Era stato felice quando quel giorno era finalmente arrivato.
Izuku se ne stava con le braccia stese davanti a sé, il respiro corto e uno strano formicolio alla bocca dello stomaco.
Con enorme disgusto si era appena mangiato il capello dell'eroe numero uno e con lui affianco aspettava che il suo corpo lo assimilasse.
«Dici che sta funzionando?» gli chiese il verdino non vedendo su di sé il cambiamento che il quirk di All Might faceva all'eroe, «Perché credo che tu ti sia sbagliato.»
Il biondo accanto a lui scosse la testa, aveva preso a rimanere con il suo aspetto scheletrico e i capelli bassi, in presenza del più piccolo, se qualcuno lo avesse visto così spesso in compagnia di quel giovane Omega avrebbe pensato a chissà cosa.
«Dai tempo al tempo giovane Midorya, hai appena assimilato il mio DNA ci vorrà un po' di tempo perché venga digerito dal tuo corpo così che tu lo possa sfruttare.» il suo sorriso era cordiale e metteva in mostra i suoi straordinari denti bianchi.
«Io però non sento niente...e se fosse perché non sono degno di essere tuo successore? Oppure non sono abbastanza forte per usarlo...non è che per caso lo hai ancora tu e io non l'ho proprio ricevuto?» mille idee passarono per la mente di Izuku che cominciò a tremare vistosamente.
Dopo la notte che era fuggito di casa, i sensi di colpa avevano preso posto fisso nel suo animo, facendogli anche credere che stesse facendo una cosa orribile nell'accettare il quirk dell'eroe numero uno. Lui in fondo non era nessuno, non era forte e non era di certo degno di essere un'eroe, non dopo il modo in cui aveva tradito il suo unico amore.
Aveva provato a convincere All Might a designare un altro successore, ma questi aveva detto che aveva scelto lui e che il suo rifiuto non era più un'opzione da prendere in considerazione.
Così Izuku aveva accettato e con il cuore in gola aspettava.
In quei mesi il suo corpo era molto cambiato, diventando più definito e muscoloso, perdendo definitivamente le curve morbide che di solito si addicevano al corpo di un giovane Omega.
«All Might, comincio a sentire qualcosa.» disse alla fine il verdino sentendo il formicolio passare dallo stomaco al resto del corpo e su di esso comparvero delle scintille verdi, «Credo che ci siamo.»
E anche l'eroe ne era convinto sorridendo al più piccolo che ricambiò il sorriso con gioia mentre provava a muovere gli arti un po' rigidi per la tensione.
«Mi raccomando, vacci piano.» lo ammonì il biondo alzandosi e guardando il ragazzo che provava a tirare pugni all'aria, riuscendo a creare delle piccole folate di vento che sollevavano la sabbia della spiaggia in cui si erano incontrati, «Il One For All è un potere molto potente e se usato a dovere ti aiuterà a sconfiggere il male che si trova su questo mondo, ma se usato alla leggera potrebbe distruggere il tuo corpo.»
«Anche tu hai dovuto affrontare tutto questo quando lo hai ricevuto dal tuo predecessore?» chiese Izuku abbassando le braccia, il fiato corto per lo sforzo di mantenere il potere attivo.
«No, io non avevo avuto di questi problemi, ero un quirkless e se quello che mi hai detto tu è vero e che tua madre ti ha fatto rimuovere il quirk, allora forse tu hai una predisposizione in più ad usarlo. Il tuo fisico era destinato a possedere un'unicità e anche se non è quella che avresti dovuto ereditare, forse il One For All ti accetterà più facilmente.»
Le parole dell'eroe ebbero un effetto positivo sul ragazzo che cominciò ad allenarsi con maggiore sforzo, cercando alle volte di caricare maggiore potere nei suoi colpi, ma quando ci provava sentiva le braccia bruciare e irrigidirsi per il dolore.
Però lo sopportava e lo avrebbe fatto anche il giorno dopo, durante l'esame d'ammissione per la Yuei.
STAI LEGGENDO
Broken Inside
FanfictionL'esito dell'esame aveva dato come responso l'unica cosa che sapeva avrebbe rovinato per sempre la sua vita. Era un'Omega. Un'Omegaverse dove nulla è quello che sembra.