Cielo e Linda 2 (Il passato di Jazmin)

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I timori di Franka si fecero realtà rapidamente.Dal balcone del loft, fu testimone del rincontro di Cielo con i ragazzi e assistette al fallimento contundente della sua missione.Vide come tutti entrarono in casa e pochi minuti dopo ricevette la chiamata del suo capo,con la sua voce metallica più grave del solito. Juan Cruz non la riprese né la insultò per il suo fallimento,quello che la mortificò di più, ma breve e coinciso,le diede l'ordine di catturarla senza fare nascere sospetti e, in parallelo,completare i processi di impianto nei ragazzi che mancavano.

-Signore...mi piacerebbe spiegarle-tentò di giustificarsi lei.

-Già abbiamo parlato del tuo fallimento-disse lui e chiuse.

Justina la informò telefonicamente che non sarebbe stato facile sequestrare la ragazza con l'amnesia ex cameriera,dato che non la lasciavano sola nemmeno un istante,ma che era tutti addosso a lei,mostrandole ogni angolo della casa, ogni foto fatta e raccontandole ogni aneddoto condiviso con l'intenzione di aiutarla a ricordare.

-Per farla stare sola,avvisa Charly-la interuppe Franka.-E vai a preparare tutto per fare gli impianti a Thiago,Cristobal e Luz.

-Alla mia Lucecita non pensarrrre di toccarrrrla!-grugnì Tina e chiuse.

Franka dovette prendersi un analgesico,qualcosa insolito per lei.


A Cielo si sentiva molto adagio in mezzo a quel rumoroso ricevimento, però nonostante tutti facevano il loro maggior sforzo per evocarle qualche ricordo, lei continuava ad avere tanta amnesia come quando era arrivata.E anche se le intenzioni erano nobili,iniziò a sentirsi sopraffatta.

Salvador lo aveva avvertito dall'inizio,però quando volle portarsela a casa sua per preservarla,generò una nuova discussione con il suo amico e questo nuovo litigio travolse ancora di più Cielo.I racconti sovrapposti, la emozione che aveva quella sorellina che lei non ricordava e,soprattutto,le foto che la mostravano, dove lei si vede vivendo una vita della quale non conservava una sola immagine,eccedettero e decise di allontanarsi un poco.Chiese scusa e manifestò che desiderava andarsene un attimo dalla casa,per poter processare quello che stava vivendo.

Non senza certa preoccupazione,rispettarono il suo desiderio e la lasciarono andare.Nico ebbe un discorso con Salvador,nel quale accordarono che, nonostante la difficile situazione che attraversavano,avrebbero fatto prevalere la loro amicizia e avrebbero messo in priorità,il benestare di Cielo.


Un'ora dopo,i ragazzi iniziarono ad inquietarsi perché lei non ritornava, fino a quando Salvador ricevette una chiamata.

-Linda!-esclamò.

Nicolas,senza importargli il modo,gli rubò il cellulare.

-Cielo!Dove sei?Perché non torni?-chiese Nico.

-Sono uscita per camminare un po'.Tutto quello che è successo è stato molto forte-disse Cielo con la sua voce molto serena e senza fretta. -Ho bisogno di un po' di distanza e tempo.Spero che mi capiate-

-Però,Cielo...-cercò di opporsi lui.

-Ho bisogno di stare sola.Spiegalo a Salvador e ai ragazzi,per favore.Devo prendermi alcuni giorni...-

-Alcuni giorni?-si allarmò lui.

-Si,uno,due,dieci giorni...non lo so.Per favore,capitemi.Quando posso digerire tutto questo,tornerò-disse e chiuse.


Nico trasmisse le sue parole a Salvador e ai ragazzi,e tutti si commossero: non poteva accettare quella decisione di Cielo.Dopo mesi di sentirne la mancanza e di aspettarla,adesso che la avevano recuperata,li disperava l'idea che si allontanasse un'altra volta;tuttavia,non ebbero un'altra alternativa che accettare la sua decisione.

Casi Angeles -el hombre de las mil caras (tradotto in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora