raccogli distruzione
con le tue mani nude.
Boccheggiai in cerca di aria, le mani mi tremavano violentemente. Balzai in piedi, barcollando contro al tavolo. Com'era possibile che avessi macinato tutti quei metri con un solo passo? Heisenberg scappò via spaventato e si nascose dietro al divano.
Una volta che il mio corpo si abituò al cambiamento, mi resi conto come ogni cosa sembrasse più nitida. L'adrenalina pompava nel mio sangue.
Ero furia.
Ero distruzione.
Afferrai una sedia e la scaraventai contro alla porta, distruggendola in pezzi. Tirai un pugno al tavolo, che si spezzò a metà sotto al mio colpo.
Ero indistruttibile.
Dovevo andarmene subito, prima che l'effetto di quello che avevo ingerito finisse. Infilai nella tasca della felpa la scatoletta di metallo: c'erano altre pastiglie di Thanatex e forse potevano servirmi in futuro.
Avanzai verso la porta e tirai la maniglia così forte che mi rimase in mano. Spinsi con entrambe le mani, ma il legno rimase saldo al suo posto.
Mi allontanai di qualche passo, prendendo la rincorsa e ringhiai, lanciandomi verso l'uscita. La superfice si incrinò, ma il rinforzo era troppo spesso perché potessi sfondarla con il mio peso. Ruzzolai indietro sul pavimento. La spalla mi pizzicava, era lussata, ma non sentivo né dolore, né paura.
Sbuffai dal naso, inferocita. Strinsi il braccio con l'altra mano e, con uno schiocco sonoro, rimisi la spalla al suo posto. Non mi fermai nemmeno a pensare a quanto sarebbe stato doloroso senza l'effetto del Thanatex ad anestetizzarmi.
Il braccio e le mani erano coperti di schegge di legno, sanguinavano, ma non sentivo nulla.
Anche il mio cuore, la delusione, la vergogna, erano spariti, lasciandomi un involucro vuoto.
D'un tratto realizzai cosa fare: non dovevo usare la forza bruta, dovevo fare appello alle abilità che avevo sempre posseduto.
Era da così tanto tempo che non avevo avuto accesso a quella parte di me che non sapevo dove trovarla, non conoscevo la scala del mio potere, né come incanalarlo.
Dovevo farlo, però.
Chiusi gli occhi, mi concentrai sul mio respiro accelerato, sul battito veloce del cuore. Poi la sentii. Lì, da qualche parte al centro del mio petto era rinchiusa la mia forza, intrappolata da tutti questi anni.
Voleva uscire.
L'aria divenne all'improvviso elettrica, densa. Le luci tremarono, spargendo scintille e polvere, poi la stanza venne scossa con violenza dal terremoto.
No, non era un terremoto: era il mio potere.
Bramava libertà e distruzione.
Gridai, allargando le braccia, liberando il mostro che nascondevo all'interno. L'onda d'urto mandò in frantumi la porta, che si staccò dai cardini e volò a terra, lasciandomi libero il passaggio. Senza guardarmi indietro, attraversai l'uscio. Con il sangue che filtrava attraverso il tessuto dei jeans strappati dall'impatto, salii i gradini dello scantinato fino al piano terra.
Davanti a me c'era un salone immenso, arredato in modo rustico. Le pareti erano in pietra e il soffitto ad arco, dalle travi a vista. La stanza era immersa nella penombra, l'unica luce proveniva dalla grande finestra che si affacciava sul giardino esterno.
Il sole stava tramontando.
Non avevo tempo di esplorare il resto della casa e nemmeno mi importava, dovevo uscire da lì e correre il più lontano possibile. Anche se mi sentivo invincibile, non ero certa di poter battere il mio aguzzino in uno scontro corpo a corpo.
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APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]
ParanormalUn ragazzo misterioso dai poteri soprannaturali. Una ragazza speciale tenuta prigioniera. Una sostanza sperimentale che rende invincibili. Quando il passato torna a cercarti, non hai altra scelta che ricordare. O fuggire. ⚜ L'estate sta per finire...