Eudamon 1 (La cassa dorata)

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Il ritorno dei ragazzi dalla spiaggia risultò molto accidentato.I cinque amici, insieme con Nacho e Tefi,viaggiavano in un vecchio mezzo che che li portava "Alla Capitale",o questo credevano.Tefi era furiosa;per colpa dell'incidente che aveva provocato il volgare di Rama,avevano perso l'autobus pubblico nel quale tornavano tutti i loro compagni,e lei era stata obbligata ad aspettare sua sorella,visto che per ordine di sua madre,dovevano tornare insieme.Era seduta nell'ultimo posto,a lato di Nacho,con mascherina da aereo sugli occhi e auricolari nelle orecchie,per isolarsi completamente non solo da quel autobus sgangherato e pieno di odori,ma anche dalla sua indesiderata compagnia, quando percepì che l'autobus si fermava.Sentì sollievo credendo che finalmente erano arrivati alla destinazione,tuttavia tutti erano straniti, visto che erano state solo cinque ore di viaggio.Era impossibile che fossero arrivati.Videro che tutti i passeggeri dell'autobus scendevano,e si sorpresero molto quando l'autista spense il motore e gli disse:

-Scendete,ragazzi,già siamo arrivati-

Tutti guardarono verso fuori.Era notte piena,e erano nel mezzo del nulla,in una vecchia stazione di servizio che aveva un baruccio squallido.

-Come che siamo arrivati?-replicò Tacho.

-Si,siamo arrivati-

-No!-protestò il biondo.-Io ho preso biglietti per La Capitale!-

-E dove siamo?-rispose l'autista indicando un cartello che era sul bordo della strada.

Tutti guardarono il cartello ossidato:"Benvenuti a La Capitale".A nulla servirono i reclami di Tacho,e gli avevano venduto biglietti per la località.La Capitale,un paesino di circa duecento abitanti,che in qualche momento era contato come un hotel però non più.Allora scesero malvolentieri,furiosi e stanchi.Tacho si sentiva responsabile,e gli altri si occuparono di farlo sentire molto responsabile.Una opzione era chiamare Nico,per spiegargli la situazione e chiedergli che mandasse aiuto,tuttavia nessuno dei ragazzi volle farlo, soprattutto per solidarietà con Rama,visto che spiegare la situazione nella quale si trovavano avrebbe implicato entrare nei dettagli,e non potevano omettere l'incidente.I genitori di Nacho erano negli Stati Uniti,e quelli di Tefi in Spagna.Dovevano cavarsela da soli.Lì non si fermavano micro che potessero avvicinarli verso La Capitale,l'altra,quella della nazione.Solo rimaneva viaggiare verso la città più vicina,ad una trentina di chilometri da lì;visto che non poterono conseguire un taxi che li portasse lì,non ebbero un'altra alternativa che camminare.


Dopo tre ore di camminata,e inoltre portando borse,erano esausti e iracondi, soprattutto Tefi,che non smetteva di proferire insulti verso i colpevoli della loro disgrazia attuale.Fu Thiago colui che propose di passare la notte in qualche hotel per strada e,il giorno seguente,chiedere aiuto.Il problema fu che non ne trovarono nessuno,dunque decisero di entrare in un ranch che sembrava disabitato.Si assicurarono che non ci fosse nessuno,e entrarono in casa con la speranza trovare qualcosa da mangiare,visto che avevano fame.


Jazmin tuttavia era un po' risentita per i maltrattamenti e le cattivare degli snob nel campeggio,in special modo di Nacho e Tefi,e sentì che quella notte oscura,in quella casa abbandonata e fredda,sarebbe stata una molto buona occasione per vendicarsi.Con la complicità del resto dei suoi amici, montarono una serie di scherzi raccapriccianti,degni di un film horror.Tefi e Nacho la passarono molto male e promisero di prendersi la rivincita.


La mattina Mar si svegliò presto,e vide che nel fienile del ranch c'era un furgone non funzionante.Credeva che se conseguivano nafta lei avrebbe potuto farla partire per andare verso qualche posto dal quale partisse un autobus verso la città.Dopo si sarebbero occupati di ridarla.I ragazzi furono d'accordo,e assisterono Mar per riuscire a farla partire.Dopo vari minuti la misero in marcia e,quando si preparavano finalmente per partire,scoprirono qualcosa che li lasciò perplessi tanto Mar quanto Thiago.Levando la vecchia e polverosa tela che copriva il bagagliaio,trovarono una scatola di metallo dorato,con strane ornamentazioni.Lo strano non era solo la peculiare scatola,ma che si trattava della seconda volta che la vedevano.La prima era successa due giorni prima,quel tramonto in cui erano stati nella spiaggia e Thiago aveva proposto a Mar che andassero a nuotare nella piscina di un hotel di lusso.

Erano entrambi sott'acqua.Lui le aveva appena detto "ti amo" e lei rispose "anche io",e si sarebbero baciati se qualcosa molto brillante non fosse caduta con un grande frastuono vicino a loro.Si allarmarono vedendo un oggetto rettangolare che urtò a pochi centimetri e affondò fino al fondo della piscina. Thiago si avvicinò all'oggetto e lo uscì dall'acqua;Mar uscì dietro di lui,e entrambi videro straniti quella scatola dorata,brillante e pesante,che aveva strani simboli incastonati nella parte superiore.Si chiesero per cosa sarebbe stato e da dove era uscita,e conclusero che possibilmente era caduta a qualche cliente dell'hotel,le quali stanze circondavano la piscina.Tuttavia,Mar guardò attorno e considerò che era poco probabile che questa scatola potesse essere stata sparata accidentalmente dal balcone di qualche suite.Però l'altra alternativa-che fosse caduta dal cielo-era ancora più impossibile.L'arrivo di un impiegato del hotel,che comprese in seguito che quei due adolescenti non erano ospiti,interruppe le loro riflessioni.

-Ragazzi,in che stanza state?-gli chiese,nonostante tutto,con cortesia.

Ovviamente non risposero niente di coerente e,anche se avrebbero voluto osservare un'altra volta la scatola,si ritirarono con abbastanza goffaggine. Comunque,subito dimenticarono completamente l'incidente.Per questo adesso erano entrambi molto sorpresi:non c'erano dubbi che era la stessa scatola,risultava tanto strana e particolare che non poteva esserci un'altra simile.La cosa misteriosa era che sarebbe riapparsa due giorni dopo,a centinaia di chilometri da dove la avevano vista.Ignoravano-e mai sarebbero arrivati a saperlo-che aveva disegnato numero contrattempi e che era arrivata fino a lì dopo una serie di casualità.


Dopo che loro si misero in marcia,l'impiegato la aveva lasciata provvisoriamente in un cestino,però minuti dopo un dipendente del paese che se lo portò per errore,lo salì sul suo furgoncino e si diresse fino alle stanze contigue nelle quale alloggiavano i ragazzi per consegnare la carne del arrosto che avrebbero fatto quel giorno.Erano lo stesso camion nel quale Mar era salita per aiutare Simon quando credeva che era un impiegato.Mar stette ferma vicino alla scatola quella volta senza vederla.La porta posteriore del furgone rimase mal chiusa e attraversando ad una certa velocità una collinetta,la scatola cadette in mezzo al viaggio.Lì la trovò il direttore del Rockland,che, stranito,la raccolse e la conservò nella sua stessa auto,la stessa nella quale i ragazzi furono portati verso la stazione dell'autobus quando partirono. L'autista che li portò,dopo averli lasciati,fu assalito da due ladri che gli rubarono il suo portafoglio,il suo orologio,controllarono l'auto,e trovarono la cassa,che gli sembrò costosa per il suo colore dorato.Misero insieme tutto il bottino e corsero verso il loro veicolo un furgoncino completamente squallido, precisamente il furgoncino che aveva appena riparato Mar.I ladri erano fuggiti dalla città però la sera rimasero senza nafta e fermarono il veicolo nel ranch dove ora c'erano i ragazzi.Non potendo proseguire con essa,presero il bottino e si misero in marcia.Se in quel momento non fossero arrivati i ragazzi,che decisero di pernottare in quel ranch,possibilmente i ladri si sarebbero portati la scatola.Però di fronte alla presenza inaspettata degli intrusi,fuggirono.


Tacho,Rama e Jazmin guardavano senza comprendere Mar e Thiago,che erano sbalorditi di fronte a quell'oggetto dorato.

-E' la stessa?-chiese Mar.

-Si,è la stesse-disse Thiago senza uscire dallo stupore.

-Noi già abbiamo visto questa scatola-spiegò Mar al resto.

-E cosa è?-disse Tacho,tendendo la mano.

Appena la toccò,il coperchio della scatola si aprì e qualcosa al suo interno brillò come se avesse luce propria.I cinque guardarono con stupore quello che c'era dentro:un libro ugualmente dorato e brillante,con gli stessi strani simboli incisi sulla copertina,e il più curioso era che aveva,lungo il bordo laterale,sette lucchetti,che univano entrambe le copertine e impedivano la sua apertura.


Quasi con timore,come se si trattasse di qualcosa di pericoloso,presero il libro e cercarono di aprire i lucchetti che a semplice vista non sembravano molto forti, però quando provarono a violarli,non cedettero.Mar prese un cacciavite e,facendo leva cercò di aprirne uno,però non ci riuscì.Anche ci provò Thiago,e dopo Tacho,però nessuno poté aprirli.L'intrigo sul contenuto del libro crebbe; qualunque cosa nascondesse,era molto bene protetta sotto sette chiavi.

Casi Angeles -el hombre de las mil caras (tradotto in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora