Lo specchio 2 (Malaugurio)

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Mar uscì dalla doccia,si abbassò con i suoi capelli bagnati per asciugarli con un asciugamano,e all'alzarsi,vide che nello specchio appannato erano apparse scritte alcune parole scioccanti: "Aguero 219.Qualcosa molto importante".Sentì un brivido e interpretò il messaggio come un mal augurio.

Chiamò Tefi e Jazmin,e tra tutte abbozzarono differenti ipotesi su chi avrebbe potuto averlo scritto e che avrebbe potuto significare,però le sue amiche non le diedero alcune importanza,tuttavia Mar- essendo ora chiave-sentiva che doveva stare attenta ai segnali.

-Aguero 219-valutò Jazmin.-E' solo un indirizzo.

-No,no...questo Aguero è di mal aguero(presagio)-affermò lei.

Justina conseguì a Bartolomeo una sedia a rotelle per poterlo spostare per la casa e averlo vicino a lei.L'uomo rimaneva in stato confusionale,pronunziando solamente la parola "pupetto".Cielo aveva avvertito che tutti i ragazzi non si sentivano adagio ad averlo lì, anche se ora era inoffensivo,e per questo motivo incaricò Tina di tenerlo d'occhio,poiché temeva rappresaglie per tanti anni di istigamento del malvagio direttore della fondazione BB.

La governante lo portò con se tutta la giornata,mantenendo lunghe conversazioni con lui,ancora nel suo unico linguaggio di un unico vocabolo,che solo lei sembrava comprendere.

-Ha fame,signore?-

-Pupetto-

-Lei si ricorda di qualcosa che le è successo?Quando l'hanno sequestrato nella clinica,dico...ha visto qualcuno?-

-Pupetto.Pupetto...pupetto!-

-Non mi dica!-rispose Justina come se avesse compreso.

Erano nella cucina,lei preparava la merenda mentre i piccoli facevano i compiti.Dalla sua sedie a rotelle,Bartolomeo li osservava con un sorriso da nonno e i piccoli li guardavano con disprezzo. Justina dovette uscire per un momento e chiese a Cristobal e a Monito,che lo controllassero e che non lo insultassero,come già avevano fatto,però non notò che lo stato confusionale del suo signore era una falsa,visto che appena uscì,lui vide l'occasione di iniziare a vendicarsi di tutta questa di quella mandria di sudici orfani che lo avevano distrutto.Senza che nessuno lo avvertisse,aprì la manopola del gas,aspettò che tornasse Justina.

-Pupetto-le disse.

-Il bagno?-comprese lei.-Andiamo-

E iniziò a portarlo via mentre lui rideva internamente pensando  che le pecorelle sarebbero rimasti asfissiati in pochi minuti.Però Justina percepì il dolore,e anche se all'inizio pensò che il suo signore si era asfissiato,immediatamente vide le manopole aperte.Nemmeno le passò in mente di sospettare di lui,ma credette che era stata una rappresaglia dei bambini e per questo li riprese,però i piccoli negarono di essere responsabili ed accusarono Bartolomeo.

-Però se è fatto scemo,come avrebbe potuto farlo?-

-Si è stato lui!-le disse Alelì,indicandolo,furiosa.

-Pupetto...-disse Bartolomeo con la faccia da innocente.

Justina fece un piccolo sermone sull'inutilità e la sconvenienza della vendette,e si portò nella sedia Bartolomeo,che si allontanò promettendo ai bambini più vendetta con la chiara espressione nel suo sguardo.

Mar-che credeva che essere chiave le conferiva certa responsabilità in relazione alla sicurezza mondiale-sentiva ancora che quella scritta apparsa nello specchio era un segnale negativo.A partire da lì,cominciò a vedere mali presagi ovunque:in un gatto nero che passò-"è marrone,quasi verde",le chiarì Jazmin-:in qualcuno che attraversò sotto una scala;in una cliente del bar che vestiva di giallo, e anche se gli chiarirono e anche se le chiarirono che solo nel palco porta sfortuna vestire di giallo,lei era convinta che qualcosa terribile sarebbe successo.Solo riuscì a distrarla dalla sua ossessione l'arrivo di Valeria,che convocò una ronda de amigas (cerchio di amiche) di urgenza.

Casi Angeles -el hombre de las mil caras (tradotto in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora