18. Alive

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prendi la mia mano,
balla mentre dormi


Seba cambiò canzone. Partì una nenia malinconica di chitarre elettriche, la voce cantava rauca e sensuale tanto da farmi attorcigliare lo stomaco.

«Divertiamoci» esclamò, ridendo. Lanciò le scarpe, si tolse la camicia e i pantaloni e si gettò in piscina.

Mi alzai in piedi, ridendo. «Tuo fratello è matto.»

Greg mi raggiunse, abbracciandomi da dietro. Abbandonai la testa all'indietro, schiacciando la schiena contro al suo petto, e il cielo fece l'ennesima giravolta. Le stelle sembravano vibrare mentre mi posava un bacio sulla testa. «Ha preso tutto da me.»

«Come mi farà sentire?»

«Dipende.» Mi strinse più forte. «Come ti senti adesso?»

Seba si affacciò al bordo della piscina e, per la prima volta, notai il suo fisico scolpito. I pettorali solidi e le braccia muscolose scintillavano di gocce d'acqua. Che fosse un vampiro? «Ed è pure figo» mi lasciai scappare. Forse parlai a voce troppo alta, perché il soggetto del mio apprezzamento scoppiò a ridere.

«Vieni in acqua con me, allora» gridò, prima di fare un tuffo all'indietro.

Mi voltai a guardare Greg. Le luci colorate si riflettevano nei suoi occhi chiari, sembravano galassie lontane, soli brillanti di pianeti alieni. Dalla tasca interna della giacca – ma quante cose teneva nelle tasche?! – tirò fuori una scatoletta di metallo che brillò riflettendo la luce della luna. Sembrava una di quelle in cui le vecchie signore tengono le mentine, o le medicine. L'aprì con un colpo del pollice e al suo interno tintinnarono diverse pasticche. Assomigliavano all'Angelo Rosso ma erano nere e con un a minacciosa T incisa sopra. Dubitavo fossero pastiglie per la pressione, anzi ero certa fosse Thanatex.

Greg ne ingoiò una, gettò la testa all'indietro chiudendo gli occhi e deglutì. Mi venne voglia di leccargli il collo e gli presi il viso tra le mani. Le sue labbra erano così perfette che il mio cuore accelerò il battito fino ad assordarmi. Non sentivo più nessuna musica, se non il ritmo impazzito del sangue che mi scorreva nel corpo.

D'un tratto, ogni cosa divenne lucida, cristallina.

Le ombre sembravano più chiare, i contorni erano più nitidi, l'aria pungente, gli odori più intensi, ogni dettaglio era spettacolare. Accarezzai le labbra di Greg con il pollice e mi chiesi che sapore avessero, se quello dolce del vino, quello amaro del tabacco. Il suo profumo era una melodia irresistibile.

Una scossa elettrica mi percorse la spina dorsale.

«Cristo» ansimai senza fiato.

Greg sorrise e, quando sollevò le palpebre, i suoi occhi neri come il buio della notte. Volevo perdermi in quelle tenebre, volevo affogarci nel suo sguardo, nella sua bocca, dentro di lui. Volevo consumarmi. Ero fuoco che ardeva, potente, inarrestabile e lui era il mio ossigeno.

La terra parve tremarmi sotto i piedi, ma non m'importava se il mondo fosse crollato.

Greg mi prese le mani e mi fece fare una giravolta. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare, ballando con lui a ritmo di musica. Mi voltai di schiena, i miei fianchi contro ai suoi, le sue mani sul mio corpo erano benzina per l'incendio che mi divampava dentro.

Le sue labbra si posarono sul mio collo, torturandomi con lentezza fino a farmi gemere di desiderio. Ero in fiamme, sul punto di sciogliermi sotto il suo tocco. Era tutto così reale e tangibile, che mi sembrava di essere in un sogno lucido. Mi fissai le mani come se mi fossero appena cresciute, potevo vederne ogni dettaglio, ogni piega della pelle, ogni solco e cresta dei polpastrelli.

APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora