17. Blurry

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Lascia che porti via
il dolore, la rabbia e l'odio;



La cucina di Casa Damiani era enorme e piena di accessori che avrebbero fatto impazzire mia mamma Erika. Come il frigorifero completo di schermo per monitorare la spesa e dispenser di ghiaccio, o la planetaria grande come un cucciolo di pastore maremmano. Rossana non mi sembrava il tipo che cucinava ogni giorno e sfornava torte per colazione, però magari mi sbagliavo.

S'infilò un paio di guanti da forno rossi a fiori, che la facevano sembrare un po' buffa con l'abito bianco elegante e le scarpe col tacco. Si chinò per tirare fuori dal forno una teglia fumante di patate al rosmarino, che mi fece brontolare lo stomaco.

«Cara, mi aiuteresti a prendere i carciofi gratinati?» M'indicò con la testa un paio di presine in silicone. Sfornai le verdure accanto alle patate sulla penisola in marmo.

Sperai che aiutandola a servire la portata principale non mi avrebbe colpita in testa con un matterello per aver scombussolato la sua perfetta cena di famiglia. Afferrò un coltello, ma anziché sgozzarmi, si mise a tagliare il pane.

«Gregorio ti sta trattando bene?»

Per poco non mi cadde la teglia dalle mani e la depositai in fretta sul bancone. «Uhm, certo, tutto sommato.» Considerando che mi aveva rapita, terrorizzata e molestata, mi stava trattando come una principessa. Evitai di dirglielo, però.

«Bene. Non ero d'accordo con la sua decisione di portarti a vivere da lui, sai?»

Provai a sorridere, ma ne uscì una smorfia sofferente. «Legarmi e gettarmi nel bagagliaio è stata sicuramente una caduta di stile.»

«Non dev'essere stato facile per te, cara. Mi dispiace davvero, però sei più al sicuro con lui che...» Incrociò lo sguardo col mio e abbassò la voce a un sussurro. «... contro di lui.»

Deglutii, senza capire se la sua fosse una minaccia o un avvertimento.

D'un tratto, fece un sospiro acuto, scuotendo la testa come a scacciare un brutto pensiero. Immaginai che l'argomento fosse chiuso. «Ho fatto delle polpette di lenticchie al sugo, spero possano piacerti. Mi aiutare a portare tutto di là?»

«Ehm, certo.» Stringeva ancora in mano il coltello e non desideravo metterla alla prova. Sollevai la terrina con i carciofi gratinati e quelle delle patate, speravo che fossero tanto buoni quanto prometteva il loro aspetto.

Rossana afferrò la pentola con le polpette in umido e lanciò un'occhiata in sala da pranzo. «Nemmeno la sera in cui abbiamo ospiti, Alessandro si degna di mangiare con noi.»

«Magari potremmo tenergliene un po' da parte per dopo» suggerii.

Lei fece schioccare la lingua con disprezzo. «Che s'arrangi. Sempre dietro ai suoi affari e non c'è mai per la famiglia. Può anche morire di fame stasera per quello che mi interessa» decretò. Si voltò di spalle in modo teatrale e marciò fuori dalla cucina.

Nonostante l'aria tesa durante gli antipasti, una volta riempito lo stomaco di polpette, gli animi si calmarono. Greg e Seba continuarono a punzecchiarsi affettuosamente.

Rossana portò in tavola una crostata ai frutti di bosco, il dolce preferito di Greg a quanto pareva, e mi assicurò di averne commissionata una vegana alla pasticceria.

Alessandro si presentò appena in tempo per mangiarne una fetta, poi si offrì di preparare il caffè per tutti. Nonostante la mia curiosità, evitai di chiedergli quali affari criminali dovesse svolgere nel suo ufficio alle dieci di sera.

APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora