Trentasettesima parte

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Era scappato, lasciando Eijirou e Katsuki a fissarsi intensamente nel cortile della Yuei, non badando a coloro che lo fissavano sbalorditi nel vederlo piangere, ignorando il dolore sordo che gli stava stritolando le viscere, volendo solo dimenticare quello che era appena successo.

Cercò in tutti i modi di trattenere le lacrime, ma loro inesorabili scorrevano lungo il suo volto, mentre tutti attorno a lui lo ignoravano volutamente, chi per fissare il palco su cui due eroi stavano parlando a bassa voce, chi per controllare i fogli che erano stati forniti loro per superare l'esame.

Ci vollero diversi minuti per cui tutti i partecipanti fossero entrati nell'enorme auditorium in cui si sarebbe tenuto il discorso di preparazione.

E in quei minuti, Izuku era riuscito a ritrovarsi di nuovo padrone delle sue emozioni, almeno esternamente, perché il suo cuore era ancora in subbuglio così come il suo Omega, straziato da quell'abbandono da parte dei due ragazzi che aveva scoperto di amare.

Ci volle tutto il giorno e alla fine si sentì abbastanza sicuro del suo esame, solo che non aveva pensato a quello che sarebbe successo dopo.

Aveva vissuto con Eijirou fino a quel momento, venendo accettato dalla sua famiglia e trovando un piccolo posto per sé tra le sue braccia, ma tutto quello era andato perduto nel momento esatto in cui il rosso aveva scoperto che l'odore che all'inizio aveva sentito su di lui e che erroneamente aveva creduto che fosse il suo Omega, non fosse il suo.

Dove sarebbe andato? Come avrebbe fatto?

Non poteva tornare da sua madre, quello mai. Non sarebbe riuscito a tollerare anche quello, non quel giorno e forse mai più.

Non aveva amici, a parte Katsuki e lui non era più un'opzione valida.

Come avrebbe fatto ad andare da lui e dirgli che lo aveva tradito, con il suo Mate per giunta.

Ormai era solo e non poteva fare altro che starsene lì, in quel parco giochi, quello della sua infanzia con Kacchan, non quello dove aveva cominciato ad incontrare il rosso dopo che si erano avvicinati.

Non aveva più nessuno a cui rivolgersi ed era solo colpa sua.

Eijirou era confuso e lo era stato anche durante il suo esame, per cui non era propriamente sicuro di come fosse andato.

Dopo che aveva sentito l'odore di quel ragazzo dai capelli biondi, tutto era andato a puttane e non sapeva neanche come fosse successo.

Un attimo prima era felice con Izuku tra le sue braccia e lo stava confortando in vista dell'esame e un attimo dopo era sparito in quel breve lasso di tempo in cui il suo Alpha aveva preso il sopravvento quando aveva riconosciuto nel nuovo ragazzo il suo Mate.

Solo quando aveva sentito la mano fredda, non più stretta con quella del verdino, allora si era accorto che era sparito.

Lo aveva cercato in lungo e in largo fino a quando non era stato costretto a prendere posto nell'auditorium in cui si teneva l'orientamento all'esame, e neppure dopo quando ormai tutti i gruppi avevano finito la prova e si erano radunati in piccoli gruppetti per discutere di come fossero andati.

Aveva anche provato a percepire il suo odore inconfondibile di menta, ma non lo aveva sentito.

Non rispondeva alle chiamate e non sapeva dove andare a cercarlo.

Solo in quel momento di rese conto che non sapeva nulla di quel ragazzo con cui aveva convissuto per più di un mese.

Certo conosceva i suoi gusti in fatto di eroi e cosa gli piacesse fare, ma da dove venisse, chi fosse la sua famiglia o cosa lo aveva portato ad essere quello che era? No, quello non glielo aveva mai chiesto.

Era stato troppo concentrato sul vivere quel bel momento di pace insieme a lui e non aveva mai pensato di capire chi fosse il ragazzo di cui si stava innamorando.

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