Quarantesima parte

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Avevano fatto una sorta di esame supplementare per il sensei Aizawa, dove dimostravano la forza effettiva dei loro quirk.

Non era andato male, anche se aveva avuto un po' di problemi ad usare a pieno il potere del One For All, ma comunque non si lamentava del risultato.

Era arrivato il momento di tornare a cambiarsi e andare a visitare i dormitori che la scuola aveva fornito loro.

Li avevano da subito informati che erano insonorizzate e che avevano dei speciali filtri che impedivano la propagazione dell'odore soprattutto durante i calori degli omega o i rut degli Alpha.

Avevano messo a disposizione in ogni stanza un piccolo bagno personale, anche se al primo piano vi erano i bagni in comune. Inoltre c'era una cucina fornita di tutto ciò che avevano richiesto e una sala comune dove poter passare il tempo e studiare.

Dopo aver spiegato le regola da seguire, il sensei Aizawa si era congedato fornendo loro un foglio in cui vi erano gli orari delle lezioni da seguire dal giorno successivo, le chiavi della rispettiva stanza e una mappa della scuola, il tutto con una faccia che comunicava agli studenti la poca voglia che avesse di rimanere ancora con loro.

Per Izuku era il momento buono di svignarsela.

Non si era di certo dimenticato dei due ragazzi che per tutta la giornata non gli avevano staccato gli occhi di dosso, alle volte voltandosi fra di loro ringhiando ed emanando i loro feromoni.

Diede una rapida occhiata al piccolo numero inciso su una medaglietta attaccata alla chiave e dalla mappa vide che la sua stanza si trovava al primo piano.

Con un movimento fulmineo, si districò dal gruppo di compagni che chiacchierava allegramente, cercando di nuovo di evitare sia Eijirou che Katsuki.

Aveva imboccato il corridoio che portava alle camere senza guardarsi indietro, preoccupato che quel piccolo gesto potesse non solo fargli perdere tempo, ma anche richiamare su di sé l'attenzione dei due.

Solo che non aveva fatto i conti con loro.

Infatti, sia il biondo che l'Alpha si erano già allontanati dagli altri per cogliere il flagrante il verdino nella sua fuga.

E lo avevano aspettato proprio dietro il primo angolo.

Izuku andò a sbattere con tutta la faccia contro il petto massiccio del rosso, che lo aveva afferrato per la vita quando stette per cadere a terra dal colpo.

«Ti ho preso finalmente.» disse Eijirou tenendolo stretto per i fianchi e annusando di nuovo il suo odore di menta, al momento rovinato da una nota acida data dall'ansia.

«Io...cosa...» provò a dire Izuku, ma il profumo di peperoncino si propagò alle sue spalle, facendogli intuire chi vi fosse dietro.

Katsuki aveva visto per tutto il giorno quel ragazzo che conosceva da tutta la vita, ignorarlo completamente.

Si era aspettato già al giorno dell'esame che al loro incontro, il più piccolo si fiondasse tra le sue braccia, che tutto tornasse come era sempre stato tra i due.

Invece lo aveva visto tra le braccia di un altro Alpha che aveva provato a sottometterlo con il suo odore, cosa che lo aveva fatto impazzire, perché l'Omega dentro di lui aveva reagito emettendo un dolce brontolio di gioia per quell'odore che gli piaceva da morire.

Ora che lo aveva a portata di mano e che potevano parlarsi, Izuku lo evitava, ma almeno aveva preso a evitare quel ragazzo che al momento lo stava tenendo tra le proprie braccia.

Una parte di lui, quella che voleva il verdino per sé, la sua parte Alpha, era contrariata dal fatto che il ragazzo con i capelli rossi stesse tenendo il suo Omega così vicino, l'altra invece voleva essere lui al posto del verdino.

Stava combattendo una lotta interiore e non sapeva quale delle due parti avrebbe prevalso, ma l'unica cosa che poteva fare al momento era cercare di allontanare l'Omega della braccia dell'altro, altrimenti né l'Alpha né l'Omega che erano in lui, avrebbero trovato pace.

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