e nel peccato arderemo
come vampiri al sole,
Carlo accese il motore e partimmo sgommando, lasciando dietro di noi una nuvola di polvere e ghiaia. Le ruote scivolarono sull'erba, superando le macchine dei nostri nemici, a terra agonizzanti, insieme a quello che restava dei nostri amici.
Sebbene Miriam avesse tradito la mia fiducia, non meritava di morire. Non così, non dopo tutto quello che aveva patito per salvare il fratello. Milo... era solo un ragazzino, sopravvissuto a una malattia più grande di lui, non meritava quella fine.
Greg trasformava in morte e dolore tutto quello che toccava.
Sentii il cuore stringersi e ripiegarsi su sé stesso. Ovunque andassi seminavo distruzione, non ero diversa da lui, eravamo così simili, così a pezzi e altrettanto pericolosi.
Forse avrei potuto salvare Miriam, ma non ci avevo nemmeno provato. Dentro di me sentivo che il suo destino era stato segnato nel momento in cui aveva deciso di mettersi in debito con i Damiani, contro di Greg. Era stata la sua decisione che aveva portato alla morte di Fil, alla sua a quella di Milo. O forse cercavo solo una via d'uscita per lavarmi la coscienza.
Sfrecciammo tra i tornanti della valle, squarciando il buio della strada a una sola corsia con i nostri fari. Correvamo in cerca della salvezza, ma stavamo solo precipitando più a fondo nella notte. Ci addentrammo nel fianco a est della collina, circondandoci di boschi e alti tronchi di conifere.
Passammo una curva ad angolo retto, rallentando per non schiantarci sui larici al confine della strada, e udimmo il ruggito di un motore alle nostre spalle.
Merda, ci stavano inseguendo.
Due fari bianchi si riflessero sullo specchietto retrovisore, troppo vicini, tanto da illuminare l'intero abitacolo. Poi successe tutto in una frazione di secondo. Un colpo assordante ci spinse in avanti, poi lo stridio dei freni. La mia testa venne spinta in avanti, i muscoli del collo tesi, lacerati dall'improvviso cambio di rotta. Le ruote abbandonarono l'asfalto e l'auto sembrò fluttuare in aria, per poi rovesciarsi sul fianco della collina, rotolando tra gli alberi come una gabbia di lamiere.
La mia tempia sbatté contro il finestrino e fu tutto buio.
⚜
Quando aprii gli occhi mi sentii strana. Qualcosa non andava, la gravità mi spingeva verso il tettuccio della macchina e qualcosa di viscido mi colava dalle labbra alla fronte.
Il parabrezza in frantumi mostrava un panorama di solo buio.
Sbattei le palpebre un paio di volte e mi portai la mano alla bocca: il labbro era spaccato e sanguinava. Sanguinava al contrario, così come il mio naso.
Le mani continuavano a cadermi verso l'alto.
Guardai meglio fuori dal finestrino e notai che gli alberi puntavano in basso.
Ero a testa in giù.
La macchina doveva essersi capottata durante l'impatto.
Mi tastai il volto, ma non sembrava esserci nulla di rotto, solo qualche contusione e diversi graffi causati dall'esplosione del finestrino. La testa mi faceva un male cane, ma le ossa del naso sembravano essere a posto. Ero ancora intera, tranne per lo squarcio provocato dal proiettile che mi bruciava come se mi avessero marchiata a fuoco. Per fortuna, però, non perdevo troppo sangue e riuscivo a muovere entrambe le braccia. Spinsi con una mano sul tettuccio e con l'altra sbloccai la cintura di sicurezza, strisciando sulla schiena fino a ritrovarmi seduta.
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APOKALYPSIS [Thanatos Trilogy Vol. 1&2]
ParanormalUn ragazzo misterioso dai poteri soprannaturali. Una ragazza speciale tenuta prigioniera. Una sostanza sperimentale che rende invincibili. Quando il passato torna a cercarti, non hai altra scelta che ricordare. O fuggire. ⚜ L'estate sta per finire...