Andrew mi sventola una mano davanti al viso ed io riporto l'attenzione a lui, guardandolo male.
-Ma si può sapere che hai, amico? Sono giorni che sei strano.- mi guarda in attesa di una risposta ed io mi mordo la lingua per non rispondergli in malo modo.
-Assolutamente niente.-
La ragazzina mi passa accanto sculettando e porta dei bicchieri ad uno dei tavolini. I ragazzi le squadrano il corpo, per poi sorriderle sornioni. Sono due giorni che non mi guarda nemmeno in faccia, che cambia strada quando mi vede e si tiene alla larga da me.
E non ne capisco il motivo.
Stringo il tessuto dei miei pantaloni in dei pugni e le lancio un'occhiata di fuoco, che nemmeno nota quando si gira per tornare indietro. Dove cazzo ha messo quella dannata felpa? Di sicuro non la ha indossata e questa cosa mi manda fuori di testa.-L'arabo ha richiesto un incontro, va bene per domani sera?-
È dietro al bancone che ride e scherza con un ragazzo ed io mi trovo automaticamente in piedi. Perché parla con lui invece di...che ne so...preparare uno di quei suoi panini con la nutella? Il coglione si avvicina ulteriormente a lei e le dice qualcosa all'orecchio, che la fa sorridere. Che ne è rimasto della ragazzina che arrossisce ogni qualvolta qualcuno le parli?
-Gabriel, cazzo!- Andrew mi tira una gomitata, per poi alzare gli occhi al cielo. -Se continui a guardarla in quel modo, si consuma...-
Fingo un colpo di tosse. -Ti sbagli, non sto guardando proprio nessuno.- mi giro verso di lui e metto le mani in tasca.
-Sì, vabbè. Dimmi la verità, sei geloso? È un po' che non vi parlate, in effetti. Ti sta, per caso, ignorando?- sorride malefico e si porta il bicchierino di alcol alla bocca.
-Non dire più una cazzata del genere, Cristo Santo.- sbotto, per poi dargli un buffetto con la mano sul bicchiere e fargli andare il liquido di traverso. Tossisce un paio di volte e mi fulmina con lo sguardo. -Stavo solo dicendo la verità, d'altronde non dovrebbe importarti secondo quello che hai detto.- altro ghigno malefico.
-Infatti è così. E poi non è lei che mi ignora, ma sono io ad ignorare lei.- alzo il mento come un bambino orgoglioso e lui ridacchia.
-Certo, come no. Quindi immagino che non te ne freghi niente del fatto che fino alla settimana scorsa avessi in mente di scoparmela o del fatto che, in questo esatto momento, abbia il braccio di quel ragazzo intorno alla vita, vero?-
-Cosa?- sgrano gli occhi e mi giro verso il bancone. Quella maledetta mano piantata sui suoi fianchi mi fa digrignare i denti. Mi avvicino a grandi passi e fulmino entrambi con un'occhiata intimidatoria. -Devo parlarti, Cristy. Ora.-
Lei mi guarda storto, ma poi annuisce e mi segue verso una zona un po' più appartata.
-Che fai, adesso? Ci provi con i miei clienti? Pensavo che vi limitaste a scoparli, ma evidentemente mi sbagliavo.- so di star dicendo un'enorme cazzata, ma la rabbia che sto provando in questo momento non riesco a spiegarmela. Mi sento cose se qualcosa mi stesse strizzando le viscere.
Indurisce lo sguardo e mi arriva sotto al mento. -Problemi, Ivokiv? Sbaglio o hai detto te che il mio lavoro qui è solo denaro sprecato per il mio stipendio? Mi sto solo rendendo utile.- mima le virgolette nel pronunciare l'ultima parola.
-Mi sembra di averti già fatto capire che tu potessi continuare a lavorare qui. E poi, dove cazzo è la felpa che ti avevo detto di indossare?-
-Non capisco perché io debba metterla e le altre ragazze no. Infondo, per te, io valgo come tutte le altre, giusto?- mi sfida con lo sguardo, ma se crede di vincere vuol dire che non abbia capito proprio nulla.
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Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)
RomanceCristy ha diciotto anni quando si ritrova costretta a lavorare nel night club di Gabriel Ivokiv per pagare le cure alla sorella, malata di fibrosi cistica. Lei è una ragazza dolce e timida ed è per questo che attirerà subito l'attenzione del boss ma...