Quarantunesima parte

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Izuku non sapeva come uscirne.

Aveva Eijirou che lo stava tenendo stretto tra le braccia e Katsuki dietro che continuava a emanare feromoni, anche se non riusciva a capire se erano di dominio per lui o per l'Alpha che aveva davanti.

«Izuku volevo...» provò a dire il rosso, ma il ragazzo lo interruppe.

«No.» gridò il verdino dimenandosi e quando le braccia del maggiore lo lasciarono si ritrasse sia da lui che da biondo che allentò un poco la sua fuoriuscita di feromoni.

Eijirou fissò Izuku stupito dal tono tono di voce che aveva usato e liberandolo dalla sua stretta, timoroso di fargli del male.

«Stammi lontano Eiji...tu...tu devi stare con lui e non inseguire me.» disse con un filo di voce passando lo sguardo tra i due ragazzi che lo fissavano intensamente, «È lui il tuo Omega...non io quindi vai da lui...»

Il rosso e Katsuki si fissarono per un lungo istante in cui il verdino si sentì completamente estromesso.

Avrebbe dovuto imparare a convivere con quella spiacevole sensazione che stava cominciando a nascere nel suo animo alla vista di quei due così in intimità nonostante non si conoscessero nemmeno.

«Ma io...» provò a controbattere il biondo.

«No Kacchan.» lo interruppe il verdino, «È lui il tuo Mate, io non sono nessuno.»

Voleva scappare.

Vedeva gli occhi dei due come si cercassero, sentiva i loro odori sprigionati per far capire all'altro che si appartenessero.

Sentiva com'erano perfetti insieme anche se prima di allora non si erano mai neanche parlati.

E Izuku si sentiva talmente tanto di troppo in mezzo a loro due che se ne andò, lasciandoli di nuovo soli a scoprirsi attraverso il proprio odore, mentre le lacrime e un senso intollerabile di abbandono investì spezzandogli il cuore.

Alla fine non aveva più rivolto loro la parola.

Mentre i giorni passavano e le lezioni si facevano passo dopo passo sempre più impegnative, il suo cuore in subbuglio non voleva accennarsi a guarire.

Avevano provato più volte a parlargli di nuovo, ma Izuku sfuggiva loro con una scusa e un sorriso triste sulle labbra.

Così alla fine i due ragazzi cedettero, cominciando poco alla volta ad avvicinarsi e accettando che in effetti erano Mate.

Eijirou aveva riscoperto nel biondo quell'odore di caramello che lo aveva condotto verso il sottopassaggio in cui aveva conosciuto il verdino, mentre Katsuki aveva trovato nell'Alpha quella parte che sentiva mancare nel rapporto che aveva sempre condiviso con il suo amico d'infanzia.

Izuku assistette al loro avvicinamento come uno spettatore lontano, notando come il biondo si lasciasse toccare tranquillamente dal maggiore.

Aveva visto la mano del rosso ricercare la sua nei momenti di studio passati nella sala comune del dormitorio, li aveva visti sorridersi e chiacchierare tranquillamente quando pensavano che nessuno li stesse osservando.

Aveva assistito a tutto, ma non riusciva ad accettarlo.

Si sentiva incredibilmente solo, nonostante avesse trovato degli amici con cui condividere i pasti e la giornata.

Ma si sentiva abbandonato, anche se sapeva che su di loro non poteva più contare.

E lo aveva deciso lui.

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