L'ombra del padre 6 (La visione di Jazmin su Thiago)

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Thiago continuava a vivere nel loft di Salvador,anche se già aveva iniziato a considerare il suo ritorno alla casa,poiché già stava ricomponendo i vincoli.Sempre preoccupato per sua madre,la chiamò al telefono e,visto che non rispose,le lasciò un messaggio chiedendole che comunicasse immediatamente.Appena chiuse,suonò il suo cellulare e rispose credendo che era lei.

-Già era ora,mamma.Dove sei finita?-

-Non sono tua mamma-disse una voce grave e metallica.

-Chi parla?-chiese stranito.

-Tuo padre-rispose Juan Cruz.

In un primo momento,Thiago tremò e ricordò che alcuni mesi prima era sparito dalla clinica nella quale era ricoverato.Però quella voce non era quella di Bartolomeo,comunque trattandosi di lei, tutto era possibile.Pieno di dubbi,chiese:

-Papà?-

-Non sono Bartolomeo,se questo chiedi-disse Juan Cruz.

-Chi parla?-si impazientì Thiago.

-Già te lo ho detto...tuo padre-

-Ok.Ciao,pa...-disse Thiago con sarcasmo e stava per chiudere.

-Non vuoi ascoltare quello che devo dirti?-continuò Juan Cruz.

-Chi cazzo sei?-si arrabbiò Thiago.-Che vuoi?-

-Già ti ho detto chi sono.E quello che voglio è quello che ciascun padre vuole per la sua discendenza...che il figlio possa superare il padre-

Thiago chiuse,confuso,tuttavia quella voce e quelle parole tanto particolari lo lasciarono agitato.

Nico,Tacho e il Melli arrivarono molto presto al piccolo paese del nord,vicino al monte in cui aveva vissuto Tacho da piccolo.Il posto non era più tanto piccolo come lui lo ricordava,ma era cresciuto abbastanza,nonostante era ancora una località piccola e precaria.Durante il viaggio si erano messi d'accordo su come procedere:primo sarebbero andati a vedere la famiglia e dopo si sarebbero incaricati di cercare un locale da affittare,dove avrebbero istallato il locale di riparazioni di cui Melli si sarebbe occupato.Dopo,quando sarebbe stato aperto il processo,Nico e Tacho sarebbero andati a parlare con il giudice per aiutare la loro famiglia.

Quando arrivarono alla casa familiare,a Nico gli si distrusse il cuore vedendo le condizioni in cui vivevano e nelle quali era cresciuto Tacho.La casa era più simile ad un ranch:i pavimenti di terra e i tetti di lamiera,senza aperture né finestre,e appena c'era una porta.Si vedevano alcuni animali di bestiame liberi,e una dozzina di bambini,dai quattro ai quindici anni.Tacho salutò con un bacio e un abbraccio tutti,ad eccezione del padre,a cui diede la mano.Nico vide che lì le dimostrazioni di affetto erano qualcosa che metteva in disagio tutti.La madre di Tacho era una donna ancora più schiva del Melli,sempre guardava verso basso,e si copriva la bocca per sorridere,per nascondere i denti mancanti.Il padre era un uomo rustico,dallo sguardo altezzoso e dalle molte poche parole.Nico lasciò che Tacho gli raccontasse con eccitazione perché erano venuti e come li avrebbero aiutati,però non trovò nessuna risposta né espressione di allegria o ringraziamento in nessuno.Quando si stavano ritirando dalla casa,Tacho posò il suo sguardo su un oggetto che gli causò un colpo al cuore. Posizionato su un mobile rovinato,c'era il vecchio televisore in bianco e nero per il quale lo avevano scambiato.Nico non gli fece nessun commento sulla sua famiglia per non metterlo a disagio,però era evidente che per il giovane l'incontro anche era stato duro,un chiaro contrasto tra la famiglia che aveva idealizzato nel suo ricordo e la famiglia ideale.Insieme al Melli andarono fino al centro del paese e cercarono un locale da affittare.Ne trovarono uno che riuniva le condizioni,anche se era molto tenuto male,però il prezzo era ideale.Fecero un pre-accordo con il proprietario e il Melli rimase lì per iniziare a pulire,mentre Nico e Tacho andarono dal giudice.

Casi Angeles -el hombre de las mil caras (tradotto in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora