Ci rivedremo ancora 2 (La cassa per Cielo)

530 10 0
                                    

Obbligata a fingere tutto il giorno che era la sanatrrroiona di sua cugina,a volte Justina si rinchiudeva nello studio,il suo centro operativo nei giorni in cui regnava il suo signore Bartolomeo,indossava il suo antico turbante nero e dava spazio all'oscurità,dicendo alcuni insulti e liberando le erre che manteneva a bada in tutti i momenti.

"Guardati,Justina Garrrrcia,guardati per non sconvolgerrrrti:questa sei tu! Questa!Non la santrrrrroiona di tua cugina!",affermava guardandosi allo specchio."Perrrrdono?in marrrrcia!"provava le sue parole preferite. "Sono io, Justina Garrrrcia!E sono venuta con carrrrri carrrichi di morrrrti,giostre di codardi sviscerati,ripugnati!"

Era all'apogeo della sua catarsi,quando individuò una cassa che un tempo prima Nico aveva ricevuto a nome di Cielo.Con molta curiosità,si mise a frugare e visto che aveva l'ordine di fare rapporto su qualunque fatto strano,prese il telefono e comunicò a Franka cosa aveva trovato.

-Una cassa a nome di Cielo?-chiese stranita.-E che ha?-

-Cianfrusaglie,Gingilli.E un biglietto-

-Che cianfrusaglie?-disse Franka con impazienza.

-Adesso vado nei particolari-disse Justina,borbottando la impertinenza che gli dava non poter mandare al diavolo quella mocciosa insolente.


Iniziò a descriverle il contenuto della cassa mentre la esaminava.

-Una bussola rrrotta.Una spada di legno,una piuma con un calamaio,vuoto. Una specie di ciondolo di legno.Uno specchio a mano.Un prrrofumo con un liquido dentro,color ambra.Una palla di lana con una coppia di ferri,un portarrritratto, un dado di legno,un disco di vinile, un canarino di plastica, una candela, un diapason, un grande boomerang,una cassa di tè di legno, con diverse erbe e bustine-

-E il biglietto che dice?-chiese Franka stranita.

-Te lo leggo:"Segui il coniglio bianco.Attrezzatura per compiere la missione". -Che missione?-si chiese.


Molto intrigata dal contenuto di quella cassa,Franka le ordinò di portarla immediatamente al suo centro operativo per esaminarla.Justina si levò il turbante,sbloccò la porta dello studio,si affacciò e guardò con i suoi occhi da gufa ben aperti verso la sala e vedendo che non c'era nessuno vicino, prese la cassa di cartone e uscì a tutta velocità verso il loft.Però visto che l'hogar magico e tutti quelli che lì vivevano erano influenzati da una strana sequenza di casualità,un'altra volta il caso operò perché quella scatola finisse in altre mani. Justina, sempre controllando dappertutto,uscì di casa e andò veloce verso il loft,schivando la fontana,però attraversando il bar,incontrò Rama,che le chiese aiuto per un ordine di bevande che era appena arrivato.La buona Felicitas non si sarebbe negata sotto nessuna circostanza,per questo,mordendosi dentro, dovette aiutarlo.Lasciò depositato la scatola sul pavimento,vicino ad un tavolo, a pochi centimetri dall'uscita della scuola.Mentre aiutava Rama,non vide che da lì uscivano alcuni garzoni che stavano trasportando casse simili a quella che lei trafficava,e uno degli operai finì caricando nel camion,insieme al resto,quella che aveva rubato Tina.Quando finì di aiutare Rama,vide con orrore come la scatola se ne andava nel camion.Cercò di rincorrerlo,però nemmeno poteva richiamare troppo l'attenzione,così solo la rimase vedere come si allontanava il veicolo con la misteriosa cassa.

Però la fine di tutta la scena successe una trentina di isolati da lì,quando il furgoncino,che avanzava a certa velocità,dovette frenare bruscamente in un angolo e,facendolo,la cassa rubata da Tina si mosse e finì cadendo in mezzo a una strada affollata.I camion non lo notarono,però qualcuno che stava giusto passando da lì la vide,senza poter fare nulla.Chi aveva visto era Cielo.

Casi Angeles -el hombre de las mil caras (tradotto in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora