e io dentro di te
risorgerò più forte.
Sbattei la porta del bagno e mi infilai nella doccia.
Era talmente grande che avrebbero potuto starci comodamente quattro persone. Muro e pavimento erano coperti da piastrelle color avorio, mentre le pareti erano di vetro trasparente. Aprii il getto dell'acqua calda e mi tuffai sotto.
Iniziavo a pentirmi del mio comportamento irrazionale. Da una parte mi sentivo disgustata da me stessa per essere andata a letto con Greg, soprattutto dopo aver baciato Carlo; dall'altra mi sembrava che non avessi avuto scelta. Il mio corpo aveva bisogno del suo, lo richiamava come un canto primordiale. La bramosia di toccarlo, baciarlo, era troppo forte perché potessi resistere.
E non volevo resistergli.
Ormai sapevo cosa ci legasse, quello che ci rendeva noi stessi e così dipendenti l'uno dall'altra. Era naturale che i nostri corpi si cercassero in quel modo. Non potevo cancellare quello che provavo per lui e, anche se era malato, tossico, temevo di amarlo anche io.
Una parte di me, però, lo odiava ancora.
Odiavo quello che rappresentava, il mio passato, gli esperimenti orribili che avevamo condiviso e che mi aveva costretta a ricordare. Odiavo quello che mi aveva fatto e lo odiavo per aver ucciso i miei amici. Non sopportavo il senso di colpa che mi portavo addosso per colpa sua, il sangue e la morte che mi macchiavano la pelle e mi facevano marcire dall'interno.
Strofinai il sapone sulla pelle con forza, volevo lavarmi via dalla pelle il suo odore, cancellare le tracce del suo passaggio, ma per quanto grattassi restavano evidenti: morsi e lividi incollati alla mia carne come tatuaggi.
Lo sentivo ancora lì, tra le mie gambe, dove si era preso una parte di me e io di lui.
La porta del bagno si spalancò ed entrò Greg. Non si preoccupò nemmeno di bussare, aprì la porta in vetro della doccia e si invitò accanto a me, ancora completamente nudo.
Gli lanciai un'occhiataccia e mi voltai, dandogli le spalle. Greg, però, non aveva nessuna intenzione di farsi ignorare, così si allungò a spegnere il getto d'acqua e mi afferrò per le spalle, costringendomi a girarmi verso di lui.
Mi scostò i capelli bagnati dal viso, un'espressione dispiaciuta gli imbronciava il volto.
«Scusami, Dori.»
Mi scansai dal suo tocco. «Le tue scuse non valgono un cazzo, se continui a comportarti come un pazzo psicopatico di merda» sbottai furiosa.
Anziché rispettare il mio spazio e la mia frustrazione, fece un passo avanti e mi stritolò in un abbraccio improvviso e irruento. Mi cinse i fianchi con un braccio e posò la testa sulla mia, accarezzandomi i capelli con l'altra mano.
«Hai ragione» mormorò, la voce spezzata.
Non potendo fare altrimenti, ricambiai l'abbraccio. Circondai i suoi fianchi magri con le mie braccia e mi abbandonai alla sua stretta, la guancia premuta sul suo sterno.
Sentii il suo respiro spezzarsi, il petto scosso da singhiozzi silenziosi.
Stava piangendo.
Il cuore mi sprofondò nello stomaco, dove quello sciame di vespe impazzite era pronto a inghiottirlo. Un lampo del Greg bambino, il mio unico e migliore amico, consumato dalla disperazione e dal terrore mi fece mancare la terra sotto ai piedi. Mi alzai sulle punte, incastrando la testa nella curva del suo collo e lo strinsi più forte a me.
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APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]
ParanormalUn ragazzo misterioso dai poteri soprannaturali. Una ragazza speciale tenuta prigioniera. Una sostanza sperimentale che rende invincibili. Quando il passato torna a cercarti, non hai altra scelta che ricordare. O fuggire. ⚜ L'estate sta per finire...