Lo specchio 5 (La vera identità di Juan Cruz)

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Cielo accorse dai cinque Teens,che erano riuniti,e gli mostrò quella misteriosa chiave che le aveva lasciato Tic Tac.

-Siamo sei per decifrarlo,mi aiutate?-

-Ci sono lettere,numeri...-disse Mar con aria da investigatrice.-Saranno patenti d'auto?-

-Perché Tic Tac ci darebbe patenti d'auto?-le disse Rama.

-Bene,perno,almeno ci provo...siamo chiavi,Ramita,bisogna guardare oltre...-

-Perché non ti ha detto quello che doveva dire e punto?-si lamentò Tacho.

-Ragazzi,ad Eudamon niente di quello che si dice ha valore se uno non arriva da solo a quella verità. I segnali sono sempre sotto i nostri occhi,solo si tratta di guardarli in un altro modo-

Il discorso si interruppe con l'arrivo di Simon,che veniva a provare con "i Man!!",e visto che era incaricato della sua sorellina e non aveva a chi lasciarla,chiese se poteva rimanere lì.Non era la prima volta che la portava,e tutti apprezzavano molto Soledad,inoltre la bambina sembrava stare adagio nella casa.In modo che la portarono dai più piccoli,che già la conoscevano e immediatamente le offrirono dei colori perché facesse i suoi disegni.Caridad rimase con loro per proteggerli,Simon andò alle loro prove e Cielo e i Teens si rinchiusero nello studio per cercare di decifrare la chiave inviata da Tic Tac.Era molto importante,visto che se la rilevavano avrebbero potuto finirla con il mistero di Juan Cruz.

Franka ricevette una chiamata che la sorprese,poiché da vari giorni non aveva novità del suo capo.

-Franka,ho riunito la gente a Gorriti-

-Che gente?-

-Tutte le teste,tu e Charly anche,ovviamente-

-Si può sapere perché?-

-Si,chiaro.Oggi mi presenterò a loro.Conoscerete la mia faccia-

-Le sembra conveniente?-disse lei,che fino al momento era l'unica che conosceva il suo volto.

-Si,è arrivata l'ora.Ci vediamo lì-

Chiuse con Franka e svegliò Salvador,che era ogni volta più debole,addormentato nel suo letto.

-Su,ghiro!-gli gridò.

Salvador aprì gli occhi e vide un'altra volta lì quell'uomo che lo stava torturando.

-Lasciami in pace-supplicò.

-Andiamo,andiamo,su,che oggi è il grande giorno-disse Juan Cruz,che era arrivato nella sua vita come il detective Serafin e risultò essere il sospettoso che cercava.

Salvador si alzò,poiché già sapeva che non poteva resistere alle tentazioni del suo carnefice,e si infilò in bagno per,almeno,lavarsi la faccia prima di uscire.Si guardò allo specchio e vide un pallido riflesso del giovane atletico e vivace che era stato;ora era un uomo malato,pallido,negli ultimi giorni della sua agonia.

Nello studio della casa,Mar,Thiago,Tacho,Rama,Jazmin e Cielo erano ancora riuniti,di fronte ad una lavagna in cui avevano annotato la sequenza di lettere e numeri della chiave scritta da Tic Tac,però dopo un paio d'ore di infruttuosi sforzi già erano un po' demotivati.Cielo li animò a non lasciarsi sopraffare.

-Bisogna guardare in un altro modo,ragazzi.Bisogna pensare diversamente-

-Già ci abbiamo pensato,non mi viene in mente cosa può significare questo-disse Rama,appoggiato contro la biblioteca.

In quel momento si aprì la porta ed entrò Soledad,che portava in mano un foglio con un disegno. Caridad entrò dietro di lei.

-Scusate!Mi è scappata.Vieni,Sole,lasciali che sono occupati...-disse e volle prenderla dalla mano, però Soledad la ignorò,si avvicinò a Cielo e le consegnò il disegno.

Casi Angeles -el hombre de las mil caras (tradotto in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora