Quattordicesima parte

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«Dobbiamo fare qualcosa.» disse Masaru Bakugou a sua moglie dopo aver sentito Izuku entrare in camera di Katsuki, «Potrebbe essere pericoloso, cosa faremmo se lo marchiasse o gli facesse del male?»

«Sarebbe peggio se entrassimo in camera adesso e li interrompessimo.» rispose Mitsuki mordicchiandosi l'unghia del pollice con fare nervoso, «Se quello che ha detto il medico è vero, Katsuki crede veramente di essere un Alpha, interromperli significherebbe scatenare una guerra in casa. Sai che nostro figlio ha un carattere aggressivo, pensa se pensasse che gli vogliamo portare via il suo Omega, potrebbe attaccarci senza rendersene conto.»

«Cosa proponi di fare allora?»

«Aspettare e allontanarli per un po', fino a quando la situazione non si sarà calmata.» termino la donna prendendo il proprio cellulare e cercando il numero per contattare l'agenzia in cui lavorava l'eroe Hawks, «Poi dovremmo avvertire Inko per farle sapere che Izuku è qui.»

L'Omega di Izuku si stava godendo l'espressione stravolta dal piacere del suo Alpha mentre ne accarezzava il membro duro.

Più lo vedeva emozionato, più il piacere travolgeva anche lui, continuandogli a far produrre il suo naturale liquido di lubrificazione. L'Alpha percepì il suo odore mescolato alla sua eccitazione, mandandolo completamente in palla, il bisogno di soddisfare il proprio Omega era così impellente che gli aveva fatto estrarre i canini, ora pronti per essere infilati nella carne nel minore, per marchiare quella carne pallida, per marchiare quella ghiandola che sapeva avrebbe portato quel giovane ragazzo dagli occhi verdi ad essere suo per il resto della sua vita.

Voleva quel ragazzo e in un modo o nell'altro lo sarebbe stato, ma l'Alpha lo voleva fare nel modo corretto, inserendo il suo nodo dentro di lui e solo allora marchiare quella ghiandola, imprimendo quanti più feromoni possibili.

Voleva che tutti sapessero che quell'Omega splendido e dal volto angelico, fosse suo.

Voleva vedere gli altri Alpha allontanarsi da lui perché percepivano il suo odore su di lui.

Izuku era suo e di nessun altro.

E con quei pensieri in mente, lo separò da sé, per farlo sdraiare a pancia in giù sul suo letto, tenendogli il bacino in alto così da poterne avere una visuale perfetta.

Il profumo di menta arrivava al naso del biondo con forza, facendogli aumentare la salivazione a mille, con una mossa che il verdino non si aspettava, il volto di Katsuki affondò fra le natiche del minore, intendo a leccare quel nettare umido.

Gemiti su gemiti lasciarono le bocche dei due ragazzi che si sentivano mancare il respiro ad ogni ansimo, ad ogni grido.

«Ti prego, Alpha...riempimi...» gridò alla fine l'Omega non riuscendo più a fare altro che supplicarlo.

«Subito Omega.» gemette Katsuki afferrandosi il membro, allineandolo con l'apertura del più piccolo ed entrando dentro di lui con un unico movimento che portò il verdino a venire di nuovo sulle lenzuola del maggiore.

«Alpha.» lo richiamò Izuku avvolgendo l'erezione dell'altro con forza, «Sono il tuo Omega?» chiese bisognoso di rassicurazioni.

«Sei il mio Omega...e sei perfetto.» rispose l'Alpha afferrando i fianchi del suo Omega e cominciandosi a muovere con forza e precisione contro la prostata del minore.

Una spinta più forte fece perdere la forza nelle gambe del verdino, facendolo finire completamente sdraiato sul letto, ma questo non fermò Katsuki, che continuò a pompare dentro di lui, sentendolo gemere per il piacere sfrenato che gli stava procurando.

«Ah...Alpha...di più.» gridò l'Omega sentendo un nuovo orgasmo montargli dentro.

Il biondo lo girò per poterlo guardare bene in volto, non lasciandolo neanche per un secondo.

Voleva vedere il suo volto mentre lo avrebbe riempito, mentre lo avrebbe reso suo, quando tutto quello che erano sarebbe divenuta una cosa sola.

Il ritmo era sfrenato e la prima ondata di quel calore che stavano condividendo, stava per volgere al termine. Izuku lo sentiva, aveva bisogno che quel calore finisse in modo da renderlo soddisfatto, almeno fino a quando la seconda ondata non sarebbe cominciata.

«Annodami, ti prego Alpha...dammi il tuo nodo...» gridò quindi l'Omega afferrando con le unghie il fianco del maggiore e aiutandolo a spingersi sempre più in profondità dentro di lui.

Ma il nodo non si formò alla base del membro di Katsuki, che alla fine si svuotò dentro di lui con un vago sentore di inadeguatezza a strisciargli sotto pelle.

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