gente ci guardava.

Li odiavo e li odio tutt'ora.

Poi i tentativi degli assistenti sociali di mettersi in contatto con mia zia e le successive pratiche per l'adozione. Se c'è una cosa che mai capirò è proprio questa: perché ha deciso di adottarci se poi a lei, di noi, non importa nulla?

È una cosa che mi sono sempre chiesta e, le poche volte in cui ho avuto la possibilità di chiederglielo, la risposta è sempre stata la stessa: "siete i figli di mia sorella".

Risposta che non mi hai mai convinta fino infondo.

In ogni caso, solo poche settimane dopo, mi sono trovata catapultata in un mondo completamente diverso da quello che mi avevano sempre mostrato i miei genitori. Finché c'erano loro tutto era semplice, tutto dovuto e tutto già pronto, poi, però, ho capito che la vita vera non fosse quella.

La vita è una stronza burattinaia che si diverte con i nostri fili...facendoli incontrare o scontrare a suo piacimento. Si prende gioco di noi e non ci chiede mai scusa.

L'anno scorso, quando a mia sorella è stata diagnosticata questa maledetta malattia, il mondo mi è caduto per la seconda volta addosso. E, mentre stavamo cercando di ricostruire, mattone dopo mattone, tutto quello che era già stato spazzato via una volta, ecco che di nuovo una tempesta si è abbattuta su di noi. Dicono che la vera forza dell'uomo sia quella di rialzarsi dopo una caduta, ed è vero...l'unica cosa che, però, io mi chiedo è se avrò ancora la forza per farlo.

-Cristy, ci sei?-

Sbatto leggermente le palpebre e riporto l'attenzione a mia sorella, che mi fissa con un profondo cipiglio in volto.

-Scusami, tesoro, mi sono distratta.-

Mi sorride dolcemente, per poi avvicinarsi a me.

-Sto preparando del the, ne vuoi?-

Annuisco, per poi allungare le mani verso i suoi fianchi e farle il solletico. Inizia a ridere spensieratamente, contagiando anche me, ma poi la sua risata si trasforma in una violenta tosse, che la costringe ad appoggiarsi con una mano al ripiano della cucina.

-Emy, stai bene?- domando preoccupata, togliendole i capelli dal volto.

Mi accovaccio davanti a lei e provo a massaggiarle la schiena, ma la tosse non accenna a calmarsi. La vedo portarsi una mano alla gola e spalancare i suoi enormi occhi castani, guardandomi con così tanta paura da farmi tremare.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora