17. Rocket Skates

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puniscimi,
insegnami a bruciare



Riaprii gli occhi. Il cuore mi batteva furioso nel petto, così forte che sembrava sul punto di esplodere. Ansimai e schiusi le labbra per prendere fiato.

Un flusso di energia mi scorreva dentro come corrente elettrica, il potere ribolliva sotto la mia pelle, impaziente di liberarsi. Ogni emozione negativa era stata inghiottita dal Thanatex, tutta l'angoscia risucchiata nella voragine al centro del mio petto, così satura di potere da essere saziata.

Non sentivo più nulla, se non l'estasi della droga.

Nessun un dolore, nessuna malinconia. I miei traumi assopiti dallo stesso farmaco che li aveva causati. Restavano di me solo le emozioni più primitive: ero rabbia, odio, eccitazione. Avrei potuto dare alle fiamme il mondo con un gesto della mano, distruggere nazioni intere.

Non avevo limiti, ero invincibile.

Greg mi afferrò per il mento e studiò i miei occhi neri come pozze di buio. «Sei bellissima» mormorò.

Sorrisi.

Non era difficile capire perché Greg fosse ormai dipendente dal T, dalla gloriosa sensazione di onnipotenza.

Presi la scatola di metallo ed estrassi un'altra pastiglia nera. Greg aprì la bocca, come un bravo bambino, ansioso di prendere la sua medicina preferita. Gli sfiorai le labbra col pollice e lui me lo afferrò tra i denti, succhiò e leccò, spingendo i miei fianchi contro ai suoi. Mi lasciò andare il dito e gli posai la pastiglia sulla lingua. Quando la ingoiò, guardai con bramosia il movimento del suo pomo d'Adamo.

Un pensiero malvagio e intrusivo s'insinuò nella mia mente.

Avrei potuto spezzargli il collo con un gesto della mano, scaraventare tutto il mio potere intorno al suo collo e creare abbastanza pressione da ucciderlo. Avrei potuto farlo, ma non lo volevo morto. Volevo giocare ancora un po' con lui.

Dovevo tenere a bada i miei impulsi più oscuri.

Mi chinai a leccargli la gola, sentivo il suo cuore palpitare furioso sotto alla mia lingua e immaginai di squarciargli la pelle con i denti. Non sapevo perché i miei desideri fossero così pieni di violenza.

Mi scostai per guardarlo in faccia e Greg aprì gli occhi. Erano neri, invitanti, come un oceano in cui scomparire e lasciarsi affogare.

In quel momento desiderai cedere a lui il controllo, perdere tutta me stessa. Forse solo così sarei tornata a sentirmi intera.

Gettai la testa indietro e allargai le braccia, ebbra di quel potere così impetuoso che mi scorreva dentro. Aveva bisogno di essere liberato e io volevo accontentarlo.

Lo sentii fluire dal mio centro, come un calore sommesso, fino a raggiungere le braccia ed esplodermi fuori dalle dita. La stanza tremò e la lampada sopra alla nostra testa ebbe un fremito, sfarfallando per un attimo.

Girai un palmo verso Greg e inclinai la testa, studiandolo. Chiusi piano il pugno, immaginando la sua gola stringersi.

Lui portò d'istinto le mani al collo, guardandomi sorpreso e divertito. Schiuse le labbra, boccheggiando in cerca d'aria. Lo stavo strangolando con i miei poteri, senza nemmeno toccarlo.

La mia bocca si piegò in un ghigno e mollai la presa, lasciandolo respirare di nuovo.

La sua erezione pulsava di desiderio, premendo dura sul mio inguine. Mi ci strusciai contro, cercando sollievo nella frizione che mi stava accumulando tra le gambe.

APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora