S.S.Svomosimo 6 (Le mele d'oro)

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La mattina seguente,Salvador si svegliò soffrendo qualcosa molto simile ai postumi di una grande sbornia.Si guardò allo specchio e si vide pallido e con le occhiaie,e immediatamente gli ritornò in mente la sequenza della sera prima,però frammentata.Ricordava di essersi svegliato e di aver visto Cielo ballare con Serafin a casa sua,dopo aveva un buco nei suoi ricordi,e il seguente  che ricordava era essere nella soffitta,rimproverandola,e sentendo la voce di Juan Cruz.Senza dubbio quello che doveva fare era chiedere spiegazioni al detective,però questo non rispose alle sue chiamate,in modo che decise di cercarlo.Si comprò un caffè enorme in un bar,e si sedette nella sua auto ad aspettarlo, di fronte al suo ufficio.Il suo stato di salute peggiorava velocemente,gli ematomi proliferavano e il suo respiro era diventato pesante e strillante.Dopo alcuni minuti-o forse ore-vide apparire Serafin,tanto elegante e radiante come sempre,ed accompagnato da Franka.Li seguì per un paio di isolati,li vide sedersi in una panchina della piazza e si avvicinò il più che potette a loro per ascoltare la conversazione.

Franka avvertì che Juan Cruz,l'uomo insieme al quale era,rimase zitto in mezzo ad una frase, come percependo qualcosa che lei non poteva rilevare.

-Che succede?-chiese lei.

-Non siamo soli-disse lui,senza mutare d'umore.-Ci seguono-

-Chi?-

-Salvador-le disse lui,sorridente.

-Eh?Come che ci segue Salvador?-chiese lei.

-Sta sospettando-assicurò lui e vedendo che lei era confusa,continuò:-E' ora di fare il mio lavoro.Come buon investigatore,devo consegnargli quello che mi ha chiesto-disse sorridente.

-Però questo non è pericoloso?-chiese lei.

-E' necessario-concluse lui e le diede un ordine.

Salvador continuava ad avvicinarsi lentamente a loro e,quando fu abbastanza vicino,riuscì a sentire molto chiaramente che lei lo chiamava "Juan Cruz".Salvador si nascose dietro un albero,agitato e stordito.Quell'uomo misterioso,che torturava tutti parlandogli nei loro pensieri,lo stesso che lo aveva fatto impazzire sette anni prima al punto di portarlo a commettere un assassinio,era quel detective che lui stesso aveva assunto per scoprirlo.Ci stava pensando quando improvvisamente Serafin, con occhiali scuri e il suo ampio sorriso apparve davanti a lui.

-Teletubbie!-esclamò.-Ho scoperto Juan Cruz!-

Salvador lo guardò,stordito.

Quando si svegliò e si vide legato,comprese che era stato incosciente.Percorse il posto con lo sguardo,ed avvertì che era in uno degli uffici della corporazione CC.Si sforzò per liberarsi e in quel momento apparve Serafin,con le mani nelle sue tasche dei pantaloni dell'abito italiano.

-Tranquillo,Teletubbie-gli consigliò.

-Che mi hai fatto?-

-E' per la tua stessa sicurezza-gli rispose Serafin indicando le sue legature.

-Così tu sei Juan Cruz...-disse Salvador.

-Non ti puoi lamentare.Ho fatto il mio lavoro,eh.Tu volevi scoprire Juan Cruz?Bene,l'hai scoperto. Sono qui-e gli si avvicinò.

-Che mi farai?-chiese Salvador,rassegnato.

-Niente.Solo parleremo,perché risulta che io ho bisogno di te.Tu ed io...faremo qualcosa molto importante-

Juan Cruz,o Serafin,come lo aveva conosciuto Salvador,sosteneva due mele d'oro  in mano.Di fronte a lui c'era Franka,con una espressione di stupore,e insieme a loro c'era Salvador,incosciente in un letto, ricevendo una trasfusione di sangue.

-Quale è l'idea?-chiese Franka.-Che gli stiamo facendo?-

-Quello che faccio a tutti-spiegò Juan Cruz.-Poco a poco lo avvicino alla verità.L'idea è che lui giochi per me-

Casi Angeles -el hombre de las mil caras (tradotto in Italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora