Trentunesima parte

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Le mani correvano ad esplorare il corpo dell'altro con una dovizia che pareva quasi eccessiva in quel momento in cui i loro secondi generi avevano preso il sopravvento, lasciando però una parte del loro vero essere lucida di vivere quel momento.

Il desiderio però era feroce e si ritrovarono ben presto senza i vestiti, con solo la biancheria a coprire le erezioni gonfie e dure che premevano contro il corpo dell'altro.

«Omega.» gemette il rosso, la voce non era più la sua ma dell'Alpha e le pupille si erano dilatate così tanto che il bel color rubino era quasi completamente sparito.

Izuku sussultò a quel tono così sensuale, tanto che il suo Omega prese a rilasciare con forza il liquido di lubrificazione che cominciò a colargli lungo le cosce serrate.

«Omega, apri le gambe.» ordinò Eijirou e il verdino non poté non ubbidirgli.

Con la schiena ancora premuta contro la parete e il maggiore allontanatosi da lui, l'Omega divaricò le gambe, il dolce odore di menta si diffuse per la stanza.

Izuku un po' si sentì in imbarazzo, così esposto a qualcuno che non fosse il suo Kacchan, ma gli occhi del ragazzo davanti a lui gli fecero passare ogni tentennamento. Lo scrutavano con dolcezza, ma anche un desiderio bruciante che lo lasciò ben presto ansimante nonostante l'assenza di un qualunque tocco.

L'Alpha era in estasi, quel piccolo Omega aveva risposto al suo comando senza battere ciglio, fidandosi di lui, questo lo aveva portato a rilasciare un basso ringhio eccitato.

Lo voleva, ma sapeva che se si fosse mosso in quel momento, la dolcezza che voleva mettere in quel momento così passionale, sarebbe venuta meno, lasciando posto ad un bisogno primordiale e violento che avrebbe potuto fare del male al più piccolo. Così si prese il suo tempo per abituarsi all'odore del verdino e per calmare il suo essere e solo quando fu di nuovo padrone di sé stesso s'inginocchiò davanti all'altro e sollevandogli una gamba per farla posare sulla sua spalla.

Gli baciò l'interno coscia, assaporando il liquido che l'aveva resa umida.

Leccava e mordeva la pelle nivea lasciandoci sopra ad ogni passaggio un marchio fatto con i denti appuntiti.

Izuku gemeva affondando le mani nei capelli duri del maggiore, separando con le dita le ciocche incollate con il gel.

Era così eccitante quel movimento cadenzato della lingua dell'Alpha, tanto che il verdino si riscoprì a volerne sempre di più.

I fianchi presero a muoversi alla ricerca di un maggiore contatto, facendo sorridere il rosso estasiato.

«Che bravo Omega.» la voce era così bassa che per un istante Eijirou credette che l'altro non lo avesse sentito, ma quando lo vide accasciarsi su di lui, il fiato spezzato e una chiazza bagnata nei boxer bianchi, capì che in effetti lo aveva sentito.

L'Omega era venuto grazie a quel complimento appena sussurrato.

Un sorriso perverso nacque sulle labbra del rosso che si alzò prendendo in bracciò il più piccolo per farlo adagiare sul letto.

Non fece in tempo ad allontanarsi da lui per poterlo fissare che Izuku si sfilò di cattiveria i boxer macchiati, rivelando l'erezione ancora presente tra le sue gambe.

«Alpha...ti prego.» disse il verdino protendendo le braccia verso il maggiore che si leccò le labbra mentre con la mano si strappava il suo ultimo indumento di dosso.

Il suo membro duro sobbalzo quando l'Omega deglutì esterrefatto alla sua vista.

Era più grosso di quanto se lo era immaginato, dopotutto la sua unica fonte di esperienza era stato Katsuki e lui era un'Omega come lui, non aveva le dimensioni di un'Alpha.

«Sei pronto?» gli chiese il rosso facendo scorrere una mano lungo tutta la lunghezza dell'erezione, gli occhi liquidi di piacere per il piacere che sarebbe scaturito una volta penetrata la tenera carne del ragazzo davanti a lui.

Izuku più sicuro di quanto in realtà si sentisse, gattonò in avanti fino a trovarsi davanti ad Eijirou che gli accarezzò i capelli prima di sbattergli sul volto il membro che sparì di colpo nella bocca del più piccolo.

Il suo ringhio ruppe il silenzio, quando la piccola lingua del verdino gli sfiorò una vena in rilievo particolarmente sensibile per poi succhiare con forza la sua punta.

Voleva venire e voleva farlo dritto sulle guance paffute di quell'Omega così eccitante e ci provò con scarso risultato, le unghie di Izuku si piantarono sui suoi glutei cacciandogli il membro fino in fondo alla sua gola, dove si liberò con forza in un orgasmo che lo fece sentire così bene e soddisfatto che non gli pareva reale.

Voleva venire e voleva farlo dritto sulle guance paffute di quell'Omega così eccitante e ci provò con scarso risultato, le unghie di Izuku si piantarono sui suoi glutei cacciandogli il membro fino in fondo alla sua gola, dove si liberò con forza i...

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