Ottava parte

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La febbre non accennava a scendere e il medico che l'eroe aveva detto che avrebbe mandato non si era ancora fatto vedere.

Mitsuki non ne poteva più di vedere il proprio figlio in preda ai fumi della febbre mentre chiamava il nome del verdino.

Lo vedeva agitarsi togliendosi le coperte per il caldo per poi ritirarsela sopra le testa quando i brividi lo scuotevano con forza.

«Senti, io non ce la faccio più ad aspettare, magari sono ripercussioni per quello...per quello che gli è successo.» disse Masaru avviandosi al piano di sotto, per afferrare un giacchetto.

«E da chi pensi di andare? Ti ho detto quello che è successo all'ospedale.» rispose Mitsuki afferrando il marito per il braccio prima che potesse uscire dalla porta.

«Cosa dovrei fare allora? Stare qui a guardare mio figlio che sta sempre peggio?» domandò con rabbia, in tutti quegli anni alla donna non era mai capitato di sentire il marito alzare la voce in quel modo.

«Dobbiamo solo avere pazienza, Hawks-san ha detto che avrebbe mandato qualcuno, di sicuro arriverà.» disse lei accarezzando il volto dell'uomo per cercare di calmarlo.

Di solito era lei che perdeva la calma anche per le situazioni più tranquille, caratteristica che aveva passato al figlio, cosa che di solito la faceva sorridere, pensando che alla fine lui aveva preso tutto da lei, ma in quel momento non riusciva a trovare i piccoli lati positivi che avrebbero tirato su il suo morale.

La preoccupazione per il biondino che ormai faceva anche fatica a respirare, la stava facendo uscire di testa.

Masaru stava per ribattere che sarebbe comunque andato a cercare qualcuno per aiutare il figlio, quando sentirono suonare il campanello alla porta.

Un uomo di mezza età quasi completamente calvo e con degli occhiali così spessi che i suoi occhi non si vedevano, era alla porta con una valigetta da medico stretta in mano.

«Mi ha mandato Keigo-kun.» disse l'uomo sistemandosi gli occhiali con un movimento sgraziato della mano.

«Chi?» chiese il castano osservando il vecchio.

«Hawks, l'eroe che vi ha portato a casa ieri.» si correre il medico con una risatina rauca.

«Venga.» disse semplicemente la donna facendo strada al vecchio che la seguiva con agilità nonostante l'età.

Katsuki era a letto le coperte appallottolate tra le gambe incrociate con forza, tra le mani un lembo bruciato dal suo quirk.

I suoi occhi si spalancarono quando sentì la presenza di qualcuno entrare nella stanza,le sue iridi erano sparite coperte dalle pupille dilatate all'inverosimile. I canini esposti in un chiaro segnale intimidatorio, cosa che il medico ignorò avvicinandosi a lui.

Misurò la febbre e la pressione, mentre il ragazzo continuava a ringhiargli contro, soprattutto quando lo fece mettere a pancia in giù.

Quando la mano del dottore andò a toccare la fasciatura sul collo del biondo, questi scattò in piedi mettendosi a quattro zampe, una mano pronta a far esplodere il sudore mentre la saliva si accumulava nella bocca.

«Katsuki...» lo ammonì la madre cercando di mettersi tra lui e il medico che nel frattempo si era messo a frugare nella borsa che si era portato dietro.

Un'enorme siringa ne venne stratta, l'ago scintillò quando venne tolto il cappuccio di protezione.

«Cosa ha intenzione di fare con quella a mio figlio?» chiese la donna mettendosi nella medesima posizione del figlio.

«Questo è un soppressore signora.» disse il vecchio facendo uscire qualche goccia dall'ago per evitare che ci fossero bolle d'aria, «Suo figlio è in rut e va sedato prima che si riprenda abbastanza per andare a cercare il proprio compagno.»

«Compagno?» chiese la donna spaventata, «Il mostro che gli ha fatto questo?»

Il medico scosse la testa annusando l'aria, «Quello che profuma di menta, l'Omega.»

Mitsuki si mise dritta preoccupata voltandosi verso il figlio che si stava avvicinando al suo armadio calamitato da un leggero odore che lo stava richiamando.

Spalancò le ante con furia mentre il suo volto si fiondava per immergere il naso in una maglietta bianca troppo piccola per essere quella del biondino.

Annusando insistentemente quell'odore che per lui significava tutta, dei ringhi di piacere sfuggirono dalle sue labbra.

Il vecchio, conscio che quello fosse la sua unica possibilità per cogliere il più giovane di sorpresa, gli si avvicinò alle spalle per infilzarlo con la siringa sul braccio.

Katsuki non si accorse di nulla, non fino a quando non sentì le forze venirgli meno.

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