mi stordisce piano
come liquore a stomaco vuoto
Dopo una gelida doccia rigenerante, in cui cercai di non lasciare che i miei pensieri intrusivi prendessero il sopravvento, mi avvolsi nel morbido abbraccio dell'accappatoio. Mi tamponai i capelli, dato che faceva troppo caldo per l'asciugacapelli, e indossai la divisa del bar. Consisteva in jeans neri e una t-shirt nera senza loghi o scritte, che avevo comprato per pochi soldi al negozio d'abbigliamento cinese dietro l'angolo. Legai i capelli in una coda alta ed uscii dal bagno. Non ci pensai nemmeno a truccarmi per andare a lavorare, la prima e ultima volta che avevo preso in prestito eyeliner e mascara da Nara, a fine turno sembravo un pirata insonne. E poi, ai clienti non cambiava nulla che io gli portassi la birra con il rossetto sulle labbra o meno, quindi tanto valeva dare precedenza alla mia comodità – e alla pigrizia di non dovermi struccare alle quattro del mattino. Nagu era ancora sprofondato tra i cuscini del divano, lo sguardo ipnotizzato dallo schermo. La porta della stanza che condivideva con la sorella era chiusa, con tutta probabilità si stava cambiando anche lei prima del turno. Era ancora presto per l'apertura, ma i ragazzi della cucina erano già al lavoro per preparare l'aperitivo e a volte io entravo prima per dare loro una mano. Cris doveva essere il primo ad arrivare, per aprire le porte e controllare che fosse tutto pronto per la serata, dai fusti di birra, alle bottiglie di alcolici, alle bibite e agli ingredienti della cucina. Il pub non offriva chissà quale gran scelta, per lo più focacce ripiene, panini e nachos al formaggio, il minimo indispensabile per saziare gli stomaci della clientela ubriaca.
La comodità dell'abitare sopra al proprio posto di lavoro era che mi bastò scendere le scale ed ero già all'ingresso del MAL. Spinsi la doppia porte a battente in legno ed entrai nel locale.
Il soffitto ad arco, come le pareti, era in mattoni grezzi e dalle colonne portanti sporgevano lanterne in vetro colorato che facevano sembrare il salone a metà tra uno speakeasy vittoriano e lo scantinato di Hogwarts. L'atmosfera era resa ancora più suggestiva dalle grosse tavolate in legno dalla superficie consumata, piene di incisioni e scritte di clienti che nel corso degli anni avevano deciso di lasciare il segno del loro passaggio. Le sedute erano composte da sedie spaiate, prese in qualche mercatino delle pulci, tra cui anche panche da chiesa e persino una serie di sedie da cinema vecchio stile.
In fondo alla sala, invece, c'era un piccolo palchetto per la musica dal vivo, le serate di slam poetry e l'imbarazzante karaoke della prima domenica sera del mese.
Cristian era dietro al lungo bancone del bar, intento ad asciugare gli ultimi bicchieri usciti dalla lavastoviglie. Indossava una camicia nera con le maniche arrotolate fino ai gomiti, che metteva in risalto i tatuaggi sugli avambracci muscolosi. Mi chiesi di cosa volesse mai parlarmi e per un attimo mi si strinse lo stomaco al pensiero che volesse licenziarmi, o cacciarmi dalla sua mansarda, ma poi ricordai che era stato lui a raccattarmi dalla strada e offrirmi un posto sicuro e un lavoro. Gli dovevo tutto.
Spostai un alto sgabello e mi sedetti di fronte a lui, dall'altra parte del banco, come una cliente qualsiasi.
Cristian posò davanti a me due tovagliolini neri e poi due bicchierini da shot. Non era la prima la volta che mi offriva da bere prima del turno, o durante, e io avevo sempre accettato volentieri. Mi aiutava ad allentare i nervi e sciogliere un po' il nodo d'ansia che mi attanagliava costantemente lo stomaco. Li riempì di tequila fino al bordo, poi versò del sale in un piattino e tagliò due spicchi di limone.
Mi lanciò un mezzo sorriso, leccò il dorso della mano appena sopra il pollice e poi lo immerse nel sale, in modo che i cristalli aderissero alla pelle. Imitai il suo gesto, poi, con un guizzo della lingua, succhiai il sale e mandammo giù la tequila in un sorso. L'asprezza del limone stemperò solo di poco il sapore forte del liquore. Il mio stomaco vuoto fu scosso da un piacevole tepore.
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APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]
ParanormaleUn ragazzo misterioso dai poteri soprannaturali. Una ragazza speciale tenuta prigioniera. Una sostanza sperimentale che rende invincibili. Quando il passato torna a cercarti, non hai altra scelta che ricordare. O fuggire. ⚜ L'estate sta per finire...