22. Comfortable Liar

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E la mia vendetta sarà dolce
come fiducia che marcisce

«Non è possibile!» si lamentò Greg, rifiutandosi di crederci.

«Greg, l'abbiamo visto entrambe» insistetti.

«Be' io ho visto un signore biondo vestito elegante. Non so nemmeno com'è fatto questo Alessandro Damiani» sbottò Gonnie.

«Non stai aiutando la situazione» l'ammonii.

Greg si voltò e iniziò a marciare avanti e indietro per la stanza, le braccia incrociate sul petto e il volto contratto in un'espressione preoccupata.

«L'hai visto solo una volta, Dori. Sei sicura che fosse Alessandro?» domandò, continuando a passeggiare.

Lo raggiunsi e lo afferrai per un braccio, tentando di fermarlo. La sua camminata mi innervosiva. «Sì, sono sicura. Era lui.»

Greg si staccò dalla mia presa con un gesto brusco. «Ci deve essere una spiegazione» borbottò.

«Ma quale?» lo incalzai. «Damiani sapeva della tua storia? Sapeva quello che ci ha fatto il dottore?» chiesi, cercando di riportare la discussione sul filo della razionalità.

Lui continuò a marciare avanti e indietro, arruffandosi i capelli con nervosismo. «Può essere che fosse lì per lavoro. Che ospedale era?» domandò Greg.

«Non lo so che ospedale era» rispose Gonnie. «Non sono un fottuto sistema GPS.»

«So che Damiani ha acquistato metà di una struttura ospedaliera universitaria, un'intera ala per sfruttare i laboratori di medicinali e lo scarico di farmaci...» farfugliò lui.

«Ha acquistato cosa?!» sbraitai, rincorrendolo.

«Oppure magari è lì che hanno spostato Seba. Magari ha chiesto al Dottore di aiutarlo senza sapere chi fosse e...»

Mi bloccai sul posto. «Tuo fratello è vivo?»

Greg mi guardò in faccia, finalmente. Sembrava sorpreso, come se si fosse reso conto di essersi dimenticato di comunicarmi un dettaglio così importante, tipo la resurrezione di Seba dal mondo dei morti.

Per tutti questi mesi, mi aveva lasciato credere che avessi ucciso suo fratello, oltre che aver causato indirettamente la morte di tutti i miei amici. Perché cavolo non mi aveva detto nulla?

«A malapena.» Sospirò. «L'ultima volta che l'ho visto era in coma, so che Alessandro ha voluto usare cure sperimentali per salvargli la vita, ma non ho mai saputo quali. L'ha fatto spostare in un altro ospedale e non l'ho rivisto da allora.»

Mi avvicinai e gli posai una mano sulla spalla con dolcezza. «Mi dispiace, Greg.»

Lui non incrociò il mio sguardo. «La colpa è mia, non avrei dovuto fare tutte le cose orribili che ho fatto.»

Gli presi le mani tra le mie e lo trascinai un po' più vicino, in modo da guardarmi in faccia. «Pensi davvero che Alessandro non sappia nulla del Dottore? Che sia solo una... coincidenza?»

Lui strinse la mascella.

«Lo spero» mormorò. I suoi occhi diventarono neri e sentii tutta la sua rabbia riversarmisi dentro come una cascata, con così tanta forza da mozzarmi il fiato. «Perché se non è così, se mi ha mentito, gli strapperò la sa cazzo di lingua con le mani e gli aprirò la gola finché non finisce di sanguinare» ringhiò tra i denti.

«Wow» commentò Gonnie, alzandosi in piedi. «Bene, se avete finito di rovinarmi la vita, vi chiedo gentilmente di andarvene da casa mia.»

Aprì la porta della sua stanza e ci indicò l'uscita con un gesto insistente della mano.

APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora