19. Change (In the House of Flies)

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TW: scene esplicite, aggressione

e alla fine del sogno
perdi il controllo, e cadi.

Mi ero addormentata come un sasso.

Un sasso ubriaco marcio, drogato e con i capelli bagnati. Mi sarei beccata senza ombra di dubbio un bel raffreddore.

Aprii gli occhi, la testa sulla spalla di Greg, stretta tra le sue braccia.

Svegliandomi, riconobbi il nostro seminterrato e mi aggrappai a lui, lasciando che mi portasse fino alla mia stanza, depositandomi con dolcezza sul bordo letto. Ero talmente stanca, talmente sbronza, che mi sfilai il vestito e le scarpe, e mi rintanai sotto le coperte senza nemmeno mettermi il pigiama. Greg si tolse la giacca, scalciò le scarpe e sdraiò accanto a me ancora vestito, gli feci spazio accanto a me, rannicchiandomi contro il suo petto. La sua camicia aveva intessuto quel suo profumo irresistibile, così famigliare e confortevole.

«Mi dispiace, Greg» biascicai.

Mi accarezzò i capelli ancora umidi. «E di cosa?»

«Non lo reggo bene il vino, mi sa. O la droga.»

«Me ne sono accorto.» Rise. «Non ti preoccupare.»

Non riuscivo a tenere gli occhi aperti, le mie palpebre pesavano come macigni e la testa mi girava con violenza. Lo abbracciai, facendo di lui il mio punto di gravità in quel tornado. «Mi sa che ti voglio bene» mormorai.

Posò la testa sulla mia e mi baciò la fronte. «Ti voglio bene anche io, Dori.»

Mi svegliai avvolta dall'abbraccio caldo di Greg, le gambe intrecciate e la sua mano posata sul mio fianco.

Sospirai, avvampando dalla vergogna al ricordo di come mi ero comportata alla festa. Avevo quasi limonato suo fratello, per Dio! E il modo in cui avevo baciato Greg, avvinghiata a lui sul prato, senza freni. Il mio cuore mancò un battito al solo pensiero. Mi ero ubriacata, avevo preso una droga sconosciuta e avevo ballato con loro in modi tutt'altro che opportuni. E come dimenticare di essermi spogliata quasi nuda e fatto un bagno notturno nella piscina della famiglia Damiani?

Non c'era dubbio che fosse stato un compleanno memorabile per Greg.

Sgusciai via dal suo abbraccio e mi alzai a sedere, sfregandomi gli occhi sbavati di trucco. Avevo la testa spaccata a metà da un'emicrania, la bocca allappata e lo stomaco sottosopra. Stavo per mettere i piedi giù dal letto, quando Greg mi allungò un braccio verso di me, stiracchiandosi.

«Ehi, sei sveglia.» Sbadigliò. «Dove vai?»

«Devo andare in bagno. E sto morendo di sete» mi giustificai, infilandomi una maglietta a caso dalla cassettiera.

«Vuoi che ti accompagno?»

Alzai gli occhi al cielo. «Ci so andare da sola in bagno, grazie.»

«Sicura?» Sorrise divertito. «Non vorrei finissi di nuovo, per sbaglio, in una piscina mezza nuda.»

Le guance mi andarono in fiamme e gli lanciai una maglietta appallottolata, che lo mancò di poco. «Sono sicura che non ricapiterà.»

Greg si mise a sedere sul letto, sgranchendosi la schiena. La camicia era stropicciata e aperta sul suo petto. Mi morsi un labbro e abbassai lo sguardo, ricordando come avevo cercato di strappargli i pantaloni la sera precedente.

APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora