Sessantatreesima parte

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«Izuku, tutto bene?» chiese Shoto correndo verso il verdino che se ne stava beato fra le braccia di Katsuki che iniziò a ringhiare furioso all'arrivo dell'Alpha.

«Stagli alla larga bastardo a metà.» ringhiò il biondo nascondendo alla vista dell'altro il piccolo Omega che cercava di calmare la situazione spargendo un poco dei suoi ferormoni alla menta.

«Kacchan, stai calmo.» lo redarguì Izuku con un sorriso dolce rivolto a lui e ad Eijirou che se ne stava poco dietro di loro, ma altrettanto alterato alla presenza di quell'intruso dopo il momento che avevano appena vissuto, «Todoroki-kun è un amico e non mi farà del male.»

«Ti vuole portare via da noi.» urlò Katsuki facendo scattare in avanti la mascella addentando l'aria davanti al bicolore, ma il suo volto venne subito afferrato dalle mani del più piccolo che lo fece voltare verso di sé.

«Nessuno mi porterà via perché sono sempre stato il tuo Omega e lo sarò per sempre.» disse per tranquillizzarlo, di sottofondo un leggero ringhio veniva da Shoto che avrebbe tanto voluto fiondarsi per strappare dalle braccia di quel mezzo Alpha quel tenero Omega dal profumo rinfrescante.

Eijirou ringhiò con una tale ferocia che il bicolore fu costretto ad indietreggiare, anche per via dell'odore di completa dominanza del rosso che stava impestando l'aria, facendo gemere con forza sia Katsuki che Izuku che caddero ai suoi piedi mostrando il collo sottomessi.

«Sono miei.» ruggì con la voce da Alpha, gli occhi neri travolti dal suo secondo genere, «Sono entrambi miei e ti conviene ritirare le zanne se non vuoi che ti attacchi.»

Shoto che un ulteriore passo indietro, annullando il suo odore e chinando il capo alla forza di quell'Alpha dominante.

«Ero solo venuto a vedere come stava Izuku, era sparito dall'arena. In più hanno rimandato a domani il torneo, ero solo venuto per questo.» disse non incrociando lo sguardo con il rosso per poi voltarsi e andarsene via con la rabbia che gli scorreva nelle vene come acido, pronto a farlo scattare al minimo segnale.

Era appena stato sconfitto da quel ragazzo fatto solo di sorrisi e dolcezza, lui che era un Alpha della famiglia Todoroki, colui che avrebbe dovuto diventare l'eroe numero uno, era stato battuto da un altro Alpha e da un mezzo Alpha e mezzo Omega.

Non riusciva ad accettare la cosa.

«Ehila Todoroki, tutto bene?» chiese Sero Hanta vedendo il compagno di classe che gli si avvicinava con le pupille degli occhi che sfarfallavano in preda alla furia del suo secondo genere.

«No.» ringhiò avvicinandosi al beta emanando con forza il suo odore dominante facendo storcere il naso al corvino.

«Hai bisogno di qualcosa? Vuoi una mano? Però prima potresti smettere di emanare tutti questi ferormoni? Mi stanno dando alla testa.» disse Hanta coprendosi il naso e la bocca con la mano, ma sentendo comunque un certo effetto da parte di quell'odore di frutti di bosco.

«Tu, senti il mio odore? Ma non eri un Beta?» chiese Shoto interdetto.

«Sì, ma sono molto sensibile agli odori e il tuo è proprio.» gemette quando un'ondata di profumo alla panna lo raggiunse.

Il bicolore cercò in tutti i modi di sopprimere il suo Alpha, ma vedere quel ragazzo carino dal sorriso sempre stampato in volto e dalla battuta facile, piegarsi per via dei suoi ferormoni nonostante fosse un semplice Beta, lo eccitò a tal punto che si mise a ringhiare contento.

«Ci sarebbe un modo in cui mi puoi aiutare.» disse Shoto con la sua voce da Alpha e si avvicinò al corvino facendo passare una mano attorno alla sua vita, per posare il suo naso nel collo del maggiore e inspirare un vago odore di cuoio, «Rimani fermo così e lasciami respirare.»

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