Settantaduesima parte

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Tutta la prima A della sezione eroi della Yuei fu entusiasta all'idea di quel viaggio che li avrebbe portati sull'isola di Nabu, ma i più emozionati erano Izuku ed Eijirou che se ne stavano rigidi nel piccolo scompartimento che avevano ricevuto una volta imbarcati sulla nave che li avrebbe portati a destinazione.

Katsuki li fissava interdetto, era lui quello che avrebbe ricevuto il trattamento, ma sembrava che il peggio sarebbe toccato ai due che se ne stavano seduti rigidi e composti ai piedi del letto. Gli sembravano un paio di giocattoli a molla, tirati all'inverosimile e pronti a scattare alla minima pressione.

Izuku aveva più di un motivo per essere nervoso, non solo per il possibile rifiuto che sarebbe potuto accadere una volta che la ghiandola sarebbe stata di nuovo integra e funzionante nella nuca del biondo, ma anche per quello che sarebbe accaduto con Eijirou nel caso il legame dettato dagli odori fosse eccessivamente forte, per non parlare del fatto che era stato appena marchiato e sentiva il suo Omega interiore che chiedeva di essere posseduto per completare il legame che avevano appena consolidato. Sapeva che le sue inquietudini erano contraddittorie, ma non riusciva a mettere un punto fisso alla sua mente iperattiva.

Intanto il rosso si sentiva in fermento, aveva morso il verdino e voleva solo sbatterlo a letto insieme a Katsuki e prenderli fino a quando non gli avessero chiesto pietà. Il suo Alpha che era sempre stato incredibilmente forte e dominante, non riusciva a tollerare la distanza che vi era fra loro, bisognoso di sancire in modo definitivo la loro unione, oltre che a reclamare quel ragazzo all'apparenza forte e caparbio, che se ne stava appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate, sapendo quanto in effetti fosse nervoso, dimostrandolo dal piede che sbatteva velocemente a terra, scaricando la tensione che lo stava avvolgendo.

Ci vollero quattro lunghe ed estenuanti ore che tutti e tre passarono in un rigoroso silenzio inframezzato solo dal loro respiri pesanti e sbuffi d'impazienza.

Lo sbarco fu fatto in piena allegria, Denki saltellava come un coniglietto impazzito, un odore nuovo lo avvolgeva, ma nessuno se ne era accorto a parte Izuku che gli lanciò un occhiolino quando i loro sguardi s'incrociarono e il giallo arrossi nascondendosi la ghiandola della nuca con un sorrisino.

Shoto camminava con una strana espressione in volto che molti scambiarono per la sua solita apatia, ma Katsuki vedeva come il suo amico dal sorriso perennemente stampato in faccia, seguisse ogni minimo movimento del bicolore, muovendosi se lui si muoveva, addolcendo l'espressione quando i loro occhi si fissavano fra loro.

«È una mia impressione o fra loro c'è qualcosa?» chiese Katsuki facendo segno con un dito ai due compagni di avvicinarsi per poi indicare i due che camminavano in mezzo agli altri mescolandosi.

«Non so di cosa...» iniziò a dire Eijirou, ma si fermò quando scorse una mano del corvino avvolgere la vita del minore e infilargli il pollice sotto il tessuto della maglia toccandogli la pelle fresca. Una nuvoletta di brina si sollevò dal lato destro di Shoto.

«Nooooo.» bisbigliò il verdino andandosi subito a coprire la bocca per non farsi sentire da tutti avendo alzato un po' troppo il volume.

«Credo che gli equilibri della classe si siano stravolti e finalmente calmati.» rispose il rosso con una risata contagiosa che coinvolse gli altri due e richiamando l'attenzione di tutta la classe che sorrise con loro.

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