Nona parte

392 50 9
                                    

Masaru che era entrato nella stanza in quel momento, si lanciò per prendere il figlio al volo mentre stava svenendo a terra.

«Lo appoggi sul letto che lo visito.» disse il medico in tono sbrigativo con un sorrisetto sulle labbra che diede fastidio a Mitsuki.

Non si fidava di quell'uomo, ma l'uomo era stato mandato da Hawks, l'eroe numero quattro, quindi in un certo senso, si sentiva in obbligo ad ascoltarlo e vedergli mettere le mani addosso al proprio figlio.

Trattenne a fatica un ringhio quando lo vide togliergli la maglietta per poter poi esaminare la ferita che aveva sul collo.

Con mano agile tolse la fasciatura che il ragazzo aveva intorno al collo, scoprendo l'enorme ferita che lo lacerava fino in mezzo alle scapole.

Alla donna sfuggirono un paio di lacrime nel vedere il povero Katsuki ridotto in quel modo.

I chirurghi all'ospedale avevano fatto un lavoro terribile, ri potevano ancora distinguere i segni del morso del mostro che aveva abusato di lui e la pelle mancava insieme ad un grosso strato di carne al centro di quel morso.

«Per la ghiandola non c'è nulla da fare.» disse l'uomo che aveva mosso una lente degli occhiali, per esaminare meglio la ferita, evidentemente dovevano avere una sorta di lente d'ingrandimento, «Non ho un quirk in grado di potergliela ricreare o reinserire.» e nel dirlo si chinò sulla borsa da cui estrasse un vasetto contenente del liquido azzurrino tendente al verde, al cui interno vi era qualcosa che galleggiava pigramente, «Ma se un giorno troverete qualcuno di capace, potrete sempre provare.» e depositò il vasetto sul comodino del ragazzo che aveva ripreso a sudare pesantemente.

«Quella è...è?» provò a chiedere Masaru ad occhi spalancati osservando il contenitore trasparente.

«Me l'ha consegnata Hawks, ha detto che l'hanno raccolta i paramedici accorsi sul luogo dell'accaduto.» disse il medico annuendo.

Il castano si spinse in avanti per prendere il vasetto e stringendoselo al petto lo portò lontano dal figlio, preoccupato che potesse reagire male nel vedere la propria ghiandola tenuta come un trofeo sotto forma aldeide.

«Ma perché Katsuki si sta comportando come un Alpha?» chiese Mitsuki sedendosi accanto al figlio e accarezzandogli i capelli dolcemente, «Lui è un'Omega, non dovrebbe avere dei feromoni da Alpha.»

«Signora, suo figlio è indubbiamente un'Omega, in lui ci sono abbastanza feromoni da farmi capire il suo vero genere, ma il trauma deve aver spezzato la sua mente.» disse l'uomo cominciando a pulire la ferita con gli attrezzi che aveva tirato fuori dalla borsa, «Da quello che ho potuto dedurre con i pochi momenti che ho passato con suo figlio, credo che lui abbia deciso di creare questa versione di sé stesso Alpha, non avendo più la ghiandola che regola il tipo di feromoni, è probabile che il suo corpo abbia deciso che questo è il solo modo che ha di difendersi dopo quello che gli accaduto.»

«È mai successo qualcosa del genere prima di oggi?» chiese Masaru affiancando la moglie e posandole le mani sulle spalle in un gesto di supporto.

«Ci sono stati dei casi in cui alcuni Omega, che non riuscendo ad accettare il loro secondo genere, si sono strappati la ghiandola, ma nessuno è sopravvissuto al processo. Sono tutti morti appena la ghiandola ha lasciato il loro corpo, vostro figlio invece è molto forte, ha buone probabilità di sopravvivere, soprattutto se ha sviluppato questa nuova personalità per proteggersi.» rispose il medico finendo di bendare il biondino che un poco si era calmato.

«Cosa possiamo fare per aiutarlo noi?» domandò Masaru stringendo un po' la presa sulla donna, il terrore che al figlio potesse succedere di nuovo qualcosa lo stava tormentando.

«Antibiotici per adesso e tenetelo lontano dal proprietario di quella maglietta fino a quando questo rut non si sarà esaurito, per il resto spero che l'altro Omega prenda i suoi sopressori, non vorrei mai che vostro figlio sentendone l'odore possa scatenare un nuovo rut.» e prendendo la borsa si avviò al piano di sotto, verso la porta di casa.

«Potrebbe essere pericolo anche per altri Omega?» chiese la donna seguendolo insieme al marito.

«Non credo. Da come ha ricercato l'odore su quella maglietta, credo che il suo unico desiderio come Alpha sia il possessore di quell'odore.» e si mise a frugare dentro la tasca della giacca che aveva sopra il camice da medico, «Per il resto vi lascio il mio numero, non è detto che io risponda subito, ma se mi lasciate un messaggio in segreteria, io accorrerò il prima possibile.»

E se ne andò lasciando i due signori Bakugou sulla porta stretti in un abbraccio che serviva loro per non cadere nella disperazione, la piccola probabilità che il medico aveva dato loro che il figlio non sopravvivesse li aveva scossi più di quanto davano a vedere.

Al momento dovevano essere forti, non solo per loro stessi, o per l'altro, ma anche per Katsuki che ancora sedato si continuava a rigirare nel letto alla ricerca di quell'odore di menta che bramava con tutte le sue forze.

Broken InsideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora