Sessantaseiesima parte

243 35 11
                                    

"Che strano Alpha." si ritrovò a pensare Hanta baciando le labbra di quel ragazzo che continuava a profondersi in sonore fusa mentre si strusciava contro il suo corpo.

Mai aveva visto un'Alpha così docile e mansueto mentre un altro essere umano cercava di prendere il sopravvento su di lui, perché era quello che stava cercando di fare il corvino, costringere il corpo del minore sotto di sé, senza ottenere nessuna opposizione e toccarlo con bramosia sotto la maglietta che gli si era arricciata attorno alla vita.

Shoto gemeva a quelle attenzioni, incurante se il suo Alpha protestò quando il maggiore gli spalancò le gambe per posizionarsi in mezzo, ansimava a contatto con quella bocca che aveva forzato la sua ad aprirsi per andarla ad esplorare con la lingua umida, trovando subito la sua per cominciare un gioco fatto di sfioramenti e tocchi appena accennati.

Era una cosa così strana che Hanta se ne dimenticò mentre si lasciava sopraffare da quello che stava provando, così cominciò a spogliarlo con movimenti lenti, venendo fomentato e aiutato a spogliarsi a sua volta.

Si fermò giusto un istante e solo per ammirare il corpo dalla pelle lattea del bicolore, ne osservò le linee marcate dei muscoli, la curva dei fianchi e il membro che fremeva d'impazienza.

Si ritrovò a desiderare di possedere quell'Alpha così docile e così incredibilmente belle.

Portò la mano destra vicino al volto del minore per accarezzarne il volto, soprattutto i contorni irregolari della cicatrice che ne solcavano metà volto, poi le labbra carnose, gemendo quando l'altro gli leccò la punta del dito per poi mordicchiarlo.

La schiena di Hanta s'incurvò per il piacere quando alla fine spinse due dita nella sua bocca e sentì la lingua del bicolore avvolgerle, giocarci e inumidirle a dovere.

«Ti sta bene lo stesso?» chiese il corvino afferrando una gamba di Shoto e facendosela scivolare sulla spalla, la mano già ad accarezzargli il suo anello di muscoli.

L'Alpha ringhiava nell'animo del minore, scalciando per uscire fuori e far sottomettere quell'essere che aveva osato anche solo provare a ribaltare i ruoli, ma Shoto non voleva, per la prima volta si sentiva veramente voluto e il non ricoprire il ruolo da Alpha com'era naturale che fosse, non gli importava molto.

Perciò annuì al corvino sorridendogli e cercando di nascondere il dolore che invece stava provando per quell'intrusione.

I suoi muscoli s'irrigidirono involontariamente, stritolando le dita che Hanta aveva inserito per preparare il bicolore.

«Shoto...Guardami...» sussurrò il maggiore piegandosi in avanti fino ad avere il suo volto parallelo al suo, gli occhi bicromatici dell'altro erano colmi di desiderio, ma anche di lacrime di dolore, «Non ti preoccupare...ci fermiamo qui.» disse cominciando ad uscire da dentro di lui, ma le mani del minore corsero subito a fermare i suoi movimenti.

«No, ti prego.» gemette Shoto prima di prendere un grosso respiro, «Dammi solo un attimo, ma ti prego...non mi lasciare anche tu.» una lacrima alla fine sfuggì dal suo occhio per scivolare lungo la tempia.

«Perché ti sforzi tanto, io non vado da nessuna parte.» e accarezzò la lacrima facendo scomparire la scia che aveva lasciato.

Il bicolore scosse la testa, ormai convinto della sua decisione aiutò l'altro a penetrarlo con lentezza, gemendo e riuscendo finalmente a rilassare il suo corpo.

«Non mi lasciare.» piagnucolò lAlpha ormai sottomesso a quel Beta che lo guardava commosso.

«Non lo farò. Te lo prometto.» rispose Hanta baciandolo teneramente.

Broken InsideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora