solo per te, per affondarci
i tuoi denti affilatiGreg accostò la macchina e s'infilò in un parcheggio delimitato da strisce gialle con una carrozzina disegnata al centro.
«Greg» lo avvertii. «Questo è per i disabili.»
Si voltò e mi fissò con sguardo vacuo. «E quindi?»
«E quindi non possiamo parcheggiare qui.»
«Ma è libero» si lamentò.
Alzai gli occhi al cielo. «È libero perché in caso una persona con disabilità, o un suo accompagnatore abbia bisogno, possa parcheggiare qui.» Greg sbuffò, così continuai: «E, nonostante le nostre problematiche e disturbi mentali, nessuno di noi due ha il diritto di occupare questo posto.»
Mi guardò per un lungo momento, come se dovesse decidere se valesse la pena discutere, oppure ammettere che avessi chiaramente ragione. Infine, roteò gli occhi e uscì dal parcheggio.
Fece il giro dell'isolato e, con rassegnazione, lasciò la macchina nello spiazzo di un grosso supermercato. Spense il motore e uscì dall'auto.
Lo seguii fuori. Osservai per l'ultima volta la sua felpa nera e tentai ancora una volta di leggere la scritta rossa stampata sul petto, in una sorta di dark lettering arzigogolato. «Cattle Decapitation?» tentai.
Greg strabuzzò gli occhi, sorpreso. «Li conosci?»
Feci una smorfia, raggiungendolo. «Non saprei, è il nome di una setta che sacrifica bestiame a Satana?»
Le sue labbra si strinsero a trattenere un sorriso. «È una band death metal.»
«Oh.» Annuii, fingendomi comprensiva. «Tipo i BTS?»
Greg ridacchio, incamminandosi verso il marciapiede. «Esattamente come loro» rispose sarcastico.
Eravamo fuori dal centro della città, in una zona periferica dove, secondo i cartelli stradali, doveva trovarsi un quartiere universitario. Lo seguii per un bel pezzo, fino a che non ci addentrammo in una via residenziale. Erano le due di pomeriggio, non avevo pranzato e il mio stomaco iniziava a brontolare.
Greg si fermò davanti a un palazzo di cinque piani che, purtroppo per me, non sembrava affatto un ristorante. La facciata arancione era sbiadita dal tempo, ma le persiane verdi sembrano nuove e riflettevano il sole alto in cielo. Greg afferrò la maniglia del portone in legno massiccio e diede una spinta. Era chiuso. Sbuffò e premette uno dei pulsanti sul citofono.
L'apparecchio gracchiò e una voce femminile rispose: «Sì?»
«Ho un pacco per Benissan» disse Greg senza esitare.
«Terzo piano.»
Il portone si aprì con un trillo. Greg sorrise compiaciuto e alzò le spalle, poi spinse la maniglia e mi fece cenno di entrare.
Lo fissai contrariata. «Gonnie non sia che siamo qui, vero?»
Lui mi afferrò per il gomito e mi spinse dentro. «Secondo te, se l'avessi avvisata, ci avrebbe accolti con un tè caldo e dei pasticcini?»
Scossi la testa, sospirando, e imboccai le scale. Temetti che sarebbe finita malissimo.
Arrivammo al terzo piano, Greg mi superò e andò dritto verso la prima porta a destra. Non appena lo raggiunsi, questa si spalancò e fece capolino il volto di una ragazza dalla pelle scura. Notai che i suoi capelli erano raccolti in lunghe trecce, decorate da anellini e pendenti dorati. Ci fissò con espressione sbigottita per qualche secondo, per poi richiudere in fretta la porta.
STAI LEGGENDO
APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]
ParanormalUn ragazzo misterioso dai poteri soprannaturali. Una ragazza speciale tenuta prigioniera. Una sostanza sperimentale che rende invincibili. Quando il passato torna a cercarti, non hai altra scelta che ricordare. O fuggire. ⚜ L'estate sta per finire...