Seconda parte

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Diversi anni erano passati da quel giorno e bene o male la vita di Katsuki era andata bene.

Qualche settimana dopo la scoperta del secondo genere, era apparso il suo quirk che aveva risollevato l'autostima del biondino, ricordandogli che poteva ancora diventare un'eroe e con il suo quirk non ci sarebbero stati problemi.

Così con quell'idea in mente, cominciò a programmare le sue giornate in modo che quando quel giorno sarebbe arrivato, niente e nessuno si sarebbe messo in mezzo, soprattutto il suo secondo genere.

Alla fine anche Izuku si era rivelato essere un'Omega e quando era corso da lui a piangere perché non poteva essere il suo Aplha lo aveva consolato come a sua volta il verdino aveva fatto con lui, promettendogli che sarebbero diventati la coppia di Omega eroi più forti di tutto il Giappone, ma quella promessa non poté mantenerla perché Izuku non sviluppò mai il suo quirk, rivelandosi un quirkless.

«Non importa se non hai un quirk Izu-chan.» gli aveva detto a quel tempo il biondino seduto sul bordo del lettino di Izuku, «Noi staremo insieme lo stesso.»

Ed era quello che era successo.

Non si erano mai più lasciati, trovando nell'altro quello che da soli non potevano avere, un amico, ma anche qualcosa di più.

Perché anche se erano due Omega, tra di loro nacque un'amore dolce, fatto di rispetto e reciproco sostegno.

O almeno era quello che avevano fatto fino al giorno in cui a Katsuki si manifestò il suo primo calore.

Izuku quel giorno non aveva potuto andare a scuola, purtroppo le medicine che aveva iniziato a prendere qualche tempo prima per celare l'odore che stranamente si era manifestato prima rispetto ad altri omega, gli stava dando seri problemi allo stomaco, obbligandolo quindi a rimanere a casa per i dolori.

Anche Katsuki era giovane, aveva da poco compiuto quindici anni e il suo odore non si era manifestato, cosa che solitamente avveniva intorno ai sedici anni d'età, per quello non si era neanche preoccupato di portarsi dietro dei soppressori.

Ma capì l'errore, quando, nel ritorno verso casa, passando per dei vicoli bui e poco illuminati, sentì la prima fitta al ventre contorcergli le interiora, seguito poi da un'ondata di calore che lo portò ben presto a rilasciare il suo liquido di lubrificazione.

Il panico s'impossessò di lui, obbligandolo a scappare via da lì, alla ricerca di un luogo sicuro in cui chiudersi e magari chiedere aiuto, però la via che aveva usato per accorciare la strada del ritorno, era parecchio lunga e non sempre gente per bene la bazzicava.

La corsa era più lenta di quanto avesse voluto, il calore lo stava rallentando, facendolo sbandare e andare addosso ai muri lungo la strada, ma vedeva la luce e le persone che passeggiavano poco distante.

Quando la sua corsa venne interrotta da una mano che lo circondò alla vita e una a tappargli la bocca.

Un tanfo disgustoso gli arrivò alle narici facendogli lacrimare gli occhi e salire un conato di vomito che però dovette ricacciare indietro dato che non aveva alcuna possibilità di buttarlo fuori.

«Ma che bell'Omega che abbiamo qui.» disse una voce alle sue spalle, direttamente dentro il suo orecchio.

Katsuki cercò in tutti i modi di lottare, ma colui che aveva alle spalle era molto più grosso di lui e il calore gli stava portando via le forze.

L'Alpha, intensificò il suo odore, emettendo feromoni con una forza tale che le poche forze che il biondo ancora aveva, sparirono, facendolo cadere al suolo.

L'uomo guardò l'Omega a terra accarezzandosi il membro eretto grazie all'odore dolce di caramello che il biondo rilasciava.

Le zanne vennero estratte mentre si calava su di lui.

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