Trentatreesima parte

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Il mattino era arrivato inesorabilmente e tutto quello che era successo la notte prima colpì come una palla di cannone la mente di Izuku, ancora beatamente addormentata.

Si era sentito piacevolmente esausto e felice tra le braccia del ragazzo che lo aveva stretto al petto durante il sonno, ma a nulla valsero quelle belle sensazioni.

Il pensiero di quello che aveva fatto, di aver tradito il suo Kacchan con quel ragazzo, che in effetti conosceva troppo poco, tutto lo investì facendogli dolore al petto, mentre due paia di occhi rossi, così simili, ma allo stesso tempo diversi, affollavano il suo inconscio.

"Non stavo ragionando a dovere." pensò quando il profumo di mele e cannella del rosso gli invase le narici.

Sentiva che era un odore buono, giusto anche, ma non era il caramello o il peperoncino del suo vero Alpha.

"Ma Kacchan è davvero il mio Alpha?" si chiese affondando il volto tra i pettorali dell'altro, "Dopotutto è sempre stato un'Omega e l'incidente che lo ha portato ad essere un'Alpha non può aver cambiato il suo corpo fino in fondo."

Giustificazioni, era quello che stava cercando. Una giustificazione per quello che aveva fatto.

Mancava poco all'esame di ammissione per la Yuei e Bakugou Katsuki era pronto.

Aveva passato tutto il tempo della sua "prigionia" ad allenarsi e a sottoporsi a qualunque test la vecchia volesse. Ovviamente senza risultati certi.

Il fatto che fosse il primo nella storia ad essere sopravvissuto alla rimozione della ghiandola, non era una cosa da tutti i giorni e il fatto che gli dicessero che fosse stato molto fortunato, non lo aiutava di certo. Anche perché sentiva la mancanza del suo Omega.

Pensava ad Izuku incessantemente e quando il rut si faceva così indomabile da dilaniare anche i cuscini in cui avevano spruzzato il profumo del verdino, solo allora si rendeva conto pienamente che la sua non era stata fortuna, il suo essere aveva deciso di spaccarsi piuttosto che morire e lasciare solo il ragazzo che tanto amava.

Desiderava il suo Omega, lo bramava così tanto che una volta in preda alla confusione di un calore innaturale, si era spinto lontano, via dalla supervisione degli eroi, per cercare l'unica persona che sapeva lo avrebbe salvato da quel bisogno senza pari.

Il preside Nezu lo aveva visitato quasi tutti i pomeriggi e insieme bevvero tè e parlarono di quello che il biondo sentiva. Ovviamente aveva risposto a poche delle domande poste dal topo, parlando solo di che tipo di eroe volesse diventare e di Izuku, soprattutto di lui e del fatto che se non lo avessero ammesso in quella scuola del cazzo, lui sarebbe fuggito per andare a riprenderselo e farlo suo davanti ai loro occhi.

Quella minaccia non era stata fatto tanto per parlare, il suo Alpha con la lunga lontananza dal ragazzo alla mente, si era fatto più irascibile e violento, mentre il suo lato Omega tendeva a rifiutarsi di uscire.

Era tutto così caotico nella mente di Katsuki.

Aveva bisogno di Izuku e il giorno dell'esame lo avrebbe rivisto e portato via con sé, tutto pur di averlo accanto di nuovo.

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