Con l'aiuto dell'eroe Mitsuki era riuscita a portare a casa Izuku a cui aveva promesso di chiamarlo più tardi per tenerlo informato, per poi andare a casa con il figlio che aveva cominciato a barcollare vistosamente ad ogni passo.
«La ringrazio signor Hawks.» disse la donna una volta arrivata davanti alla porta di casa, «Non so cos'avrei fatto se lei non fosse intervenuto per aiutare mio figlio.» e nel dirlo accarezzò i capelli di Katsuki.
«È mio dovere di eroe salvare le persone, in più non avrei mai potuto lasciare un'Omega come me in quelle condizioni.» rispose Hawks con un inchino, «Comunque sentirò un medico di mia fiducia e glielo manderò a casa domani per controllare come sta il ragazzo. Non vorrei che avesse una ricaduta dopo essere scappato dall'ospedale a metà delle cure.»
Mitsuki sobbalzò sentendo che l'eroe aveva intenzione di mandare un dottore a casa loro. Il biondo se ne accorse e subito alzò le mani per tranquillizzarla.
«Non si deve preoccupare che questo dottore faccia del male a suo figlio, è una persona fidata con cui ho già avuto a che fare.» continuò afferrando una piuma delle sue enorme ali, «Nel caso avesse dei problemi, le lascio questa, le basterà accarezzarla un paio di volte o stringerla con forza e io saprò che ha bisogno di me.»
La donna sorrise del gesto e con un ultimo saluto l'eroe spiccò il volo nel cielo al crepuscolo, pronto per andare a casa.
«Tesoro...» cominciò a dire Mitsuki voltandosi per guardare il figlio, ma appena i loro sguardi s'incrociarono al ragazzo si ribaltarono gli occhi all'indietro mentre il suo corpo cadeva a peso morto tra le braccia della madre che lo prese al volo.
Masaru che era tornato con lei dal viaggio di lavoro e che aveva sentito la moglie all'ingresso parlare, si era diretto all'entrata con l'intenzione di scoprire cosa in effetti fosse successo al figlio.
Pensava che il ragazzo con il suo brutto carattere, avesse avuto qualche diverbio con qualcuno della scuola e che la discussione fosse degenerata, ma di certo non si aspettava di trovare il figlio pieno di bende e accasciato tra le braccia della biondo quando aveva aperto la porta per farli entrare.
«Masaru, aiutami...» gemette la donna che stava facendo seriamente fatica a tenere il figlio.
Katsuki nonostante fosse un'Omega era sempre stato più corpulento rispetto ai suoi simili, con un corpo fin troppo allenato, dato ovviamente dai suoi continui allenamenti.
L'uomo accorse subito a soccorrere la moglie e il figlio, portando il più giovane al piano di sopra nella sua stanza.
Mitsuki accarezzando la fronte del biondo aveva sentito subito quanto scottasse e mentre il marito saliva le scale, lei era corsa in bagno a prendere la borsa con le medicine, compresi degli asciugami bagnati in acqua fredda che sperava avrebbero aiutato ad abbassare la febbre.
"NOOOO." gridava nella sua mente Katsuki.
Appena l'eroe se ne era andato i ricordi di quello che era avvenuto nel pomeriggio si erano ripresentati come dei flash.
"Io dovevo essere un'Alpha. Dovevo essere superiore."
"Adesso lo sei e sei forte." rispose l'Alpha che continuava e tenere le redini della mente del ragazzo.
"Io avrei dovuto sapermi difendere da solo." urlò ancora più forte mentre la febbre indeboliva il suo corpo sempre di più.
"Diventerai sempre più forte e ti proteggerò io."
"No, io sono un'Omega, come faccio a proteggermi da solo?" chiese quella parte di lui che non riusciva ad accettare quello che aveva subito.
"Ora sarai un'Alpha e io ti proteggerò."
"Come farai a proteggermi? Non sei neanche reale." disse l'Omega puntando il dito contro l'altro che ringhio in risposta.
Katsuki si accucciò terrorizzato da quello che a tutti gli effetti era un'Alpha.
Quella parte di lui che si era spezzata dopo la violenza ormai era reale e lo stava sopraffacendo ogni momento sempre di più, ma in un certo senso si chiedeva se non fosse un bene lasciare il comando a lui, dopotutto era un'Alpha e loro possono fare qualunque cosa, tutto quello che ad un'Omega in un certo senso è precluso.
Voleva sul serio tornare alla sua vita di prima, ma cosa avrebbe fatto se una cosa del genere fosse capitata a Izuku? Come avrebbe potuto proteggerlo?
Certo aveva il suo quirk che era molto forte, ma contro i feromoni degli Alpha era vulnerabile come tutti gli Omega. Sarebbe stato in pericolo tanto quanto il suo nerd.
"Io voglio essere forte, ma come posso esserlo se sarai tu a comandare il mio corpo?" domandò a colui che ora aveva aperto i suoi occhi e scrutava i suoi genitori che lo fissavano preoccupati.
"Tu non devi fare nulla, ci penserò io quando e se mai dovesse accadere qualcosa."
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Broken Inside
FanfictionL'esito dell'esame aveva dato come responso l'unica cosa che sapeva avrebbe rovinato per sempre la sua vita. Era un'Omega. Un'Omegaverse dove nulla è quello che sembra.