12. Diamond Eyes

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Eppure, uccidi per me,
mia Atena

  

    

«Vi ammazzerò tutti per avermi fatto perdere tempo in questa merda di giostra» ringhiò Greg, furioso.

«Troppo spaventosa per te?» lo canzonò Carlo.

Greg lo fulminò con lo sguardo e di rimando lanciai loro un'occhiataccia. Il livello di testosterone nell'aria si stava alzando più del necessario. Capivo quanto Carlo lo odiasse, ma doveva smettere di provocarlo, altrimenti si sarebbe fatto ammazzare.

E io non volevo che morisse.

«Meno terrificante di quello che ho fatto ai tuoi amici» ribatté Greg con un ghigno malvagio sulle labbra.

In lontananza le sirene di pompieri, ambulanze e polizia si stavano facendo strada verso la fiera. Bambini e adulti bloccati sulla ruota panoramica urlavano ancora, in cerca di aiuto, mentre il fuoco si propagava di tendone in tendone, rilasciando nell'aria l'odore acre dello zucchero bruciato.

Carlo scattò in avanti e Cristian lo bloccò per le braccia, prima che facesse qualcosa di stupido. «Ti ammazzo, bastardo!» ruggì a denti stretti, divincolandosi dall'amico.

Feci un passo avanti, mettendomi a braccia tese tra i due gruppi.

«Fermi» tuonai. «Non c'è bisogno di tutta questa sceneggiata.»

Nara mi lanciò uno sguardo al vetriolo. «Dillo a questi idioti! Potevano fermarsi prima di dare fuoco alle giostre e ferire dei bambini.»

I due Fratelli Fulmine si mossero in avanti, vere e proprie scariche elettriche pulsavano dalle loro mani aperte. Sui palmi di Nara comparvero due fiamme minacciose.

Cercai lo sguardo di Greg. «È me che vuoi, no? Lasciali andare.»

Erano mesi che mi preparavo a questo momento, quello in cui avrei dovuto affrontare il mio destino e abbandonare i miei amici per salvarli dal mio aguzzino. Avevo sperato fino alla fine che Greg cambiasse idea e mi lasciasse vivere la mia vita, ma ero legata a lui e in un modo o nell'altro sarei tornata da lui. Tanto valeva farlo di mia volontà.

Non volevo spargimenti di sangue questa volta, non avrei messo la mia vita davanti a quella delle persone a cui volevo bene. Non avrei fatto quell'errore una seconda volta.

Avevo sempre saputo quale sarebbe stata la mia scelta.

«Verrò con te.»

Greg sbatté le palpebre, sorpreso. Forse si aspettava che avrei lottato prima di concedergli di tornare da lui, che mi sarei ribellata; invece, mi stavo consegnando di mia volontà.

I suoi occhi tornarono grigi e un lieve sorriso gli piegò le labbra.

«Davvero?» chiese, all'improvviso calmo. «Non mi farai nemmeno uccidere uno di questi idioti, prima di cambiare idea?» scherzò.

Assottigliai gli occhi. «No» risposi. «Vengo con te, anche adesso, ma ritira i due gemelli inquietanti e non fare del male a nessuno» ordinai.

Greg annuì piano. «Fabio, Luca, avete sentito?» domandò ai due Fratelli Fulmine. «Fate come dice.»

Controvoglia, i due scagnozzi abbassarono le mani e riassorbirono le scintille, facendo un passo indietro.

Greg avanzò e io rimasi immobile, lasciando che si avvicinasse a me, fluido e letale come un felino. Mi studiò per un attimo lunghissimo, incatenando i suoi occhi grigi ai miei. Cielo contro oceano. Poi, allungò una mano e mi accarezzerò la guancia.

APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora