39) GABRIEL

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Se una persona mi chiedesse di descrivermi con una parola...credo che risponderei con: orgoglioso.

Sono una persona estremamente orgogliosa. Odio mostrarmi debole o farmi vedere esposto. Odio far provare compassione alla gente ed odio non riuscire a controllare le mie emozioni.
E questo è tutto quello che sta succedendo in questi giorni.
Ho perso completamente me stesso.
Il Gabriel Ivokiv spietato e malvagio, ha completamente lasciato il posto ad un ragazzo pieno di insicurezze e paure.

Sono giorni che non riesco a stare per più di un paio d'ore lontano dal corpo della bambolina. È come se sentissi un bisogno costante di proteggerla e saperla al sicuro.
Ormai la sua stanza si è trasformata nel mio studio personale, in cui sto organizzando un piano a dir poco perfetto per far fuori quella merda umana di Estreya.
Deve solo sperare che non la trovi perché se la dovessi trovare, del suo corpo non rimarrebbe niente.

Devo proseguire a piccoli e calcolati passi, non posso scordare che comunque suo padre sia un mafioso molto importante e che farà di tutto per proteggere la figlia, ma non ho intenzione di rinunciare alla mia vendetta.
Deve pagare per quello che ha fatto.

Alzo lo sguardo dal monitor del mio Mac e guardo il viso pallido della mia piccola ragazzina.
È bianca come il lenzuolo che le avvolge il corpo ed ho sempre paura che provi freddo. Le rimbocco meglio le coperte e ne approfitto per sfiorarle la pelle del braccio. È fredda, fredda come il mio umore.
Chiamo un infermiere e mi assicurino le portino una coperta calda.

In questi giorni, la zia di Cristy è venuta a conoscenza della sua situazione è si è già presentata qualche volta per far visita alla nipote.
Sembra sinceramente distrutta ed io ormai sono nella più completa confusione. Come mai sembra così afflitta se poi si dimostra distaccata con loro?
Le ho chiesto se Emy fosse a conoscenza del fatto e lei mi ha detto di no. Io non so cosa fare, le ho chiesto di non dirle niente per il momento, ma la sorella continua a richiedere di Cristy.
Più volte mi è venuto in mente di salire al suo piano e parlarle, ma poi ho il timore di non saper dire le cose giuste e non so come comportarmi con una ragazzina di dieci anni.
Così sto continuando a rimandare, ma ormai, dopo tre giorni, capisco di doverle qualche spiegazione.

Chiudo il portatile e prendo un respiro profondo, alzandomi in piedi. Accarezzo la mano di Cristy e raggiungo la porta, dove mi assicuro che le guardie prestino attenzione che nessuno di non autorizzato si avvicini a lei.
Prendo l'ascensore e salgo nel piano in cui si trova la pediatria. Cammino nel lungo corridoio e mi fermo davanti alla camera tre.

Allungo la mano per afferrare la maniglia, ma la ritiro subito non appena mi accorgo del tremore.
Chi lo avrebbe mai detto che uno come me potesse tremare?
Ok, Gabriel, calma.
Respiro profondamente e busso piano alla porta, aspettando una risposta.
-Avanti.- una tenera vocina mi da il permesso di entrare e così mi faccio coraggio.
-Ciao...- gracchio un po' in difficoltà e lei sgrana i suoi occhioni marroni uguali alla sorella.
-Ciao...- sussurra.
-Ti ricordi di me?- le chiedo, prendendo una sedia e avvicinandola al suo letto.
-Sei..sei il fidanzato di Cristy.-
Trattengo un'imprecazione e ingoio un groppo in gola.
-Sono il suo capo...e un suo amico, se così si possa dire...-
Fa un sorriso furbo e in questo momento mi sembra Andrew.

-Sì, certo...come no...-
Ok, parla anche come Andrew.
-Ma che impicciona che sei.- la guardo con sguardo serio, ma lei sghignazza.
-Sono piccola, ma non stupida.- sorride sorniona ed io mi sciolgo davanti alle sue labbra curve, anche loro simili a quelle di Cristy.
-Dove è mia sorella?- torna immediatamente seria ed io sussulto.
-Lei... lei non sta molto bene.-
Comincia ad agitarsi all'istante e i battiti del suo cuore raddoppiano sullo schermo che è collegato al suo corpo.
-In che senso?- la sua voce trema ed io mi prendo a schiaffi da solo per la mia delicatezza.
-Lei ...lei sta dormendo.- non so come altro dirlo e Emy mi guarda confusa.
-Dormendo?-
-Dormendo...ma non si sa quando si sveglierà.- sento una stretta al cuore pronunciando queste parole.

Mi hai stravolto la vita (Mafia romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora