"Cosa mi è saltato in mente?" si chiese Izuku correndo a perdifiato per i corridoi del dormitorio diretto alla sua camera da letto.
Avrebbe voluto sotterrarsi dopo quello che aveva confessato ai due ragazzi di cui sentiva ancora il loro odore addosso.
Come aveva potuto compiere un atto così spregevole nei confronti del suo Kacchan? Era andato a letto con il suo Alpha, con il suo Mate per allontanarlo da lui.
Si sentiva un mostro mentre con furia si precipitava dentro la stanza per gettarsi sul letto e piangere tutte le lacrime che aveva.
"Forse mamma aveva ragione, sarebbe stato meglio se non fossi mai venuto in questa scuola." pensò scosso dai singhiozzi, "Aveva fatto bene a togliermi il quirk. In cosa mi sono andato a cacciare per colpa di questo mio sogno inutile."
Le ore passarono senza che il verdino se ne accorgesse, facendogli esaurire le lacrime, ma non i pensieri sempre più autocommiserativi.
Si sentiva vile per quello che aveva fatto e una parte di lui avrebbe voluto tornare indietro e rifare tutto dall'inizio, magari impedirsi anche di incontrare Eijirou per evitarsi tutto quel dolore.
Ma c'era un'altra parte di lui che aveva amato come si era sentito tra le braccia forti del rosso, di come era stato bello essere amato da lui.
Voleva ancora provare quell'affetto che ti scuote le interiora come un terremoto, ma non lo poteva pretendere dai due ragazzi che aveva fatto soffrire con le sue azione.
L'unico modo che aveva per rimediare al momento era lasciarli in pace a vivere la loro relazione voluta dal destino e trovarsi qualcun altro che potesse volergli bene, ma un piccolo pensiero si insinuò nella sua mente al solo pensiero di ricercare l'amore.
"E se non mi meritassi questo sentimento? Se con tutto il male che ho fatto non mi meritassi l'amore di nessuno?" si chiese risollevandosi dal letto intorpidito per la troppa immobilità.
"Chi potrebbe mai amarmi dopo quello che ho fatto?"
Con quelle parole nella mente si diresse nel piccolo bagno in stanza per lavarsi il volto, cancellando le lacrime che gli rigavano il volto.
Il suo stomaco brontolò mentre si strofinava con energia l'asciugamano sul volto, ma non voleva rischiare di imbattersi in Eijirou o in Kacchan mentre si dirigeva di soppiatto verso la cucina.
"Forse è meglio se aspetto che si faccia buio e tutti siano andati a letto." pensò lanciandosi di nuovo a letto, gli occhi a scrutare il soffitto bianco, ma un leggero bussare lo richiamò alla realtà.
Il terrore lo avvolse come una coperta stretta al pensiero che potesse essere uno dei due ragazzi che aveva abbandonato quella stessa mattina.
Era tentato di fingere di non esserci quando la voce di qualcuno che non si aspettava lo raggiunse come una carezza.
«Midorya, sei in camera? Ti ho portato qualcosa da mangiare.» disse la voce calma e composta di Todoroki facendogli tirare un sospiro di sollievo mentre si alzava per andare ad aprirgli la porta.
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Broken Inside
FanfictionL'esito dell'esame aveva dato come responso l'unica cosa che sapeva avrebbe rovinato per sempre la sua vita. Era un'Omega. Un'Omegaverse dove nulla è quello che sembra.